sabato 25 marzo 2023
LA VITA E OLTRE (n.97) (Un invito a riflettere)
Dopo la chiusura di ieri per la festa patronale oggi in reparto c'erano tante persone in attesa. Quando sono andata via, alcuni avevano appena iniziato, ed erano passate le tredici. Purtroppo non potevo trattenermi oltre.
È quasi un anno che siamo tornati dopo la pandemia, ma in pochi... pochi davvero. Eppure eravamo tutti così motivati...
Un evento epocale ha fatto dimenticare il perché si cominciò ed ogni buon proposito. Così partimmo in quarta "Tutti Insieme", e poi ci siamo persi per strada. E a procedere sono rimasti in pochi, sempre i soliti che cercano di mantenere alto il livello e risollevare le sorti.
Nessuno ci obbligò ad intraprendere tale percorso, forse qualcosa, ma fu qualcosa sicuramente forte e determinante a tal punto da annullare qualsiasi convinzione.
A volte ci comportiamo da incoscienti, ignoranti... volutamente Inconsapevoli. E ci sprechiamo, quasi fossimo certi di un'altra, ennesima possibilità. Potrebbe esserci o meno... chissà, ma perché non sfruttarle tutte le opportunità? Non si finisce mai di imparare, e poi è ricchezza che non basta mai.
C'è una religione indiana secondo la quale ognuno di Noi è una casa con quattro stanze. La fisica, la mentale, l'emotiva e la spirituale. Normalmente passiamo molto tempo solo in una di queste stanze, però se non le visitiamo tutte ogni giorno, anche solo per farle prendere aria, qualche cosa ci mancherà.
È un invito a riflettere, e magari tentare un cambiamento.
L'efficienza di un servizio come il nostro è data soprattutto dalla presenza. L'Ascolto va bene, ma come si fa ad ascoltare senza essere presenti? Altro, e in particolare le parole non servono.
Dire... ci sono non è come esserci, che ha la stessa forza di un abbraccio.
Dire... ci sarò, e poi mancare non è come lasciare un posto vuoto che nessuno nota.
Pensateci... pensiamoci.
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