giovedì 30 gennaio 2020

HIGHLANDER




Ma sei di ferro, d'acciaio inossidabile, dimmi come fai... sei instancabile.
Mi guardo intorno e cerco la persona cui penso possano essere rivolte queste parole...
Vedi che dico a Te.
Che poi sarei io, quindi dici a me!? Ma perché, non mi pare dopo tutto di fare chissà cosa.
Mi soffermo a riflettere su ogni singola parola.
Di ferro? Sono tutta arrugginita... d'acciaio? Sono più che ossidata, le analisi parlano chiaro, ora ci si mette pure la tiroide, dicono che ha preso a funzionare meno.
Oddio... non sarà che comincio a perder colpi e a rallentare?
No, non penso... rallenti pure la tiroide con le dovute cautele, importante è che il cervello continui ad andare veloce, perché c'è tanto da fare, e poi io voglio darmi da fare, cosa che implica la piena consapevolezza. Questione di coscienza.
Benedetta coscienza che si porta dietro sempre un esasperato senso di responsabilità, di conseguenza la coerenza è d'obbligo.
Per non perdere il filo della riflessione parola per parola...
La coerenza...? Che cosa sarebbe la coerenza se dovessi immaginarla? La vedo bene come cosa di tutti i giorni, magari un abito, pure firmato. Non adorno di fronzoli, molto semplice e a taglia unica. Chi lo indossa dovrebbe farlo con convinzione, renderlo bello senza ipocrisie.
Pensiero ed azione poi dovranno essere in sintonia sempre.
Giusto un esempio, io credo di essere abbastanza coerente con il "pensiero motivante" al centro di quest'ultimo quarto di vita.
Quello che faccio e come lo faccio nasce da un profondo desiderio e da un'esperienza che ha permesso di metterlo in atto. Tutto nell'intimo, per niente proclamato. Resto coerente. Non mi interessa altro. Potessi farlo sotto altro nome, lo farei senz'altro.
E' bello ogni volta andare via e lasciare qualcuno che finalmente sorride. Tutto acquista un senso, e basta così.

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