domenica 15 settembre 2019

PERCHÉ SE NON SI METTE CUORE...


Non si può, non si riuscirebbe nell'intento, non basterebbe la buona volontà. Certe volte davvero prende lo sgomento, che si risolve solo se a monte, già al momento della scelta di vita si è messo il Cuore.
Il "prossimo" non è uno qualunque, il prossimo è in Te. È colui che riconosci in quel momento aver bisogno di Te, pure se si veste di sfrontatezza, lancia parole insensate che sanno di sfida, si riempie la bocca di caramelle e poi dice che ti sei dimenticato di lui.
Il prossimo è lo sfiduciato col mezzo sorriso per far credere che è rassegnato, il prossimo è Chi ti chiede di rovistare nelle Sue tasche alla ricerca dell'ultima pasticca per la tosse. È tutto questo, ed anche di più, e comunque bisogna assecondare, andare incontro, aiutare.
Altro che "alleviare le sofferenze"... così come aveva affermato un giorno una dottoressa venuta in reparto per un consulto. E pensare che l'aveva detto proprio a me... siete una dei volontari? Che bravi siete ad alleviare le sofferenze...
Ed io che da subito eliminai dal mio "frasario" questa espressione, avevo replicato senza esitare... beh, più che alleviare, Noi facciamo compagnia, camminiamo al fianco per un pezzo del percorso. Sosteniamo fino al "passaggio", qualunque esso sia... finché la "bufera" sarà passata.
E Lei, pure se "addetta ai lavori" era rimasta basita, perché non sempre si è in grado di comprendere, anche se si dovrebbe. Ma quello del cancro è un mito duro da sfatare, soprattutto per Chi cura, mentre dall'altra parte si vive sulla propria pelle e lo si combatte fino all'ultimo respiro, con la convinzione che non può essere sempre un bollettino di guerra, e che alla fine si può sopravvivere anche "con una gamba sola". Ed è una fortuna che siamo in tanti a pensarla così, e a ricavarne risorse e nuove energie per sostenere Chi è più debole, vulnerabile in tutti sensi.
Ricordo quando nel mio solito girovagare per il web, trovai una preghiera del volontario attribuita a Madre Teresa. Me ne innamorai e ne feci "tenerezza" da donare. Da leggere e rileggere, e poi imparare e fare propria, perché fosse ricchezza da investire più volte.
 MANDAMI QUALCUNO DA AMARE
Signore,
quando la mia croce diventa pesante,
fammi condividere la croce di un altro;
quando non ho tempo,
dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento;
quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare;
quando ho bisogno della comprensione degli altri,
dammi qualcuno che ha bisogno della mia;
quando ho bisogno che ci si occupi di me,
mandami qualcuno di cui occuparmi;
quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona.
Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli...
- Madre Teresa di Calcutta -

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