lunedì 3 febbraio 2020

DIECI ANNI... 10




Facebook me lo mette tra i ricordi. Dieci anni fa effettuavo l'iscrizione al più noto tra i social. In realtà lo fece mia figlia perché mi vedeva strana, e in questo modo pensava di scuotermi. Ero strana, vero perché rifiutavo di diventare consapevole ed intanto mi sentivo in bilico, tra restare in equilibrio o precipitare. A tratti avrei preferito la seconda per evitare difficoltà e sofferenza, però scoprivo allora di amare tanto la vita. Che fare? Arrivare ad oltre cinquant'anni e rendersi conto di aver vissuto fino a quel momento una vita a metà. Autostima praticamente nulla. Non mi piaceva niente di me, m'impegnavo, m'apparecchiavo...
E come si fa ad amare se stesse se non ci si accetta fisicamente?
Per quanto una persona si possa sentire buona ed evoluta spiritualmente, forse consapevole e aperta verso il prossimo, se non c’è amore di sé ed apprezzamento anche esteriore non potrà essere certa del percorso compiuto, perché la bellezza non riuscirà a vederla in sé.
In me il "cambiamento" l'ha portato la malattia, permettendomi di trovare l'appiglio dove agganciare la capacità di apprezzarmi.
Persi i capelli e imparai a focalizzare l’attenzione in altri punti di forza, enfatizzando il particolare. Apprezzavo ed ammiravo quello sguardo profondo dalla particolare luce, mi osservavo mentre ridevo, o semplicemente immaginavo come gli altri mi vedessero quando parlavo con loro e li ascoltavo.
Scoprii così la bellezza, finalmente mi piacevo ed ero sicura di apparire gradevole d'aspetto.
Imparai ad amarmi e a prendermi cura di me nel modo migliore. Ed ora mi sento "ricca di Amore".
Più ci ameremo, più saremo amate e più amore potremo donare.
Usiamo lo specchio, guardiamoci, ammiriamoci, amiamo quei "particolari" che dichiarano la nostra gioia attuale, ma anche quelli che riportano al passato di dolore.
Comprendiamo, accogliamo e amiamo quelle parti di noi che sono l’esteriorità del nostro vissuto, e saremo nella totalità del Nostro Essere.
Di "tiepida passionalità" che riconosco, mi confermo ora un' "appassionata" per scelta,
dopo aver tanto vagato e cercato con la mente ed il Cuore.
Nel toccare il fondo e non volendoci restare, mi sono fatta strada a tentoni nel buio,
ad occhi sbarrati per carpire la minima ombra, indizio che luce fosse vicina. E mentre andavo a passi lenti e non sempre stabili, mi abituavo alle strettoie, ad inciampare e tornare in equilibrio, ad apprezzare ciò che imparavo e mai avrei immaginato.
Un po' triste a volte, ma in fondo sempre serena.
E così ho letto tanto e scritto altrettanto... ho stretto in abbracci che mi sono tornati.
Pensieri ed ansie non mie che ho vissuto come lo fossero.
Ad ogni squillo di telefono tonfi del Cuore che aspettava e temeva...
Mi sono "appassionata" a tutto questo. Nonostante tutto.
Cercavo una luce, e la Luce giusta mi è venuta incontro.
Forse non ero un' "anima abortita" da dimenticare.

Nessun commento:

Posta un commento