giovedì 16 marzo 2023
LA VITA E OLTRE (n.88) (Benefico contagio)
Ci torno ancora, ci torno sempre perché non posso farne a meno, soprattutto quando appare sempre più evidente come l'unica via d'uscita, la sola strategia, il passepartout che apre ogni porta. Il sorriso.
Ho pensato a qualcosa che avesse caratterizzato la giornata in modo incisivo, e di nuovo mi è apparso il sorriso, per la precisione il sorriso di un'Amica tra quelle che incontro, ovviamente. Ché solo loro hanno cognizione di quanto vale sorridere, e della modalità sempre giusta.
Quando la malattia arriva e lascia in dono, il sorriso non lo fa intenzionalmente, diciamo... è un'incauta distrazione. Segna la sua fine, e per l'altro invece un nuovo inizio.
Un sorriso motivato dalla forza interiore, alimentato dalla speranza e dal trascorrere del tempo.
È un abito su misura, non fa mai alcun difetto. Indossato sempre, sta bene in qualsiasi occasione.
Giusto, va... qualche ritocco, e senza una grinza pur sempre meno stirato, nuovo appare così, volta per volta.
E al sorriso non si può che rispondere con un sorriso, così che diventa incurabile contagio, di per sé balsamo e medicamento, prova di affetto grande come può esserlo solo là dove nessuno s'immagina.
Riflettendo. Davvero a volte se mancano le parole o hai paura di sbagliare, basta un sorriso e sei a posto, l'altro ti sarà grato perché si sentirà capito e confortato.
Quindi... via d'uscita quando ti perdi, strategia nei momenti difficili per prendere e dare coraggio, non artefatto ti rende ben accetto, mostra disponibilità in modo diretto.
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Non sorridere più è l'inizio della catastrofe.
RispondiEliminaVero. È l'abisso.
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