martedì 31 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.25) (Natale comunque)
E prima o poi arriva pure il giorno della Vigilia di Natale. Ricordi ed aspettative.
Quell'anno fu una vigilia diversa dalle altre. Tutto era un non senso.
Le luminarie offuscate dalle lacrime furono stelle tristi in un cielo senza luna.
Le nenie natalizie, la colonna sonora di un inizio di storia vissuta malvolentieri.
Le persone a me care, comparse in un copione di falsa normalità.
Oggi non saprei, è tutto passato, alle spalle ma tanto è anche stravolto, cambiato, a partire dalla mia persona.
Avrei voluto ancora una volta fermare il tempo.
Andare incontro al Natale? Si, ma in un modo che solo il mio cuore può interpretare.
La mia piccola famiglia quest'anno si è allargata, sei gatti, un cane, e per le feste un altro cane ancora. Vuol dire di certo qualcosa...
NATALE
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
- Giuseppe Ungaretti -
Un "gomitolo di strade" da evitare... le "quattro capriole di fumo" e il "caldo buono" con cui restare, ci sta tutto per un Natale pressoché intimo.
Il Natale di Ungaretti, quello che Tutti vorremmo vivere, e che invece ci piomba addosso e scivola via, non prima di conflitti, turbamenti, ansie grandi e piccole... e aggiornamenti.
Ma Natale è sempre, e necessita di speranza al centro del grande mistero.
Buon Natale con cuore sincero.
lunedì 30 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.24) (Dedicarsi per dedicare)
È stata una giornata campale per me. E con Voi sono stata poco, mi dispiace.
Ho sentito forte le assenze, le mancanze...
Che farci, è il tempo di Natale, i ricordi si rincorrono, il presente mostra tanti vuoti e spazi aperti desiderati ma difficili.
Nota positiva, la serenità di esserci dopo, ora posso dirlo, quindici anni.
Già, il 23 Dicembre 2009 fece la prepotente comparsa il tumore, e da allora cambiò tutto.
All'inizio costò dolore, fui ripagata con nuova consapevolezza.
E ho compreso, e sempre più sono convinta che sono stata creata non solo per me stessa.
I quotidiani messaggi, l'ascolto, il sorriso non sono una scelta obbligata, vengono dal profondo, ed è un modo per dire grazie, e dimostrare la volontà di continuare appunto, non solo per me stessa.
Dedicarsi... per dedicare, si fa del bene a se stessi e non solo.
E fare bene agli Altri diventa un toccasana per Chi dà e Chi riceve, a tutto beneficio dell'autostima di entrambi.
Un' antivigilia a tutta riflessione quindi, per un altro Natale di cui essere grata.
domenica 29 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.23) (Strano procedere)
L'ho detto, vero? Il mese di dicembre con me parla "strano". Soprattutto questi giorni che precedono il Natale.
E sono ricordi e timori, ed è voglia di solitudine, perché possa perdermi con la speranza di ritrovarmi.
Procedo come sulle uova, e non sempre va bene, qualcosa si rompe ed è difficoltoso riprendere.
Occorre reagire, e lo faccio sia pure a stento, il mio presente è fermo su se stesso, al futuro poco penso, così aspetto e spero.
Rileggo queste righe, e mi rendo conto di una certa pesantezza. Non faccio abbastanza perché qualcosa cambi. Eppure basterebbe poco, sostare ad esempio davanti alla capanna della piccola natività, o anche dimostrarmi grata sorridendo per un giorno intero, perché la fortuna stranamente ha baciato anche me.
Strano e stranamente, continuo a dare un'accezione negativa a questi termini, e sbaglio.
È strano tutto ciò che è fuori dall'ordinario, ed io sia pur tra alti e bassi lo sono e ne vado fiera.
Passerà questo periodo, trascorreranno i giorni, poi ogni cosa, impegno o altro saranno all'archivio.
Intanto la Mente per proteggersi si fa furba, e da tutto prende le distanze o quasi.
sabato 28 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.22) (Tra ricordi e rimpianti...)
È da un po' che sento molto la mancanza di mio padre. Torna tra i ricordi e i miei rimpianti.
"Noi siamo coetanei"
"Beh... non proprio, direi. Non esageriamo".
