sabato 21 settembre 2019

"MIA"... NON PER VANITÀ




Stasera ho trovato questa "mia" foto di qualche anno fa, i capelli erano tornati tutti e il sorriso aveva preso ad essere più convincente.
Quando mio marito me la scattò, ricordo mi piacque così tanto che feci qualche ritocco, come si vede, e la postai. Fu un "successone social", e combinazione da quel giorno diventai "mia" per molti. Ché poi "mia" può essere diminutivo, vezzeggiativo di Maria, è soprattutto però... aggettivo o pronome possessivo femminile singolare.
Come si voglia intendere, a me sta bene.
È sempre segno di familiarità, legame stretto, affetto. Vuol dire essere ricordata per qualcosa di bello. Ed io non posso non esserne contenta.
Credo che Qualcuno tenga un'agenda per conto mio, a mia insaputa, per il mio bene. Che poi non è solo mio, diventa quasi "contagioso" pure restando silente. O quasi.
Un'agenda, dicevo... con degli appuntamenti fissati che mi ritrovo tutti insieme all'improvviso, ma non guastano né mi sconvolgono la giornata. Anzi. Così capita di sentire sottovoce... è arrivata Maria.
Maria... chi? La "mia" Maria.
Ed io non posso non gioirne. E non per vanità.
Un ultimo flashback...
Ricordi, Michele come mi definisti un giorno?
Lui mi guarda perplesso, poi il Suo sguardo si illumina mentre annuisce. Lo precedo... un "generatore di corrente" che rigenera ricaricandosi. Non l'ho mai dimenticato.
E non dimenticarlo mai. Perché Tu sei così, e devi continuare a esserlo, per il bene Tuo e non solo.
E poi sorridi, sorridi sempre. Si veicola così il bene che si rigenera.

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