sabato 1 aprile 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.4) (E continuità sia)

Stamane prima in chiesa per un ultimo saluto a padre Leonardo, per 50 anni cappellano nel Nostro Policlinico, e poi in reparto. Il Cuore addolorato e la mente in affanno per i numerosi pensieri. Ma tant'è bisogna continuare, anche in segno di rispetto e continuità. Perché è chiaro che tutto continua pure senza di Noi, com'è giusto che sia. La Continuità. Che bella parola... solo a pronunciarla torna la serenità. Pensiamo a quelle relazioni che nascono nel dolore, a volte sono come fiori che spuntano dalle rocce, e vivono di continuità, così... naturalmente. Significa che non finisce mai niente se non lo vuoi, e persino quelle persone che non sono più continueranno a vivere nei Nostri Cuori. Magari supportati dalla memoria, oppure lasciando un po' di sé in eredità d'amore. È un bel pensiero questo... sa di immortalità e di continuo sprone ad andare avanti. Anche quando qualcosa o qualcuno rema contro a quel che fai, a come fai, a quel che sei. Ma si... che importa? Se in Te, prescelto custode, restano intatti pensieri e sentimenti, parole e azioni buone che fecero di una Persona esempio di coraggio e beltà interiore. C'è bisogno di continuità, dare esito al desiderio di non veder sparire del tutto Chi ha lasciato orma di sé. Non si calca sabbia spazzata dal vento, ma "terra viva" ove si semina. "Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te" - Che Guevara -

1 commento:

  1. Sono commosso, questa idea della continuità come parti della persona che continuano a vivere negli altri come segno di immortalità mi ha strappato una lacrima. Complimenti a padre Leonardo, un bravo cappellano d’ospedale è una benedizione, chissà quanto bene ha fatto, quante sofferenze ha alleviato, per quante persone ha interceduto!

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