giovedì 30 maggio 2019

CI SONO GIORNI CHE...




Vere e proprie provocazioni di spicciola quotidianità, le cogli e rifletti e diventano insegnamenti.
Oggi sono entrata in una stanza e mi si è parata davanti una caregiver che indossava una di quelle t shirt da tempo libero, da mare, che tutto vorrebbero tranne che far pensare...
STO NERVOSA... ESAURITA... LASCIATEMI STARE.
La scritta faceva bella mostra di sé, messa in evidenza da forme prosperose.
Meravigliata da tutto questo, quasi in automatico, ho preso a ripetere...
Sto nervosa...
... e avrei continuato con il resto, ma Lei, la caregiver mi ha "stoppato"...
Tu stai nervosa? Hai voglia io...! A stare appresso a loro...
Chiarito l'equivoco, alla fine abbiamo sorriso insieme, ma poi a casa ho riflettuto.
Ci sono giorni che davvero pure io sto nervosa... esaurita, e sento il bisogno di mettermi in un canto a pensare. Che cosa penso? 
Inizialmente vorrei scacciare ogni pensiero, specie quelli negativi che mi rendono cupa e non portano frutto, poi le "note critiche" per lo stesso motivo di cui sopra, e infine le "tristezze" che minano la resilienza mia e di conseguenza quella altrui, ché se io non ci credo, come posso stimolare in quel senso, l'unico che salva?
E sto nervosa a vedere quanta gente s'ammala sempre più, ché è vero, ne guarisce altrettanta però quanta strada in salita con "scarpe strette" che fanno molto male.
Esaurita poi, non si capisce come... 
Può una persona, mi chiedo, più giovane di me, che si ammalò nel mio stesso periodo, continuare dopo tanti anni ad essere in pena, e sperare e restare delusa? Ma perché non può essere per Tutti il "lieto fine"? Anzi... perché 'sta cosa deve succedere pure a Chi si è appena affacciato alla vita?
Che nessuno s'azzardi a spiegare, motivare sia pure a fin di bene, certe emozioni non possono essere messe a tacere, né soffocate sensazioni d'impulso.
Certi giorni sono così, capitano...
Vi prego, lasciatemi stare.

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