venerdì 7 settembre 2018

GIORNO PER GIORNO... PASSO DOPO PASSO




Ovvero, assaporare il gusto di Vivere, esserci e prendere il meglio che ogni giornata presenta.
E' il senso dei "Nostri Mercoledì", trascorsi fuori porta col sole ma pure con le nuvole, e se piove ci sarà sempre un riparo.
Oggi, primo mercoledì settembrino a Candela, distante non molti chilometri, comune in collina, raggiungibile in quaranta minuti. Andando incontro ad un cielo spruzzato di nuvole, coi profumi e i colori tipici del declino di questa stagione, ed una temperatura gradevolissima, abbiamo cercato di inoltrarci nel borgo storico. Impresa ardua, poiché avendo scelto il lato più ostico la strada era tutta in salita. Persino le scale, sempre presenti in località collinari, risultavano faticose. Ogni tanto però sostavo a guardarmi intorno, a respirare profondo, e la stanchezza spariva. Sono questi i momenti in cui apprezzo maggiormente il "privilegio" di esserci ancora.
All'ingresso dell'antico borgo, la strada più stretta d'Italia, "La Trasonna", un vicolo strettissimo con una larghezza media di 40 cm (38 nella parte centrale), oggi portata all'attenzione dei visitatori dopo gli interventi di riqualificazione terminati nell'agosto del 2015.
Su un'altura, sempre all'ingresso, una grande croce bianca, forse croce viaria, sicuramente simbolo di speranza poiché posta al termine di una scalinata.
Nella centralità del borgo, la Cattedrale e il Palazzo Ripandelli (sec XVII), sede ogni anno della "Casa di Babbo Natale", poi case in pietra e vicoli e belvedere che affacciano sulla valle dai colori cangianti, dal verde sottobosco alla terra di siena.
Anche a Candela scorazzano liberi, tranquilli gli animali, e senza diffidenza persino i gatti, pronti a fare le fusa e a mettersi a pancia in su di fronte ad estranei.
Tutto questo sarà pure insieme di cose normali, irrilevanti o di poco conto, ma danno l'esatta idea di come dovrebbe essere la dimensione umana. Libera, contestuale all'ambiente, serena.

Nessun commento:

Posta un commento