Mio padre amava ripeterlo da quando compii 40 anni e lui ne aveva 62.
Molto ci accomunava oltre al fatto di essere padre e figlia. Stesso segno zodiacale, guarda caso, il cancro, stesso fattore RH, stessa patologia nello stesso anno... forse forse non aveva tutti i torti a considerarmi della sua stessa età, era il suo modo per dire che mi sentiva vicina e non solo fisicamente.
Una volta mi definì la sua "consigliora", perché me li chiedeva quei benedetti consigli che non metteva mai in pratica, preferendo poi alla fine seguire il suo istinto impulsivo senza mai domandarsi prima, chissà... ma non sarà il caso di riflettere? Ma tant'è... lui era così, e noi figli, pur prendendolo in giro simpaticamente, gli abbiamo voluto bene anche "per la sua delicatezza tanto simile a quella di un elefante in un negozio di cristalli".
Oggi avremmo voluto poter sorridere ancora per le sue piccole manie, le "raccolte" di vecchi dischi, dei film di ogni epoca, del suo amore per tutto ciò che era uno schermo, della pila dei quotidiani che leggeva in differita, per il suo modo di essere insomma, che a qualcuno potrà apparire... forse particolare?... ma che per noi invece lo rendeva unico.
Sempre e comunque babbo, grazie.
CORSI E RICORSI (n.21) (Prima che sia Natale...)
Occorre riordinare, fare spazio.
Avremo ospiti o lo saremo, in ogni caso è necessario non essere impreparati.
Sembrava tanto lontano, e quasi all'improvviso mancano solo tre giorni.
Affaticata e stanca, mi ritrovo sempre a pensare, a discapito del fare, fare ciò che si deve ma pure ciò che piace.
Sarà il tempo di Natale... stamattina pensavo e mi chiedevo se davvero mi sento in pace.
Scrupoli, vago senso di colpa...
Ora è tempo che io mi ritrovi in pace.
Voglio perdonarmi.
I forti legami sono relazioni che si costruiscono e crescono nel tempo. Ed io in ogni rapporto mi sono sempre impegnata.
Devo perdonarmi, perché lo merito.
La vita non può essere un percorso ad ostacoli su una strada senza luce, perché privata della serenità.
Posso perdonarmi, adesso... perché sia davvero Natale.
Anche se all'inizio comporta uno sforzo
Il desiderio di ritrovarmi in pace fa sì che io mi perdoni.
Mi alleggerisco così di un peso, ritrovo l'equilibrio, metto basi nuove per la relazione con me stessa.
venerdì 27 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.20) (Almeno a Natale!)
Incontro conviviale di fine anno per gli auguri e dirci... arrivederci.
Ancora insieme, per caricarci di positività, per definire ancora una volta la qualità di vita.
Ne parliamo spesso.
Vivere come se niente fosse, anzi meglio alla luce di quello che è stato, se passato, alla luce di quello che è, visto che il domani non è dato conoscere. E poi cercare ad ogni costo la gioia nelle piccole cose, nel calore della famiglia, nell'amore per il prossimo di cui si riscopre la presenza e la necessità per fuggire dalla solitudine.
Un tentativo, una consuetudine, o volontà di ricreare nello spazio solito qualche ora di gioiosa spensieratezza?
Qualunque sia la motivazione, è cosa valida e ne varrà sempre la pena.
Stasera ci siamo ritrovati, Noi... insieme.
Per me prima c'è stata qualche difficoltà, ma poi ce l'abbiamo fatta.
Uno scambio di battute al crepitio del ceppo nel camino, nella magica atmosfera natalizia ove ogni angolo porta un segno, una stella, una piccola calza.
Genuinità di cibo e sentimenti, tutto in piena condivisione. Non solo dovuta consuetudine annuale.
Le feste sono solo all'inizio, il "Nostro esserci" è stato, è... continuerà.
giovedì 26 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.19) (È sempre tempo di presepe)
In questo periodo più che mai, ma pure oltre.
È cosa nota, conservo il presepe tutto l'anno. Da anni vive le quattro stagioni sulla parte ad angolo del mobile in soggiorno. È sotto la finestra, e il variare della luce, dei colori del cielo e delle fronde degli alberi gli fanno da sfondo.
