sabato 20 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.53) (Né pochi né tanti)

Sono i miei anni, e cerco di accettarli prima che arrivino. Questo da sempre, quand'erano pochi ed ora che sembrano essere tanti. Né pochi né tanti, è certo che degli anni che abbiamo dobbiamo essere grati. Sono un dono. "Alziamoci e ringraziamo, perché se non abbiamo imparato molto oggi, almeno abbiamo imparato poco, e se non abbiamo imparato poco, almeno non ci siamo ammalati, e se ci siamo ammalati, almeno non siamo morti; dunque, siamo tutti grati" - Buddha - Una citazione pregna di speranza, dettagliata e pur semplice, comprensibile anche per un bambino. Come dire... Chi si contenta gode... ove contentarsi sta per apprezzare tutto, e godere è da interpretare come essere grati di quel tutto sempre, in qualsiasi situazione o condizione. Gratitudine ad oltranza quindi, e niente farà paura, la fiducia colmerà il vuoto del disorientamento, e l'umore tenderà in alto. Spesso e volentieri. Ricordo il mio oncologo al primo incontro, per rassicurarmi mi chiese fino a quale età volessi vivere. Pensai a mia madre, Lei era andata via a 72 anni, ne aggiunsi altri tre e risposi... 75. Lui replicò... - Ma no, sono pochi. Te ne garantisco almeno altri dieci, poi se sarà il caso ci penserà il "Primario dei primari". ... alludeva ovviamente al buon Dio, e mi sentii sollevata. Ricordo ancora che nel leggere "sopravvivenza a cinque anni", non sapendo fosse un'espressione standard per tutti gli 048, mi sentii raggelare il sangue, gli anni che son seguiti hanno smentito ogni mio timore, e quelli che vivo ora sono dono, gioia pura di cui sono infinitamente grata. Ricordo poi... non ho mai detto e neanche pensato pur nei momenti più duri... perchè proprio a me? Anzi ho sempre sostenuto, trovando conforto... perchè non doveva, proprio a me? Oggi rifletto ancora e consapevole di tante realtà nella malattia, sono più concreta... non posso lamentarmi più di tanto, ho fatto la mia vita, e di ogni giorno in più posso solo ringraziare.

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