lunedì 17 settembre 2018

E POI QUALCUNO BUSSA ALLA PORTA...




... o chiama al citofono, perché è chiaro che ti cerca, e ti stupisci. Non conosci la persona, ma ti rendi conto che è arrivata al momento giusto. E ancora una volta leggi tra le righe, hai imparato a farlo bene, la Vita ti ha insegnato, e sei stata diligente a non perdere una sola "lezione".
Succede che si accavallino questioni e problemi, nulla di grave, ma comunque da risolvere. Forse la stanchezza impedisce di vedere le soluzioni sotto gli occhi, oppure sono difficoltose da accettare perché implicano più passaggi e coinvolgono altre persone, certo è che ti ritrovi impaludata, ferma a cercare il bandolo di una matassa che avresti evitato, anzi l'hai evitata a lungo e poi te l'hanno praticamente scagliata contro.
E poi ancora tanti pensieri... di lui, di lei, di noi... di me, perché alla fine ci sono anch'io. Ce ne vogliamo dimenticare? 
Ci fu un tempo che sognai altro... per lui, per lei, per noi e prima ancora per me. Di arrivare alla vecchiaia con soli acciacchi e senza "malattia", di accompagnare i miei figli all'altare, di vivere con il mio compagno di una vita l'età avanzata come i due vecchietti di una nota marca di cacao, sereni e contenti per una seggiola di legno e una tazza di cioccolata calda. Al momento sono stata smentita per una buona parte, mi manca l'ultima, spero almeno per questa.
Stamane pensavo a tutto ciò, quando il citofono ha squillato...
Signora, mi chiamo Claudia... posso farle una domanda?
Quando si comincia così, di solito immagino il seguito, e rispondo in altro modo, però oggi non so perché ho lasciato continuare...
Secondo Lei, Dio interviene nei Nostri problemi, ci aiuta?
Ho risposto allora semplicemente con tre parole senza pensarci...
Io ci credo.
Grazie, Signora. Quel che dovevo, l'ho detto.

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