mercoledì 1 maggio 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.97) ("E all'improvviso hai pace dentro, e capisci che fuori e intorno non comprendono")

Propongo di nuovo il primo pensiero sottovoce, accogliendo il suggerimento di un'amica... ogni pensiero sia la didascalia di una storia tra quelle che contano. Storia di malattia e guarigione sempre. Guarigione interiore soprattutto. Ed essendo l'incipit di tutto tutto quanto, la storia nell'immediato sarà quella che mi riguarda. Un evento triste è spesso preceduto da un sentimento latente che viene interpretato come "inquietudine", in realtà è la percezione che qualcosa manchi o sia prossima a mancare all'improvviso, e allora ci si chiede di continuo... che cosa non ho, oppure non avrò, per cui sentirò la mancanza? che cosa mi fa stare così, apparentemente senza motivo? Le risposte per me arrivarono con la comparsa improvvisa del tumore e la morte della mia cagnolina nello stesso periodo. E fu messaggio da interpretare. Poi compresi che avrei dovuto calarmi completamente nella situazione, e prendere il coraggio che da sempre mi era mancato. Valutare la cosa così com'era, affrontarla, senza pensare a quel che sarebbe stato. Contava solo quel momento. E finalmente fu "pace dentro" mentre "fuori e intorno" non comprendevano quell'improvvisa serenità, nonostante tutto. Perché se nulla avviene per caso, la malattia fu l'occasione giusta per riabilitarmi soprattutto ai miei occhi e cominciare a credere finalmente in me stessa. Ritrovare l'autostima porta a capacitarsi poter fare sempre di più, ad osare... A non rinunciare ancor prima di tentare.

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