martedì 4 febbraio 2020

NON SONO PIÙ DI "RUOLO" MA...




Diciamo pure che di me non possono fare a meno. Intendo, gli uomini di casa e ancor più la mia cagnolina, quest'ultima in senso lato, perché col suo affetto altrettanto ne richiede, e perciò carezze e coccole non le faccio mai mancare.
Ascolta, non ti lamentare, ché li hai abituati male. Uno non si decide ad andare via e l'altro lo hai sposato, per cui...
Per cui... niente, e Chi si lamenta?! Magari un grazie ogni tanto non guasterebbe, però alla fine, dai... è meglio così, ci sono ancora, mi motivo da sola, e non ho mai smesso di tenerli al caldo delle mie premure.
Se ne approfittano...? Va be', non è una novità, dopo tutto gliel'ho permesso consapevolmente, forse perché il sentirmi da sempre indispensabile faceva stare bene pure me.
Già, persino ai tempi della chemio cucinavo prima per i quattro giorni dopo l'appuntamento. Gustose paste al forno, parmigiane pur di non mettere acqua sul fuoco, perché l'odore mi dava la nausea.
Non abbiamo mai mangiato bene come in quel periodo...
Meno male che almeno qualche cosa me la si riconosce.
Un "ruolo" messo in forse dalla malattia che ho tenuto a galla non senza fatica.
E adesso, perché pensarci, sono acciaccata ma sempre valida. Sono ricordi che emergono ogni tanto, quando un profumo, una melodia o un'azione li sollecitano.
Oggi ho cucinato in abbondanza, perché ci fossero a pranzo per martedì la pasta al forno, scaloppine e tanta calma. Si concludono i controlli annuali, sarà tutto ok, ma anche se così non fosse, è Vita uguale, ed io ci sono per "esserci" sempre.

Nessun commento:

Posta un commento