domenica 9 settembre 2018

VIVERE IL PREGIUDIZIO CON SANO GIUDIZIO


Non è un gioco di parole. Giuro.
Non l'ho "rubato" da nessuna parte. Assolutamente.
E' pensiero conclusivo di una riflessione "a puntate", iniziata a caldo... pensa un po' e guarda caso... ben otto anni fa.
Il "pregiudizio" si può immaginare quale sia, il "sano giudizio" è il consiglio pratico di sicura riuscita, a patto che la decisione sia mossa da piena convinzione.
Ché se non ci credi prima Tu... e infatti io fui talmente convinta da sbandierare malattia e parrucca ai quattro venti. E non mi limitai ad una comunicazione ufficiale all'indomani della prima chemio, continuai anche nei mesi seguenti, informando dei vari appuntamenti terapeutici, effetti collaterali e strategie, non nascosi neppure epistassi e relativa causa quando mi capitò tale episodio all'improvviso per strada. Diventai insomma, un bollettino medico su due gambe, una sorta di "omino michelin" con le gomme sgonfie.
E mai provai vergogna della malattia e delle temporanee e permanenti conseguenze. Affrontai a "petto in fuori"... è il caso di dirlo... il pregiudizio di certe persone che avrebbero voluto leggere la disperazione nei miei occhi, valutare dimagrimento e pallore per fare pronostici sfavorevoli. E pettegolare. Mai. Non l'avrei mai permesso.
Della malattia si ha una gran paura, ma una volta che c'è, è un dato di fatto, la paura deve diventare il punto di forza maggiore, e trasformarsi in qualcosa che è tra il vanto, la sfrontatezza e l'orgoglio. Perché se è così che ti mostri, potrai vedere l'incredulità negli occhi altrui, valutare quanta paura c'è in Chi fa domande inutili, si presta a dare consigli che lo sono altrettanto, e si convince che con un "tanto tu sei forte" ha dato il miglior aiuto e il meglio del coraggio.
Sano giudizio, Amici miei... la malattia non si compra né si vende, ma si offre a Chi mai la vorrebbe, con ironia, garbato senso dell'humor, e finta indifferenza. Ci vuole maestria, questo è vero, perché è importante essere credibili, però si impara in fretta e per questo si può e si deve fare.

3 commenti:

  1. Non è la stessa cosa... il cancro con depressione e ansia, però io mi sono sempre vergognata di essere così... Mi sento osservata dalle persone, lo psicologo la scorsa settimana ha detto che chi mi guarda è più debole di me. Cosa ne pensi Maria? Buona settimana.

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  2. Cara Ale, penso che lo psicologo abbia ragione. Sempre che davvero le persone si soffermino ad osservarti. Spesso siamo Noi, in momenti di grande insicurezza, a sentirci guardati, analizzati, giudicati.
    Prova a muoverti, vivere libera dai Tuoi stessi pregiudizi, come fossi l'unico essere vivente su un altro pianeta. Non guardare gli Altri per vedere se ti scrutano. Sentirsi osservati autorizza a ricambiare.
    Un forte abbraccio

    Mary

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