mercoledì 1 maggio 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.98) (Le strategie del Coping)

Interessante anche questo 15 ° incontro, tema il "Coping", ovvero le strategie mentali e comportamentali che una persona mette in atto per gestire o fronteggiare situazioni problematiche. La vulnerabilità ci appartiene e lo stress è compagno di vita, quando questo supera il livello di guardia, ad esempio per malattia, lutto, perdita di lavoro, allora stiamo male. Cinque sono le fasi di reazione ad un evento negativo. - Shock/stordimento - Negazione - Struggimento - Rabbia - Disorganizzazione - Contrattazione - Depressione - Organizzazione - Accettazione Il Coping allora potrà venire in aiuto orientato al compito, orientato alle emozioni o evitante. Ma qual è il problema? Un Coping maladattivo. Essere inclini alla ruminazione. Reagire nell'immediato in modo esagerato Biasimarsi e colpevolizzarsi Evitare i problemi e nascondere i problemi Cercare di sopprimere i pensieri negativi. Lo stile di Coping dipende dalla valutazione cognitiva dell'evento e delle proprie risorse, dal comportamento adottato (attivo o passivo) dalla persona per far fronte all'evento, dal tipo di controllo emotivo utilizzato. Per la Nostra esperienza di volontari in campo Oncologico ne avremmo da raccontare di esempi di coping. Uguale patologia, diverso modo di affrontarla, cercando il miglior "adattamento". "A un metro da te" è il titolo di un film ove si evidenzia una diversa modalità di Coping. Due giovani, affetti da fibrosi cistica, s'incontrano in un centro per una terapia sperimentale. Si innamorano, ma devono fare i conti con le regole dell'ospedale in cui sono ricoverati: i due sono, infatti, costretti a stare ad una distanza di almeno un metro e mezzo l'uno dall'altra. Lei è ligia alle regole, scrupolosa nell'osservare la terapia, lui al contrario affronta tutto credendoci poco, quindi con sfrontatezza e a tratti con cinismo. Respirano entrambi "aria in prestito", ma nessuno dei due si gode il momento sia pure per motivi diversi. La fibrosi cistica è una malattia genetica con aspettativa di vita breve, in un certo senso, idealmente può essere messa a confronto con una patologia oncologica. Come affronterà il tutto un paziente oncologico già al momento della diagnosi? Raggiungerà alti livelli di ansia e depressione. Si sentirà incapace di mettere in atto strategie cognitive finalizzate all'accettazione. Si convincerà di poter controllare dall'esterno la malattia. Oppure assumerà un atteggiamento positivo e costruttivo, convincendosi di poter controllare dall'interno la malattia. Se assumerà invece un atteggiamento evitante allontanerà ogni pensiero negativo, vorrà restare all'oscuro nel caso di eventuali evoluzioni della malattia, e per questo solo raramente soffrirà di ansia e depressione. La creatività, la scrittura soprattutto autobiografica, la condivisione sono ottime strategie per affrontare l'evento e giungere alla consapevolezza. L'evitamento non è proprio consigliabile, ciò nonostante nulla da eccepire se Chi sceglie questa modalità di coping riesce a vivere il momento con una buona qualità di vita.

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