giovedì 9 gennaio 2020

COME SCATOLE CINESI



Tutto insieme e in successione, da affrontare con fiducia, e l'impressione cambierà di poco ma almeno s'imparerà a restare lucidi per vederci chiaro.
Un rompicapo dopo l'altro.
Stamattina sono iniziati per me i controlli annuali, ne avrò per tutto il mese e la prima settimana del prossimo. E' chiaro che per poter affermare una sopravvivenza a lungo termine bisogna essere ben certi della cosa, una "prova provata" quindi, e nulla da obiettare, ciò non esclude che timori ogni tanto passino in volata e pensieri non si soffermino a crearne degli altri.
Va be', per fortuna c'è altro di cui occuparsi, di altro per gli Altri, di quel piccolo grande universo che ci appartiene, la sanità, la società... di quelle cose che si presume siano ben organizzate per funzionare al meglio, e invece...
Troppi puntini di sospensione, perciò un altro rompicapo. Però ci proviamo a darci una mano, mentre penso che se dieci anni fa ero in angoscia per un esito di biopsia che non si trovava, oggi bisogna sperare che lo stesso sia letto dal medico che l'ha prescritto. Ahimè, siamo in troppi ad ammalarci, pochi i medici e poi ospedali che entrano in altri, in modo che le entrate diventano due ma l'uscita è sempre una sola, come si viene fuori...? Non si sa. Oppure è il contrario...?
Appunto... un rompicapo dopo l'altro.
E intanto una città dalla storia illustre sta diventando un campo minato, dove esci per fare la spesa e non sai se riesci a tornare a casa vivo. Colpito per sbaglio, per un caso sfortunato, perché quando tutto va male anche la sorte fa di peggio. Allora bisogna unirsi, non limitarsi al lamento, fare qualcosa e magari sarà il "lato giusto" della prima di quelle scatole cinesi, poste l'una dentro l'altra a romperci la testa.

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