domenica 7 novembre 2021

UNA "CERTA" SPERANZA (n.99) (Formazione continua)

 

Cerco costantemente la pacatezza delle acque tranquille, ma spesso forse troppo mi ritrovo ad essere irruente come una cascata.
Responsabile il carattere? Probabile il carico delle esperienze, che mi fa pesante nel muovermi a fatica sia pure a fin di bene.
Sarà per questo che per contrasto resto affascinata dall'eleganza della medusa, che si muove lentamente anche in acque poco tranquille, imprevedibile e tanto temuta.
Quante cose di sé si possono scoprire da una scelta quasi per gioco, ma solo in apparenza.
Rientrando quindi, guardo, penso e concludo.
Tutto sommato sono trascorsi in fretta questi due anni, a casa e col tempo sospeso.
Ora sono stanca, stanchissima però ce l'ho fatta.
Un'ansia da supportare, condivisa ed elaborata, un fermo obbligato che ancora pesa, ma ci sono riuscita.
Per testare la mia paziente resistenza conto fino a... 10, almeno dieci volte tanto, e sono contenta perché il conto non perdo mai.
E devo dire che supero sempre la prova.
Resta valido per me che ad ogni problema la soluzione c'è, anche quando ostinatamente si vuole far credere il contrario.
Punti di vista? Si, ma non ugualmente validi. La risposta "esatta" non c'è, ma unica è quella che fa stare bene.
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2 commenti:

  1. Noi siamo in piena conta, col tornado ai margini, è vero, ma consci di esserne fuori. Controlli a tappeto si, ma orizzonti di nuovo luminosi, la devastazione alle spalle. E ci si muove come meduse, si, impacciate e timorose forse ma con quell'eleganza cui accennavi, dettata dalla consapevolezza di nuovo respiro, di nuovi ritmi, di nuovo sorridere..

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  2. Vi immagino, capisco e idealmente vi stringo forte.
    Buona rinascita ad entrambi.

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