Per Noi è naturale vederlo in pieno solleone o vicino ad un ramo di fiori di pesco. E non ci fa più caso neanche Chi viene, e del resto sarebbe relativamente importante il contrario, convinti come siamo che Natale è tutti i giorni.
Abbiamo deciso con mio marito di respirare l'incanto quando lo desideriamo.
Di seguire la stella quando ci sentiamo persi, di trovare compagnia quando ci sentiamo soli.
Lo sguardo si perde tra le erte salite, si rasserena a valle fino alla grotta.
La pace è, quando la si cerca e poi si trova, sfoltendo, smussando, tornando sulla via.
Tutto con gioia.
Pensieri mentre guardo l'alternarsi di luci e colori nel mio presepe, ricordi che affollano la mente.
Il presepe naif preparato coi miei bambini, tante figurine colorate, le loro ingenue ed entusiaste proposte.
Il primo presepe di mio marito da fresco pensionato, quel giormo che mi coprì gli
occhi perché lo vivessi come una sorpresa.
Le luci non ancora spente in quel paesaggio incantato di stelle, la domenica che mia madre si spense.
Dolcezza e malinconia nello scorcio di presente che sento fortemente mio.
CORSI E RICORSI (n.18) (Il suono festoso di una rinascita...)
È preceduto dal pianto di gioia.
Finalmente, è finita.
E ogni volta è una grande emozione, lo è stato anche oggi, a tal punto che mi è cascato il sacchetto con le caramelle.
Intimidita ed emozionata la Nostra Amica esitava davanti alla campana della speranza. Non ci credeva ancora che il percorso fosse terminato, e che era lì davanti alla campanella.
Qualche lacrima scendeva lenta.
Occhi commossi, ho pensato... niente di più bello...
- Non ci posso credere. È davvero la fine?
Chissà perché poi, visto che se c'è un inizio sempre ci sarà una fine.
Vero è che queste storie non sono tutte uguali. Più o meno tanti paragrafi, un po' di parentesi, e a volte... quanti asterischi!
Comunque... si resta al centro del piccolo mondo ricostruito a fatica, forti di questo e si deve continuare ad esserlo per questo.
Tutto ha un inizio e tutto ha una fine.
E a Noi tocca ricominciare sempre, perché se la fine ha un tempo, ricominciare è all'infinito.
In qualsiasi momento, qualunque sia il motivo.
Allora, che si fa?
Cominciamo subito, dopo che ogni luce sarà spenta e smorzato l'ultimo pensiero.
Ne avremo tenuto da parte uno solo, un piccolo progetto o proposito per domani, un acquisto, una dolcezza, un abbraccio.
Basta coi pensieri vagabondi e continuiamo a vivere giorno per giorno quello che di bello la vita dà.
Parole pensate le mie, con tanto affetto, ché veicolino l'energia giusta per una rinascita a... 🌟🌟🌟🌟🌟
martedì 24 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.17) (Vince chi molla)
È il titolo del brano di Niccolò Fabi che visse il dolore della perdita di una figlia.
Stasera ascoltarlo al termine del sesto incontro GAMA, è sembrato la giusta conclusione.
Perché nella vita succede che per vincere non sempre si deve lottare ad oltranza.
Quanto è vero.
Se vai contro l'onda, rischi di affogare.
Se contrasti l'evento capitato tra capo e collo, perdi la lucidità.
Ciò che è stato non poteva essere diverso, compresi percorsi e scelte, e pure quel che sarà, perché tutto va come deve, ed è inutile andare contro il destino.
Lasciar andare conviene.
I dubbi e i pensieri, le parole non dette e i rimpianti, i desiderati abbracci, i saluti mancati.
Arriva il tempo, quando il tempo s'accorcia, di alleggerire il bagaglio per andar veloce, recuperare i passi verso la quiete.
Far la pace con se stessi, perdonare gli abbracci sospesi, i saluti a metà.
E dire grazie, perché sempre motivo ci sarà.
Si recupera così una relazione quando sembra non sia più il tempo, e poi si chiudono gli occhi, per una notte finalmente serena.
lunedì 23 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.16) (Mettere ordine nella propria vita)
Stasera... citazioni, un po' per spunto e un po' per tempo... mancanza di tempo...
