lunedì 9 settembre 2019

APPASSIONARSI...




Come qualcosa che prende e non ti lascia più. Occupa i pensieri ma non domina, anzi li migliora, ne fa una selezione, elimina il vacuo e inutile. E poi fa agire, progredire in crescita interiore, e non l'avresti mai detto... ciò che non ti ha ucciso ti avrebbe reso più forte e soprattutto "più umano".
È lasciarsi affascinare dalle personalità messe a nudo nei momenti di difficoltà, vulnerabili e nella massima fragilità. Come statuine di vetro soffiato in una vetrinetta coi quattro lati di cristallo. Trasparenti da guardarci dentro ogni riflesso. Ne resti incantato.
Ed è appassionarsi. All'inizio può sembrare un termine improprio, come ci si può sentire attratti nel dolore, tra precarietà e smania di venir fuori da un incubo, addormentarsi e destarsi dopo cent'anni e più?
Ma la Passione nello specifico e per quello che mi riguarda, include l'argomento... e non me lo sono cercato... le situazioni, ma pure le persone con la loro sofferenza, il modo diverso di viverla e uguale speranza di superarla.
Io mi sento totalmente con Loro, e quando sono lì, dove ogni sentimento manca di filtri e le emozioni sono immediate, è "di Noi" che parlo perché in quel momento "vivo" da quella parte di speciale universo.
E tutto scorre assai naturalmente. Incontri e conversazioni, sorrisi e a volte lacrime, cui non sempre si può replicare con le parole. E sono i gesti, allora a venire in aiuto, persino uno stringersi nelle spalle, come dire... vorrei prendere su di me un po' della Tua sofferenza... mi dispiace. Oppure una carezza lieve su un ginocchio, sulla mano o su una guancia.

1 commento: