venerdì 6 dicembre 2019

CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO (Nonni per caso)


Un titolo in grande, e un altro a caratteri minuscoli, insieme un unico e solo, perché in realtà complementari tra loro.
Stamani per il Nostro mercoledì in pieno clima natalizio, siamo tornati da Babbo Natale a Candela. Primo giorno di freddo autentico che c'ha catapultato da un autunno strano all'inverno sempre alle porte, e dopo una discreta salita, sferzati da folate di vento nordico siamo arrivati nel centro storico, e all'entrata della casa del Babbo senza età.
Tra nenie, tintinnio di campanelli e "allarmante" vociare di bambini che faceva presagire più di qualche presenza e un certo movimento, abbiamo preso le scale, e in effetti...
A visitare la casa di Babbo Natale stamattina una nuvola di bambini, un intero istituto di scuola primaria, dalla scuola dell'infanzia alla quinta elementare. Insomma Noi nonni per forza, perché non potendo scansarli, a loro ci siamo accodati. Stanza dopo stanza, da quella dei carillon, al museo del giocattolo, dal Polo Nord, incontrando renne, orsi bianchi, elfi, fino alle camere private, arredate di tutto punto.
Con gli occhi carichi di meraviglia e le bocche spalancate ascoltavano/vamo le raccomandazioni di Babbo Natale...
Ricordate bambini, le mani si usano solo per accarezzare i vostri compagni e non picchiarli. Il bullismo è una gran brutta cosa.
Già, anche Babbo Natale si adegua ai tempi, sempre per il bene, s'intende, è tecnologico, lessico moderno, ma per l'età che comunque avanza, resta seduto a veder passare Chi va a fargli visita, persino un simpatico e pacioso cagnolino.
Proseguendo, i bambini poi hanno imbucato le letterine nel pozzo dei desideri, e ancora per le tante stanze scintillanti di luci e decorazioni oro e argento. Tre piani di un palazzo nobiliare nel centro storico di Candela, che torna a vivere per la festa più bella dell'anno.
Chissà... forse un giorno ci sarà un nipotino da coccolare e viziare, da tenere stretto per mano davanti a Babbo Natale, per vivere la favola più bella che c'è, non più con le minuscole.

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