Una persona forte sa come mantenere in ordine la sua vita. Anche con le lacrime negli occhi, si aggiusta per dire con un sorriso, sto bene.
- William Shakespeare -
Ti guardi intorno e tutti, secondo te, hanno realizzato ciò che volevano.
Ti guardi dentro e vorresti fuggire.
Ti guardi indietro e ci sono solo rimpianti.
Però vuoi esserci, soprattutto come persona. Così cominci a spostare il "fuoco" dell'attenzione, non puoi esserne il centro, come non lo è nessuno. Infatti sta ad ognuno crearsene un altro diverso da sé. Così si rinnoveranno gli interessi, e tornerà l'entusiasmo non per le grandi cose ma per la vita stessa.
Comincerai ad apprezzarti e nel modo in cui Ti mostri sarai apprezzata/o dagli Altri.
Sarai amata/o perché Ti ami. E poi arriveranno idee e spazi nuovi da ritagliarsi privilegiando la propria persona...
Perché nessuno può averne cura più di Te...
Non lasciare che la giornata termini senza essere cresciuti un pò, senza aver sorriso molto, senza avere alimentato i propri sogni. Non fatevi vincere dallo scoraggiamento.
Non permettete a nessuno di togliervi il diritto di esprimervi, che è quasi un dovere.
Non desistete dal desiderio di rendere la vostra vita straordinaria.
Cit.
Straordinaria pur nella semplicità, poiché non servono cose apparentemente grandi, per farne una storia importante.
domenica 22 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.15) (L'Essenziale e l'essenziale)
Ultimamente mi faccio bastare l'essenziale vivendo ogni momento con la bottiglia in mano per riempire il famoso mezzo bicchiere vuoto, ed essere ugualmente contenta.
L'Essenziale ed essenziale, stessa parola, medesimo numero di lettere, la differenza la fa la maiuscola all'inizio e non è a caso.
Si dice che ogni esperienza estrema ci porta a cogliere l'Essenziale, ad averne consapevolezza.
Eppure stasera, diretti al centro commerciale, a giudicare da quel che si vede per le strade, pare si cerchi la consuetudine del superfluo.
Aggregarsi, divertirsi, la corsa al regalo pensato tutto l'anno, per qualcuno sarà necessario, non può definirsi essenziale.
L'Essenziale, con la maiuscola, per me è lavorare costantemente, pur tra alti e bassi per l'equilibrio interiore e restare sereni.
La serenità è una conquista, cosa non scontata.
Sono sereni e fortunati coloro che non si lasciano sfuggire la bellezza delle piccole cose, e colgono ogni espressione grata.
Sono contenti persino se trovano nel fondo del cassetto un bigliettino del loro primo amore.
Insomma dell'esistenza prendono il meglio... colgono l'Essenziale e lo trattengono.
Soddisfatti e bravi pure se i loro sogni sono senza pretese.
sabato 21 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.14) (L'empatia è una qualità, una virtù o cos'altro?)
In realtà fa parte della natura umana, si può essere più o meno empatici, comunque è una capacità che si può sviluppare ed allenare.
Non equivale alla simpatia, e prima di tentare un qualsiasi approccio empatico bisognerebbe spogliarsi del proprio "bagaglio" per poter poi sobbarcarsi di una parte di quello altrui.
Cosa difficile per un medico, costretto dalla professione stessa a mantenere un certo distacco, anche se non guasterebbero garbo, dolcezza, pazienza.
Che dire... bisogna passare per la sofferenza per comprendere pienamente il primo bisogno di Chi incappa nella malattia?
Una certa differenza la fa aver vissuto un'esperienza simile, a cominciare dall'ascolto e dell'accoglienza.
Quel giorno che varchiamo la "soglia", cerchiamo un volto, un appiglio . Inconsciamente scegliamo un Angelo custode. E magari capiterà il meno adatto, ma per Noi sarà sempre e solo l'unico. Semplicemente perché il primo.
