giovedì 9 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO ( n.6) (Compostezza nel Dolore)

Le difficoltà, i dispiaceri, il Dolore. Sono cose dietro l'angolo per tutti, eppure bisogna vivere come non esistessero, giorno per giorno, prendendo il meglio che si presenta. Poi però arriva il giorno che ci si sente persi. La mancanza all'improvviso, l'impossibilità di un futuro da vivere da soli, ed è... pressione alle tempie, nodo alla gola, viso infuocato e mani fredde. È l'immediata reazione fisica. E il Cuore? E la Mente? I battiti sono così veloci che pare fermarsi. La Mente perde la lucidità ma può trovare pure nuova consapevolezza. Mille e mille volte ancora si ripeterà quanto importanti siano dignità e compostezza, e soprattutto allenarle nel tempo perché appaiano del tutto naturali. Il pianto è rifugio per nascondere prima a se stessi la vulnerabilità che ancora una volta prende. E dopo ci sarà il desiderio di stare da soli a pensare ed elaborare. Niente e nessuno all'esterno sarà mai responsabile di quello che purtroppo accade. Per ognuno c'è un percorso, diverso che si ferma per un ostacolo che lo è altrettanto. Convincersene sarà conforto prima che accada, durante e dopo. E torneranno il sorriso, la comprensione, la fiducia quando finalmente si lenirà il Dolore. Poi la Vita procede in ogni caso, non aspetta. "Niente impedirà al sole di sorgere di nuovo, neppure la notte più oscura. Poiché oltre la nera cortina della notte c’è sempre un’alba che ci aspetta". - Khalil Gibran -

2 commenti:

  1. Diciamo pure un'alba "che aspetta". Il "ci" è decisamente relativo nell'economia dell'universo..

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  2. Il "ci" fa speranza. È un "dono", sia pure col dubbio.
    Un abbraccio, Franco.

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