lunedì 3 dicembre 2018

Tornano le Storie di Natale... L'OCCHIO DEL FALEGNAME




Ne ho già parlato, qualche tempo fa era prossimo il Natale, mi feci un dono. Un libro che pareva antico perché parlava di valori riscoperti e buoni sentimenti, "Storie di Natale". Così ogni anno mi piace riprenderlo, aprirlo a caso e leggere un racconto. E poi continuare, attualizzandolo con riflessioni delle mie.
Oggi ad esempio ho partecipato ad un evento per beneficenza, un torneo di burraco, io non so giocare ma ho voluto esserci ugualmente, perché le presenze sono importanti, qualsiasi presenza anche quella che all'apparenza può sembrare insignificante, inutile o persino scomoda...
"C'era una volta, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, la bottega di un falegname. Un giorno, durante l'assenza del padrone, tutti i suoi arnesi da lavoro tennero un gran consiglio.
La seduta fu lunga e animata, talvolta anche veemente. Si trattava di escludere dalla onorata comunità degli utensili un certo numero di membri.
Uno prese la parola: "Dobbiamo espellere nostra sorella Sega, perché morde e fa scricchiolare i denti. Ha il carattere più mordace della terra".
Un altro intervenne: "Non possiamo tenere fra noi nostra sorella Pialla: ha un carattere tagliente e pignolo, da spelacchiare tutto quello che tocca".
"Fratel Martello - protestò un altro - ha un caratteraccio pesante e violento. Lo definirei un picchiatore. E' urtante il suo modo di ribattere continuamente e dà sui nervi a tutti. Escludiamolo!".
"E i Chiodi? Si può vivere con gente così pungente? Che se ne vadano! E anche Lima e Raspa. A vivere con loro è un attrito continuo. E cacciamo anche Cartavetro, la cui unica ragion d'essere sembra quella di graffiare il prossimo!".
Così discutevano, sempre più animosamente, gli attrezzi del falegname. Parlavano tutti insieme. Il martello voleva espellere la lima e la pialla, questi volevano a loro volta l'espulsione di chiodi e martello, e così via. Alla fine della seduta tutti avevano espulso tutti.
La riunione fu bruscamente interrotta dall'arrivo del falegname. Tutti gli utensili tacquero quando lo videro avvicinarsi al bancone di lavoro. L'uomo prese un asse e lo segò con la Sega mordace. Lo piallò con la Pialla che spela tutto quello che tocca. Sorella Ascia che ferisce crudelmente, sorella Raspa dalla lingua scabra, sorella Cartavetro che raschia e graffia, entrarono in azione subito dopo.
Il falegname prese poi i fratelli Chiodi dal carattere pungente e il Martello che picchia e batte.
Si servì di tutti i suoi attrezzi di brutto carattere per fabbricare una culla. Una bellissima culla per accogliere un bambino che stava per nascere.
Per accogliere la Vita".
Questa storia ci permette di comprendere come la ricchezza del dono di ciascuno è soprattutto data dall'insieme dei doni di tutti. Caratteri e temperamenti diversi con pregi e difetti. Ancora non sappiamo riconoscere l'altro in quanto altro, perché guardiamo troppo a Noi stessi e abbiamo paura dell'altro, anziché vederlo per il dono che è. Ciascuno ha un talento prezioso da offrire e da ricevere, e in fondo non pretende nulla, desidera solo essere accolto.

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