"... quando ci imbattiamo in un medico che ha umanità, consapevolezza di sé e di noi... che riesce a rappresentare se stesso e noi in una reciproca relazione... tutto diventa più leggero e la speranza si riaccende, perché sentiamo che esistiamo per l'altro, la nostra vita non gli è indifferente. Ci sentiamo contenuti e protetti, e naturalmente di questo abbiamo bisogno, perché la malattia ci rende fragili..."
(Marta Tibaldi - "Oltre il cancro")
Non è facile però essere compresi, spesso l'instabile e difficile situazione emotiva del singolo va a scontrarsi con la realtà quotidiana di Chi "opera" e deve, per poter continuare, evitare il proprio coinvolgimento emotivo. Difendersi per non crollare. Mentre a Noi improvvisamente risulterà indifferente e menefreghista.
Ovvero... disillusione.
giovedì 19 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.13) (Accogliere e imparare)
Ero parecchio recettiva oggi, e ho accolto in silenzio parole serene, sofferte, rassegnate.
E le ho sentite tutte, passando così da uno stato d'animo all'altro.
E intanto ancora una volta ho imparato...
Che si può fare un dolce non solo per eliminare le uova in scadenza, ma pure per il semplice profumo che si spande per casa e fa star bene.
Che a volte la Vita parla per coincidenze, e anniversari gioiosi e un po' meno, compleanni, tutti nello stesso giorno, letti come si conviene, saranno interpretati come speranza che si rinnova.
E della donna forte dalla gioia contenuta e dalla saggezza unica?
È serena e consapevole, può muoversi poco e niente, però "non disturba", si è organizzata e per Natale comunque avrà il suo abete addobbato. Chi le dà la forza? L'ebbe in dono, come tutti, la preservò e ancora ne ha cura, dote investita come fosse talento.
Così io, più recettiva del solito, di questo ed altro fatta carico, ne ho tratto insegnamento e bene.
mercoledì 18 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.12) (Aggiustarsi la vita)
Dispiace dirlo, a volte non ci si sente capiti e frasi intese a cambiare discorso o a banalizzare l'argomento fanno sentire "archiviati".
Ovviamente sono sensazioni, probabilmente dovute a quel che cambiò la vita, dimenticato da Chi vuole credere non sia mai successo.
È così, alla fine nulla di grave. Bisogna farsene una ragione, forti e certi di essere una spanna da terra.
Dipende quindi da te, se non ti senti sempre capito, perché tuo è il disagio... quel malessere diffuso che prende all'improvviso e non sai spiegare.
E... perciò dipende da me "aggiustarmi" questa vita, continuare a farlo contando sulle mie risorse che, strano a dirsi a volte si celano sotto la trama fitta della malinconia e il cielo smorto del cattivo umore.
Domani tornerò al mio da fare, a casa e in ospedale, tutto alle spalle, compresi i pensieri vagabondi, e riprenderò il mio atteggiamento di sempre, fatto di stabilità e di gioia che non è apparente, ma qualche volta solo altalenante.
Insegnamenti, ricordi si aggiungeranno e ritorneranno senza far peso sul mio animo ma lievi come carezze conforteranno una sofferenza solo sopita dal tempo che nel tempo a volte ritorna sotto mentite spoglie.
martedì 17 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.11) (Semplicemente... Tu)
Riflettevo sugli incontri fatti stamattina in reparto e le parole ascoltate.
Riflettevo, e non è affatto cosa scontata perché di solito vivo le emozioni del momento, facendone ricchezza, ma poi tutto sommato guardo avanti.
Corsi e ricorsi, ed ecco che situazioni si ripresentano sia pure con personaggi diversi.
"Ho iniziato con te e oggi termino con te..."
E queste parole motivano in modo incredibile, giacché Chi le dice è come avesse letto nella tua presenza dall'inizio alla fine, un segno del destino, l'augurio di un esito felice.
D'altro canto si può nell'immediato anche non piacere a tutti, capire la cosa e continuare ugualmente ad essere te stessa.
Scrutata, sotto esame, e alla fine con l'aiuto del buon Dio, riuscire a dare sempre "la risposta" esatta, quella che l'altro desidera sentir ripetere.
E prima di andare la sorpresa più grande. Una mano che ti accarezza la guancia...
"Che bella sei..."
