mercoledì 5 dicembre 2018

DALLA TUA PARTE


Sesto incontro del GAMA, il secondo in cui si esprime pienamente il gruppo di auto mutuo aiuto. Non è facile rappresentarne lo svolgimento con parole scritte, ché dovranno essere ponderate e accuratamente scelte, è difficile comunque narrare di stati d'animo, esito di sofferenza. Da una parte Chi ascolta, di fronte la Persona che, indebolita dalla prova e dai pensieri, con riluttanza cerca di raccontare la "Sua verità". La volta scorsa ascoltammo il fratello, osservammo attenti i volti della moglie e della cognata, Suoi caregiver. Erano preoccupati perché indecisi, confusi, e forse stremati non riuscivano ad aiutarlo a risollevarsi. Stasera Lui ha affermato di essere consapevole che avrebbe dovuto farlo, ma la debolezza fisica gli impediva di fare la benché minima azione, calato di peso e con valori ematici non proprio soddisfacenti, era chiara per Lui l'impossibilità a riprendersi. In realtà la causa non è solo questa, il pensiero ricorrente ad un tempo speso "senza essere riuscito a costruire", ad aver rimandato la "cura di se stesso" nonostante alcuni sintomi, e il timore di non poter tornare a "sentirsi il leone di un tempo", tutto questo lo fiaccano fortemente e fanno vacillare anche alcune relazioni.
Piange mentre si racconta, e poco prima di cominciare con voce flebile, afferma... "devo capire dove mi trovo". E' un dubbio giusto, è "diffidenza sana", non ci si può aprire con chiunque, non tutti possono comprendere, se non si è sicuri di poterlo fare, sarebbe come urlare il proprio dolore in piazza e al vento. Persino da coloro che hanno vissuto o vivono la stessa problematica potrebbero arrivare interventi non appropriati per tempi e modalità. Ognuno, unico e speciale, ha reazioni che sono altrettanto senza tener conto della vulnerabilità lasciata da cicatrici nel corpo e nell'animo.
Sono state due ore di racconto intenso tra "ragione e sentimento", lucidità ed emozione. Hanno replicato con la propria testimonianza le Persone che hanno potuto perché sentivano di farlo. Oggi bisognava ascoltare, non sempre si può parlare, si rischiano parole scontate e poi bisogna dar voce a Chi per paura e dolore già zittisce se stesso.
E' necessario riflettere, ché siano giuste parole ma solo al momento giusto.

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