mercoledì 26 dicembre 2018

GODERSI IL SILENZIO DEL NATALE


Soave doveva essere la voce di Maria se andando a far visita alla cugina Elisabetta, questa sentì sussultare il bambino che portava in grembo.
Maria aveva camminato a lungo e in salita, probabilmente aveva un filo di voce, eppure ci si accorse di Lei perché assoluto era il silenzio.
Le cose belle e grandi succedono sempre nel silenzio. Basterebbe questo per convincersi e quindi evitare tutto ciò che fa Natale, ma in realtà Natale non è.
Così anche l'antivigilia, quest'anno coincidente con la quarta domenica di attesa, è trascorsa. Per me un altro anniversario che avrei preferito vivere appunto nel silenzio più assoluto, e invece... ma è Natale, e pare, si dice bisogna essere lieti, di certo concordo però... lieti vuol dire affannarsi vociando, correre e stancarsi, e soprattutto imporsi l'obbligo del regalo più bello, più grosso, meglio confezionato, infiocchettato, e tanto altro ancora che forse manco bene fa?
Dovremmo aggiungere altro tipo di luci al Nostro Albero perché sia molto più luminoso.
Perché abbiamo perso l'"abitudine di chiedere", magari proprio a Natale con una letterina carica di ingenua poesia, soppiantata dalla "pretesa" o dalle "lamentele". Così non si spera... ci si dispera. Ed è tutto inutile... polvere al vento.
A Natale e non solo... perché il memoriale di una nascita, una rinascita si rinnova e va vissuta ogni giorno. Con fatica ma pure ottimismo, a volte con dolore però anche fiducia e voglia di ricominciare.
E intanto godersi il silenzio del Natale.

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