martedì 23 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.56) (Comunicazione e Cancro)

Si è conclusa oggi la XVIII Giornata del Malato Oncologico, organizzata dalla FAVO. Purtroppo ho partecipato da remoto, non ho potuto in presenza per motivi logistici, ho comunque seguito con attenzione le interessanti e chiare relazioni. Da stasera a Voi solo qualche cenno sui vari temi. Comunicazione e Cancro. Sta cambiando la cultura e di conseguenza è doveroso fare altrettanto con la comunicazione perché si possa superare lo stigma cancro uguale morte. La rivoluzione del genoma, le nuove terapie stanno facendo da apristrada, e il paziente deve esserne informato perché possa ricavarne speranza sempre più forte. Confrontarsi con la sofferenza è dura cosa per ogni medico, lo è a tutti i livelli e per ogni tipo di patologia, ma è chiaro che lo è ancora di più per una malattia che nel terzo millennio ancora terrorizza. Il cancro fa paura per la durata, le cure, ma soprattutto per l'esito incerto. Già il medico di famiglia che sempre più spesso è colui che avanza l'ipotesi di una diagnosi drammatica, deve fare i conti con la comunicazione personalizzata, e le giuste modalità che considerino la diversità individuale. La Comunicazione dovrebbe essere "disciplina fondamentale" nel piano di studi di Chi intende diventare medico, uno di quegli esami "tosti" al pari di Anatomia, perché serve poco conoscere il nome dell'ultimo ossicino del piede se non si è in grado di comprendere ed interpretare pensieri confusi ed angosciati, e di entrare con delicatezza tra le pieghe dell'animo di Chi in quel momento è di fronte. Attenzione poi a non veicolare messaggi di situazioni senza via d'uscita (dal quarto stadio non si torna indietro?), ricordando che ogni caso è a sé. Scegliere le parole giuste, i toni appropriati e senza enfasi. Ah, il termine, "guerrieri" piace poco non solo a me. Molti affermano che è il caso di abbandonare termini bellici, considerati "insultanti". L'unica guerra è quella con se stessi, per imparare a vivere, valutando e scegliendo, superando le paure e affrontando qualsiasi cosa si presenti, e questo fino alla fine della "strada".

2 commenti:

  1. Resistere, combattere.. vero.. c'è una competizione più fine col tumore, diventa quasi coabitazione, dove più che il guerreggiare, alla fine, prevale la paziente convivenza pacifica.

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  2. Hai centrato in pieno, Franco.
    Col cancro non si vince né si perde.

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