sabato 7 settembre 2019

LE MANI SUGLI OCCHI


Vivere per tanto tempo convinta che l' "idea" di mondo, problematiche annesse, fosse tutta lì, nella mia casa. Una realtà tutto sommato dorata, turbata a tratti dall'inquietudine. Sarebbe bastato aprire la porta o anche solo praticare una "breccia" nel cumulo dei pensieri contrastanti, e mi sarei trovata di fronte al mondo e non più al facsimile.
È incredibile, ogni volta credo che il problema sia la malattia e di Chi la vive, poi nell'ascoltare il parente, l'amico che accompagna, si palesa un racconto di infinite proprie vicissitudini, dolore ma pure grande resilienza. La Vita cambia la modalità ma non risparmia nessuno. Perdere e farsene una ragione e credere di poter continuare. E ancora... cadere e rialzarsi. Alla fine diventare esempio ed insegnamento, prendersi cura di qualcuno con ĺa forza tratta dalla moltitudine di sofferenze. Un cerchio che si chiude, la prova che nulla accade per caso.
Quante storie...
Si accavallano, si intrecciano nei punti in comune, ed io divento un "pozzo" sul cui fondo si riflette la luna. Ricordi sereni, sogni e speranze, nonostante l'ansia e i timori del momento.
Oggi due mani sugli occhi all'improvviso mi hanno fatto pensare. Devo precisare che la conversazione era amabile e piacevole. Ascoltavo, e la Persona, stimolata dalla mia attenzione raccontava episodi della Sua vita familiare. Ad un certo punto si è coperta gli occhi, quindi silenzio. Dopo qualche minuto ha tolto le mani ed ha sorriso...
Sei stanca?
Un po'... non è niente, è così.
Ho sorriso anch'io e mi sono congedata.
Non solo le parole devono essere giuste ma pure lo sguardo. Mai indagatore né pietoso, piuttosto premuroso con discrezione.
Negli occhi che incontro c'è sgomento e coraggio, a volte solo qualche minuto per riprendersi, comunque grande forza e dignità.

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