mercoledì 24 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.57) (Realizzare i buoni propositi)

Che dire di una bella cornice ma senza un dipinto, su una parete vuota? Certamente meglio quella che niente, però mancherà sempre qualcosa e resterà fine a se stessa. Questa la metafora adottata durante il consueto evento FAVO, per spiegare la condizione attuale del Piano Oncologico Nazionale, presentato già nel 2011 ed ora ripresentato, ma in realtà senza evoluzione. Spetterebbe alle Reti Oncologiche regionali metterlo in atto, però eccezion fatta per il Piemonte, le altre navigano ancora in alto mare. Tante novità dalla Giornata del Malato Oncologico, alcune quasi scontate, eppure promosse, già approvate ma non attuate, come i questionari per gli effetti collaterali delle terapie. Immaginiamo quanto potrebbe migliorare la qualità della vita dei pazienti... Quali sono i bisogni reali di un paziente oncologico? Informazioni precise ed aggiornate ma anche sentirsi rassicurato per poter continuare nella propria quotidianità. Continuità assistenziale e controlli costanti dello stato di salute. Siamo sempre più allineati ad una medicina difensivistica, frutto comunque di una non buona qualità della relazione medico-paziente. Il paziente vuole che il medico mostri un interesse sincero, risponda a domande mediche e psicologiche, permetta di esprimere emozioni e dubbi, e infine che eviti di minimizzare. Varie sono le cause di una cattiva relazione medico-paziente, riconducibili quasi tutte al fatto che si ascolta per rispondere e non per capire. Curare solo la patologia di un organo. Un rapporto inaridito privo di solidarietà e fiducia. La pura contrattualità professionale di diritti e doveri. Gli interessi di tipo economico. Considerare la persona malata come cliente. La deriva ipertecnologica Il singolare paradosso del ricorso alle medicine alternative. Il malato non è un numero ma una "cattedra" da cui proviene una lezione rivolta a Tutti indistintamente. Invita alla riflessione e all'umiltà in quanto fa conoscere i limiti e la fragilità umana. La qualità della vita non dipende solo dalle cure. La Medicina fa qualcosa. Il Sistema Sanitario fa qualcosa, molto più può fare il Cuore, il saper dare e chiedere aiuto e solidarietà. Molta della Nostra qualità di vita dipende solo da Noi stessi. Grazie a chi si adopera con generosità.

Nessun commento:

Posta un commento