martedì 11 settembre 2018

IMMAGINA...


Una volta mi fu detto... nel relazionarti hai i "tempi teatrali". Nell'immediato, non lo nascondo, restai perplessa quasi mi avesse tacciato di ipocrisia o falsità, poi riflettendo... e passò del tempo... compresi il senso.
Ascoltare... replica pacata... battuta pronta, appropriata e rassicurante. Alcuna voglia di mettersi in mostra come Chi ce la fa in tutto per proprio merito, ma palesare serenità di Chi ha imparato bene a memoria quel "copione" specifico, uno dei tanti che la Vita impone.
Immagina... di essere sul "palco" da quel dì che cominciasti a ragionare, e poi di seguito vestendo dopo vari tentativi, il "ruolo" giusto, naturale e mai artefatto per piacere ad ogni costo, ché tanto è cosa che non potrebbe mai essere, e del resto è meglio pure sia così. Ed ecco che si diventa "attori" del quotidiano, perfezionisti dei propri giorni con vuoti di memoria ogni tanto.
Tutti volenterosi "interpreti" di se stessi.
Ognuno a cogliere il momento in quel giorno per giorno quasi senza fine. Eppure si è consapevoli che il "sipario" calerà, e questo sembra potenziare la carica interpretativa, vivendo emozioni tali da trasmetterle a Chi capita di fronte volta per volta.
Vivi e assapori il gusto di calcare le "scene" della Vita, con gli "sfondi" e le "comparse" che cambiano ad ogni atto seguendo una "trama", che ti piaccia o no, e a volte per caso recitando pure "a soggetto".
Vivere un po' senza programmi ma con la certezza che ce n'è uno apposta per Te... una specie di "progetto", la crescita nel vero Sé, in quello che è la Tua natura profonda, il Tuo scopo.
Così ogni momento che appare doloroso può essere vissuto come grande opportunità.
Alla fine Tutti riusciranno a stare su quel grande palco che è la Vita, se non si faranno prendere dal panico al primo "vuoto", e se pur inciampando sapranno ritrovare l'equilibrio, e se pur cadendo rialzarsi.
E quando il sipario scenderà, resta un segno di tenacia, aver voluto arrivare in piedi fino all'ultimo atto comunque, persino non facendo da "spalla" al contrario che si appoggia o "comparsa" invisibile, bensì come "protagonista".

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