domenica 26 gennaio 2020

ALLENARSI ALLA PAZIENZA




La pazienza. Ce l'hai o non ce l'hai, ma non è virtù innata, bensì adottabile in ogni situazione che la richieda.
Quanto sei paziente... non so come fai...
Lo sento ripetere spesso, rivolto a me e a qualche altro, non a molti in verità, perché si è pigri anche in questo, "allenarsi" alla pazienza.
Si ha sempre fretta, vittime del tempo, dei presunti privilegi altrui, ma alla fine solo oppressi da se stessi.
Eppure le occasioni per diventare "forti" di pazienza non mancano. Serve stabilire delle priorità, rispettare le precedenze, essere bravi a dilatare i tempi. E soprattutto dopo non farsene una colpa, pensando di essere stati sciocchi o deboli.
Pazienza, se non riesci a fare tutto. Pazienza, se qualcuno si fa furbo.
Non importa, se perdi "un pezzo di vita", lo recupererai col tempo e tanta, tanta pazienza.
Ad ogni allenamento ti fai i "muscoli", come è giusto per un "maratoneta" della Vita.
Ho imparato che la pazienza richiede molta pratica, in compenso regala lucido pensiero e serenità.
E' cosa verificabile, di ordinaria quotidianità.
Oggi dovevo sottopormi ad un prelievo, sono arrivata al laboratorio alle nove e chiamavano il B 14, mentre io staccavo il B 79. Ho preferito non contare la differenza. Ho inviato i miei messaggi mattutini, ho risposto ad altri, e intanto ascoltavo e osservavo...
Perché state là, se siete arrivato adesso?
E Chi lo dice...? Stavo già, ero dietro. Non mi avete visto.
E voi signora...?
Io sono in gravidanza, non si vede perché sono all'inizio, però lo sono e c'ho la precedenza.
Ma vi siete mai accorti di quanto si possa apprendere in una sala d'attesa? Basta non farsi prendere dall'ansia, e si scoprirà la magica "virtù del guardarsi intorno".
Così dalle nove sono entrata per il prelievo alle undici, in compenso si è allargata la mia visuale sul panorama di varia umanità.
Bicchiere mezzo pieno... rovescio della medaglia, frasi fatte? Forse, ma anche verità.

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