giovedì 5 dicembre 2019

"L'EMOZIONE NON HA VOCE" (parte seconda)




Consideriamo per prima l'EMOZIONE.
Emerge rapida, inattesa e incontrollabile per specifiche cause scatenanti (triggers). Genera una "valutazione automatica" della situazione, e si esprime con segnali involontari (universali). Si sviluppa nel corso di un "periodo refrattario" in cui le capacità di elaborazione e azione sono molto limitate.
L'UMORE (Mood).
Ha una maggiore durata, da poche ore a giorni, e i triggers (cause scatenanti) non sono sempre identificabili.
Il TRATTO (Trait) è la caratteristica della personalità.
Il DISORDINE EMOZIONALE è l'interferenza di emozioni ricorrenti su aspetti importanti della vita. alimentzione, sonno, lavoro, relazioni...
Nel PERIODO REFRATTARIO - Il Fattore scatenante accende l'emozione, da cui scaturiscono l'ALLERTA EMOZIONALE (repertorio di reazioni a disposizione) e la VALUTAZIONE AUTOMATICA (rapida valutazione della situazione e delle azioni possibili).
Quindi il PROGRAMMA AFFETTIVO, meccanismo centrale che prende in carico il comportamento emozionale, e infine il COMPORTAMENTO/AZIONE che potrà essere CONSAPEVOLE (aperto al cambiamento e alla scelta) o INCONSAPEVOLE (schiacciato dall'emozione).
Perché possano esserci emozioni, di fondo devono essere presenti energia, entusiasmo, malessere, eccitamento, nervosismo o tranquillità.
Si distinguono in...
PRIMARIE: paura, rabbia, disgusto, sorpresa, tristezza, felicità.
SOCIALI: imbarazzo, vergogna, senso di colpa, orgoglio, invidia, gratitudine, ammirazione, indignazione, disprezzo.
Le emozioni in generale ci dicono come ci stanno andando le cose, sono quindi utili, indispensabili da un punto di vista evolutivo. In un certo senso ci servono a sopravvivere. Senza emozioni non potremmo cavarcela.

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