Ricordo che quando ascoltavo il tale verso della nota canzone non lo consideravo per l'affermazione né reale né possibile. Che i figli crescessero ci stava, in effetti io stavo crescendo, ma che le mamme "imbiancassero" proprio no, era solo una licenza poetica. Oggi mi guardo allo specchio e un po' di bianco c'è e non solo tra i capelli, poi giro gli occhi intorno e i figli non ci sono perché sono cresciuti e tanto pure, e vivono la loro vita. E mi volto indietro, e la strada per intero anche se già percorsa, mi toglie il respiro.
Lo dico io che meno sono a casa meglio sto, troppi pensieri e tante paturnie... ma tant'è qualcosa pure si deve al posto dove si vive, ci si rimette dagli acciacchi, si raccolgono le idee, e perciò...
Perciò decido di non fare solo quello, faccende... quel che basta, e poi tutt'altro ché è l'altro ad interessarmi di più.
Così oggi ho dedicato il mio pensare ad un mercatino per la Festa della Mamma, è sempre l'occasione buona per quel superfluo solo in apparenza. Un simbolo, un pensiero, in segno di tanto affetto.
Ricordo un anno il "mio bambino" da scuola mi portò un piccolo rosario di finto argento, comprato al mercatino quel sabato di maggio...
Metti questa collana mamma, è d'argento. Portala sempre sennò te la rubano.
Mi riempì il Cuore di gioia, non me l'aspettavo. Per lui era un gioiello, anche perché c'era Gesù come ciondolo. Oggi quel bimbo è un uomo, ha fatto la Sua scelta religiosa come del resto tutte le altre, condivisibili o meno, ma il punto non è questo, ora ha pudore di emozionarsi, e quasi non lo riconosco più... peccato.
Lo dico io che meno sono a casa meglio sto, troppi pensieri e tante malinconie, e mica è giusto, e perciò...
Perciò meglio darsi da fare, serve a non pensare e a non far pensare, a focalizzarsi sul momento presente cogliendone il meglio per distrarsi, per farcela oggi... farcela sempre.
Lo dico io che meno sono a casa meglio sto, troppi pensieri e tante paturnie... ma tant'è qualcosa pure si deve al posto dove si vive, ci si rimette dagli acciacchi, si raccolgono le idee, e perciò...
Perciò decido di non fare solo quello, faccende... quel che basta, e poi tutt'altro ché è l'altro ad interessarmi di più.
Così oggi ho dedicato il mio pensare ad un mercatino per la Festa della Mamma, è sempre l'occasione buona per quel superfluo solo in apparenza. Un simbolo, un pensiero, in segno di tanto affetto.
Ricordo un anno il "mio bambino" da scuola mi portò un piccolo rosario di finto argento, comprato al mercatino quel sabato di maggio...
Metti questa collana mamma, è d'argento. Portala sempre sennò te la rubano.
Mi riempì il Cuore di gioia, non me l'aspettavo. Per lui era un gioiello, anche perché c'era Gesù come ciondolo. Oggi quel bimbo è un uomo, ha fatto la Sua scelta religiosa come del resto tutte le altre, condivisibili o meno, ma il punto non è questo, ora ha pudore di emozionarsi, e quasi non lo riconosco più... peccato.
Lo dico io che meno sono a casa meglio sto, troppi pensieri e tante malinconie, e mica è giusto, e perciò...
Perciò meglio darsi da fare, serve a non pensare e a non far pensare, a focalizzarsi sul momento presente cogliendone il meglio per distrarsi, per farcela oggi... farcela sempre.
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