... e ti si scalda il Cuore, perché è di "bellezza dentro" che si parla. Quella che non soffre per le rughe del tempo, ma dei suoi doni si fa ricca.
lunedì 16 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.10) ("Per trovare la pace interiore pratica il non attaccamento")
Una citazione più volte incontrata che celebra il valore del "non attaccamento"
Giustissimo, non restare attaccati ad oggetti e neppure a situazioni, perché il timore della perdita non turbi oltremisura e faccia perdere di vista l'essenziale.
Ciò non toglie che ogni volta che ci attacchiamo ad un oggetto o a un'idea, di fondo difendiamo l'idea di Noi stessi.
Ci sono cose che ci accompagnano nel corso dell'esistenza, per peculiarità ed utilità diventano quasi vitali. È chiaro che se ne potrebbe fare a meno e vivere ugualmente, ma per quello che hanno significato in alcuni momenti, restano negli anni come "segni particolari", nota personale che identifica.
Al mio nome, ad esempio, potrebbe essere affiancato un block notes, da quando imparai a scrivere ad ora, e non ho finito ancora.
Appunti, citazioni, liste della spesa, emozioni... una sorta di zibaldone che mi ha sempre ben rappresentata.
Qualche volta è diventato un diario, altre un verseggiare in codice perché capissi solo io.
Mi rendo conto però, a questo punto della vita, devo lasciar andare block notes e gran parte del contenuto.
Tutto con gentilezza e garbo, anche lentamente ma con decisione.
Noi siamo molto di più.
Le cose si rompono o si perdono, cambiano le idee... le persone care purtroppo un giorno ci lasciano.
Noi restiamo al di là di tutto, perché ci è dato, e nel rispetto della vita dobbiamo continuare senza voltarci indietro.
.
domenica 15 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.9) (È quasi Natale)
Conflitti e turbamenti, vortici di pensieri. Delusioni e false credenze. Dubbi e giudizi mascherati da opinioni.
Tutto questo rimuginare fa male all'animo. Lo priva della sapienza del Cuore, l'unica a far sì non si perda l'equilibrio.
Ma è quasi Natale, voglio gustarmi questo momento, e sarà tra ricordi e constatazioni.
Quante variazioni sul tema...
Eri bambina, e odore di fritto e profumo di cannella avvolgevano come carta dorata l'aspettativa del presente, un bacio dopo la letterina e il dono sotto l'albero di carta crespa e fil di ferro.
E da giovane mamma? Il tepore di una piccola vita, i sogni rosa, e un Natale che già riportava all'infanzia con la consapevolezza di tanta strada fatta, e il pretenzioso diritto di farne altrettanta e più.
E adesso che sei giunta a questo punto, tra esperienze e cicatrici, dolore e speranze disilluse, che cosa resta?
Essere mamma che aspetta e accoglie, ascolta e gioisce ma pure si rattrista, e poi resta a casa quando è festa. Per dare quel calore che già fu suo mentre ricorda il "good luck" da cui partì la storia.
Storie che capitano ogni giorno, di cui poco o niente sempre si sa, che insegnano a cogliere le belle sfumature, il profumo di Natale, il "non pensarci più".
sabato 14 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.8) (Natale è... l'essenziale)
Questo Natale a casa mia l'albero solito non ci sarà. Chi ha gatti sa bene che rischia grosso, addobbi e luci sono per loro stimoli irresistibili.
In compenso però non mancherà il presepe che, pur spento, resta allestito tutto l'anno, a promemoria dell'essenzialità di quello che fu un grande evento. E in più alberelli ovunque, piccoli e graziosi in ogni punto discreto della casa.
A Natale si deve essere più buoni.
Frase fatta, vera per metà.
Perché se non lo sei mai buono, o credi di esserlo a modo tuo, perché a Natale dovrebbe essere diverso?
Solo per un po' di luci colorate, l'albero di ultima generazione e il panettone solidale?
Scontata la mia relazione complicata col mese di dicembre, personalmente non posso non salvare il Natale, e nella sua essenza.
Io vorrei viverlo esattamente così, nella sua essenza, in un silenzio ovattato come i passi nella neve, nell'intimità profumata di un lungo inverno, ripercorrendo il peregrinare di Giuseppe e Maria prima che Gesù venisse alla luce...
