sabato 11 maggio 2019

SE SI POTESSE...




Se si potesse azzerare il rischio, e con esso la sofferenza e le tante delusioni che spesso toccano a Chi avrebbe voluto una vita normale, da "sani"...
Pensiero ipotetico del terzo tipo o dell'impossibilità, stando così le cose, nonostante i notevoli passi in avanti della medicina e della ricerca, quando si va a cozzare con le differenti realtà tra nord e sud, per cui ancora esiste una "mobilità passiva" che mortifica le eccellenze.
Una riflessione iniziale che potrà sembrare pessimista, ma da cui traggo comunque speranza per il futuro.
Oggi presso la locale azienda ospedaliera si è tenuto un interessante e ben articolato convegno riguardante il Carcinoma Mammario Eredo Familiare e le Breast Unit. Buona presenza di pubblico tra addetti ai lavori, associazioni di volontariato e pazienti.
Sono state presentate le criticità del percorso diagnostico terapeutico, le difficoltà ancora presenti per la prevenzione del carcinoma mammario triplo negativo che oltre ai sani stili di vita deve fare i conti con la mutazione genetica. Le strategie terapeutiche, chirurgiche e ricostruttive. I dubbi e le certezze, la sopravvivenza e la vita.
Come comportarsi nell'immediato quando si sospetta una malattia che si presenta complessa. A Chi e dove rivolgersi, considerata l'esistenza di un centro di orientamento oncologico regionale varato a metà gennaio ma che stenta a partire. Dal medico di famiglia allora, che dovrà indirizzare verso l'unità multidisciplinare che prenderà in carico la donna, nello specifico del carcinoma della mammella, per seguirla durante il percorso fino al follow up.
Gli interventi dei professionisti oncologi e chirurghi della Nostra regione e di altre, come l'Emilia Romagna, molto avanti soprattutto nelle "ricostruzioni", sono stati assai efficaci anche per l'apporto di materiale fotografico con casi clinici. 
Personalmente non ho potuto seguire tutte le sessioni dall'inizio, ma con vivo interesse ho partecipato nel pomeriggio, acquisendo ulteriore consapevolezza. 
Una "paziente-amica" seduta accanto a me ad un certo punto è venuta fuori con un... "speriamo di uscirne vive da questo convegno"... già, perché non sempre si può restare lucide e distaccate quando si è dentro a tutto questo, lo si è vissuto o lo si vive ancora. Comunque è utile essere informati per poter informare e anche e soprattutto per avere meno paura e così diventare più forti. Sperando che possa arrivare il giorno in cui non ci sarà più motivo di temere.

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