giovedì 26 settembre 2019

UNA SCELTA NELLA SCELTA


Quanta importanza è data alla "Ricerca"? Tra sana alimentazione, prevenzione e sviluppo sostenibile, anche l’Università di Foggia prenderà parte alla Notte Europea dei Ricercatori in programma in tutta Europa venerdì prossimo (27 settembre). Università, Realtà imprenditoriale e Policlinico di Foggia... insieme a ridurre la distanza tra sviluppo tecnologico e corretti stili di vita, una distanza che può essere ridotta senza necessariamente dover rinunciare a qualcosa. Prima di vivere il suo momento centrale, il programma ha previsto un prologo artistico molto atteso grazie alla proiezione del cortometraggio "The Choice" (La scelta) del regista napoletano Giuseppe Alessio Nuzzo. Il racconto di una malattia, e della forza di reazione di chi la subisce e sceglie di curarsi nella propria città, al sud contrastando la migrazione passiva. Una storia vera che ha il volto dell’attrice Cristina Donadio, divenuta molto popolare in seguito alla fiction Gomorra, in cui recitava il ruolo di Scianel. Il corto o "film breve" come lo ha definito il regista – in concorso all’ultimo Festival di arte cinematografica di Venezia, è stato presentato stamattina alle ore 11, presso l’unità complessa di Radioterapia Oncologica dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia, alla presenza delle autorità locali, dei rappresentanti dell’Università di Foggia e dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia, quindi degli sponsor che hanno reso possibile la realizzazione del corto e di parte del suo cast. La proiezione è stata preceduta dai vari interventi riguardanti le criticità per fortuna in calo, i progressi nel campo terapeutico soprattutto in radioterapia, grazie ad importanti finanziamenti che consentiranno l'acquisto di un nuovo "acceleratore lineare" di ultima generazione, e infine si è dibattuto molto sull'umanizzazione delle cure e la centralità del paziente, sempre più presente e parte attiva persino ai convegni. Al termine della proiezione, gli interventi del giovane regista e di due interpreti. Un film che nella brevità ha mantenuto pathos, e si è avvalso di ogni tecnica cinematografica, passando dall'immediatezza del presente al ricordo tramite un flashback senza stacco di cinepresa. Efficaci le battute della protagonista che racconta a se stessa pensieri ed emozioni, partendo dalla premonizione di una zingara... "Dalla vita avrai tutto, gioia ma pure sfortuna". Tutto sommato cosa ovvia per ogni esistenza, ma che Lei in quel giorno dei tanti che vive tra lavoro e cure, sente come un fardello troppo pesante. Davvero un "giorno no".

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