E intanto è già domani, seconda Domenica d'Avvento.
Per arrivare alla rinascita è sempre travaglio.
Come travaglio è pure la nostalgia del tempo passato, del Natale da bambini, soprattutto quando nella casa di sempre una sedia o più resta vuota.
Ogni anno si contano le teste, mentre continua il conto alla rovescia, che lungo o corto sia, ricorda che occorre far presto per recuperare.
Lo spirito natalizio... emozioni complesse. Ma si... forse la vera complicata sono io.
giovedì 12 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.7) (Nel ripostiglio...)
Passano gli anni ed è incredibile quante cose si conservino senza una finalità precisa.
Questo può servire, quell'altro l'avevo dimenticato, ma solo perchè non l'avevo sotto gli occhi... e così via. Tutte scuse perché in realtà manca il coraggio di gettar via, archiviare definitivamente.
Prologo che ho fatto a me stessa prima di decidermi a mettere ordine nel ripostiglio.
Sono anni che sposto cose, da qui le metto lì e viceversa, ma di radicale mai niente.
Ora il momento è arrivato.
Il compagno della mia vita si è offerto d'aiutarmi, un aiuto si, ma selezionare è restato compito mio, così...
Già due grandi buste, gonfie erano addossate alla parete, quando ne è comparsa un'altra, medio-piccola trasparente. Due secondi per capirne il contenuto e ricordare.
I cappellini che indossavo durante la chemio. Tre, quante furono anche le parrucche.
Non so che mi è preso, perché io che ora non piango più per me stessa, all'improvviso sono scoppiata in lacrime...
- Dai, se dobbiamo fare 'sta cosa, pure piangere?!
Mi sa che lui non ha capito, o forse si, ha capito e ricordato, ma al pari di altri
ha rimosso. Lui può farlo.
CORSI E RICORSI.(n.6) (Dolcezze in un particolare contesto)
Piuttosto tranquillo il reparto stamattina, il tempo giusto per ripensare alla bella serata di ieri e goderne la felice riuscita.
Pensavo... queste cose danno proprio una bella carica, e motivano davvero.
Poiché potevo muovermi con calma, ho conversato a lungo con una paziente.
Tra Noi una buona sintonia. Ama scrivere, è propositiva, ottimista verso il prossimo... ecco, come me.
E poi si è scoperta una grande fan dei miei bigliettini. È la prima cosa che mi chiede ogni volta...
- Ne farò un cartellone, quindi me ne occorrono parecchi.
Il tema della conversazione di oggi non poteva essere che "la scrittura". Le ho mostrato le foto del convegno, le ho letto le mie riflessioni, sono scesa anche nei particolari. Silvia, è il Suo nome, ne è rimasta affascinata...
- Con la scrittura puoi esprimere ciò che non riesci a voce. Io ho scritto dell'albero. Una creatura che tende al cielo e allarga sempre le braccia, sia pioggia o vento, neve o gelo.
Restando ben radicato nel terreno.
Si potrebbe scrivere un racconto... le ho suggerito.
Quindi le ho posto accanto, ben in vista le dolcezze contenute nel mio sacchetto rosso.
Un dolce percorso in un particolare contesto.
E tra una caramella e un cioccolatino, così leggeva il bigliettino scelto...
"Se c’è un libro che vorresti leggere, ma non è ancora stato scritto, allora devi scriverlo tu"
Fantastico... l'hai scritto proprio per me. Mi sembra cucito addosso.
Già... quando si dice il caso. Azzarda anche qualche consiglio, e raramente sbaglia.to per ripensare alla bella serata di ieri e goderne la felice riuscita.
Pensavo... queste cose danno proprio una bella carica, e motivano davvero.
Poiché potevo muovermi con calma, ho conversato a lungo con una paziente.
Tra Noi una buona sintonia. Ama scrivere, è propositiva, ottimista verso il prossimo... ecco, come me.
E poi si è scoperta una grande fan dei miei bigliettini. È la prima cosa che mi chiede ogni volta...
- Ne farò un cartellone, quindi me ne occorrono parecchi.
