giovedì 19 settembre 2019

UN PO' "SOLDATO"... UN PO' PIERROT




Finalmente il termine giusto! Non più l'obsoleto guerriero che combatte una guerra odiosa, crudele, e che se potesse diserterebbe volentieri. Soldato. Questo si, rende l'idea. Se proprio vogliamo fare di questa lotta corpo a corpo un "fumetto", parliamo di esercito e soldati.
E mentre la moglie di quel paziente mi suggeriva ciò che da tempo cercavo, ho pensato a quando mi rasai quasi a zero come "soldato Jane", per soffrire meno. Strategia di inizio percorso, una delle tante, per mostrarmi fiera.
In possesso del termine più giusto, mi accarezzo i capelli nuovi, brizzolati, ma di nuovo "miei". Alcuna vanità, solo identità ritrovata, e l'opportunità di un altro impegno, non imposto e nemmeno cercato perché la Vita lo ha fatto per me.
L'impegno però spesso non viene apprezzato come converrebbe, perché non sono comprese le motivazioni né la persona. Mi ripeto comunque... non bisogna scoraggiarsi continuare si deve, soprattutto quando convinzione c'è in quel che si fa e si dice, perché viene dal Cuore.
Per questo non si deve permettere che alcuna distrazione prenda e porti via, mettendo a rischio ciò che si è conquistato.
Un po' "soldati", chiamati alle armi dalla Vita, costantemente "Pierrot", costretti ad essere doppi, perché sopravvissuti tra terra e cielo.
La cosa più affascinante di Pierrot, pagliaccio triste, è la sua ingenuità, o forse genuinità, non perde mai la fiducia. Dietro la sua felicità c’è una tristezza, dovuta ad un destino a volte troppo crudele, ma che non gli impedisce comunque di continuare a sperare, anche se a volte la delusione lo fa stare male. Pierrot è un personaggio che intenerisce e commuove, col suo doppio atteggiamento riproduce la "dualità" dell'animo umano, sentimenti ed emozioni comprese.
Per quanto riguarda poi il mio vissuto mutilante, non è stato affatto una passeggiata. Ne vado orgogliosa, sia ben inteso, ma come un soldato semplice che si è visto sacrificare un arto, ne ha ricevuto una pacca sulla spalla e una stretta di mano, e poi si sente dimenticato. Perché ormai gli Altri si sono abituati a vederlo con un "pezzo" in meno.

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