sabato 8 febbraio 2020

È UNO DI QUEI GIORNI CHE...


...mi prende il magone per motivi che ben si possono immaginare, col passato che ritorna velato appena e un presente sempre minaccioso sotto le mentite spoglie di eventi altrui, ed è allora che mi chiedo se e quanto potrò resistere. O sono un'aliena, magari già fuori dal mondo?
Poi mi riprendo, perché devo farlo, perché quel che appare è tutto a posto, allora... che faccio?
Non vorrai passare davvero per folle...
ripeto a me stessa queste parole più volte, e alla fine cerco rifugio tra le pieghe nascoste di quel velato passato.
Un ricordo, una data... 6 febbraio 2011, nove anni fa, ancora il numero 6 che ricorre.
Quel giorno era una domenica, e mai avrei pensato che la situazione potesse cambiare così rapidamente. In meno di venti giorni i miei capelli avevano ripreso a crescere nel verso giusto disponendosi a riccioli morbidi, il colore non era più simile all'acciaio spento, ma argento, tanto luminosi come la luce della luna in una notte d'estate. Mi guardavo allo specchio e avrei continuato all'infinito.
Quella sera uscii per la prima volta dopo dieci mesi senza parrucca, pareva mi guardassero tutti, ovviamente così non era, in realtà ero io ad ammirare i nuovi "colpi di luna".
Può un ricordo accarezzare il Cuore e rasserenare la Mente.
Sono stanca, è vero, ma ho preso respiro, ricaricata dal senso di quel che fu, per cui sono ancora.

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