giovedì 5 settembre 2019

A MARTEDÌ...




Ma potrebbe essere anche mercoledì, giovedì... comunque "darsi appuntamento".
Prendere un riferimento per incontrarsi ancora, e così essere certi di potercela fare.
Non è facile "vivere" la chemio, anche con la massima positività, ogni appuntamento pesa... con la chemio, lo sarà meno con un compagno/a di percorso. Cuore e condivisione stabiliranno la sintonia.
A martedì... ma potrebbe essere lunedì, venerdì... comunque una prossima volta.
Ricordo i "miei inizi". Ogni volta che mi veniva consegnato il foglio con la data della terapia seguente ero così contenta che avrei fatto salti di gioia se non fossi stata in quel momento imbambolata. Pensavo... tra 21 giorni, 3 settimane... ok, se l'hanno detto e scritto, sicuramente c'arriverò a quella data. E per tutto il tempo mi "incaponivo" a mantener fede all'impegno, farcela per rispettare "quell'appuntamento".
Anche ora è così, la posizione è un po' diversa perché comunque continuo a sentirmi da "quella parte", però la sensazione è la stessa.
Unica variante è che prima cercavo "coccole e carezze", adesso confido in cenni che mi permettano di donarle. Esigenze primarie, lo so, ne sono certa... non se ne può fare a meno, anche se si ha pudore, a volte di confessarlo.
Così ora... prima di congedarmi da qualcuno, chiedo sempre... quando ci vediamo? Mi viene detta la data, e rispondo... allora ti aspetto, vedi di non mancare.
Non mancherò... è la risposta, e ce la mettiamo tutta per non mancare. E vale anche per me, non posso deludere né tenermi tutta l'energia, la forza, la carica che ricevo tre volte a settimana.
Di ogni incontro bisogna asciugare lacrime, chiarire pensieri, sfrondare paure, lasciando "viva e luminosa" la speranza. Con le risate spontanee... perché ci sono anche quelle... le parole giuste "meditate ed espresse"... darsi appuntamento che è di per sé speranza spicciola a pronto uso.
Amo il contatto fisico, non invadente, affatto a sproposito, spontaneo e naturale. Il tocco delicato di una carezza, stringere la mano, cingere le spalle per sorreggere ed accompagnare. La forza di un abbraccio per non sentirsi soli.
"Dentro un abbraccio puoi piangere e ridere, trovare il calore che manca".
Questo in un bigliettino con il nastro rosso.
E' superfluo dire quanto sia appropriato in alcuni momenti e per certe situazioni, e per giunta non si deve pensare neanche mezzo secondo prima di poter dare l'abbraccio che serve a dirsi grazie per questa volta, e a darsi appuntamento per altre ancora.

Nessun commento:

Posta un commento