Il tema della conversazione di oggi non poteva essere che "la scrittura". Le ho mostrato le foto del convegno, le ho letto le mie riflessioni, sono scesa anche nei particolari. Silvia, è il Suo nome, ne è rimasta affascinata...
- Con la scrittura puoi esprimere ciò che non riesci a voce. Io ho scritto dell'albero. Una creatura che tende al cielo e allarga sempre le braccia, sia pioggia o vento, neve o gelo.
Restando ben radicato nel terreno.
Si potrebbe scrivere un racconto... le ho suggerito.
Quindi le ho posto accanto, ben in vista le dolcezze contenute nel mio sacchetto rosso.
Un dolce percorso in un particolare contesto.
E tra una caramella e un cioccolatino, così leggeva il bigliettino scelto...
"Se c’è un libro che vorresti leggere, ma non è ancora stato scritto, allora devi scriverlo tu"
Fantastico... l'hai scritto proprio per me. Mi sembra cucito addosso.
Già... quando si dice il caso. Azzarda anche qualche consiglio, e raramente sbaglia.
mercoledì 11 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.5) (Quando le emozioni sono vita...)
Il titolo del bel convegno del GAMA è pure assoluta verità.
Una sala piena in una cornice festosa da Natale alle porte, a riprova che le emozioni sono sempre un tema di grande interesse generale.
Saluti istituzionali con qualcosa in più, l'invito ai laureandi in medicina e chirurgia a non fermarsi a tale livello, ma ad andare oltre. Guardare negli occhi del paziente, cercando di stabilire un contatto, una sintonia.
E poi come emozioni e salute sono strettamente legate, in una visione olistica che non vede l'essere umano solo come organismo. Emozioni positive e negative che fortemente condizionano la vita e il suo durare, l'umore e il carattere.
Senza emozioni è impossibile vivere, non ci sarebbe benessere psico-fisico, saremmo al pari delle piante, inconsapevoli di esistere e completamente anaffettive.
E tornando al carattere, tutto dipenderà dal "primo contatto", quello con la madre, se un giorno saremo in grado o meno di aprirci al mondo, nello specifico all'Altro.
"Il tuo prossimo
è lo sconosciuto che è in te, reso visibile.
Il suo volto si riflette
nelle acque tranquille,
e in quelle acque, se osservi bene,
scorgerai il tuo stesso volto..."
- Kahlil Gibran -
E le parole? Che cosa sono rispetto alle emozioni?
Sono carezze se scelte con cura, pronunciate con garbo, scritte col Cuore.
martedì 10 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.4) (Ciao, cara)
I volontari mettono in conto tutto, risultare simpatici sin dal primo impatto, oppure apparire dei perditempo che non hanno nulla da fare. Ci sta tutto, pure perché ciò che si fa può non essere gradito, la situazione è già quella che è...
Però....
Se qualcuno accoglie dicendo...
Per fortuna sei passata, ho una bella notizia da darti. La mia TAC mostra la situazione stabile. Sono felice.
E poi apre le braccia come per abbracciare, e lo farebbe, se non fosse distesa, allora si... vuol dire che il piccolo seme lasciato da un sorriso e dalla parola giusta, ha messo le radichette per germogliare.
Si entra e si esce da quelle stanze sempre in punta di piedi, come il momento richiede, con delicatezza... qualcuno apprezza, per altri è normale, una piccola minoranza preferirebbe stare in compagnia dei propri pensieri.
Ciao, cara... è stato il saluto più bello ricevuto stamattina, e una cosa così compensa il vago senso d'inadeguatezza che ogni tanto prende.
Quanto motiva la gratitudine dell'altro... motiva e pure tanto.
Siamo tutti diversi, già... ma in fondo assai simili.
domenica 8 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.3) (Chairwork sulla gratitudine)
Quinto incontro GAMA. Si continua con le forti emozioni. Mettersi a nudo non è cosa facile, ma riuscirci dona una grande leggerezza.
Chairwork sulla gratitudine
"Due sedie" a confronto, in un primo momento l'una accanto all'altra, poi di fronte.
Due sedie diverse, su cui siederanno la persona grata e idealmente quella a cui dimostrare gratitudine.
"Sono grata" e "Ti sono grata"...
Trovare il coraggio di dire e dirsi parole pensate e mai dette.
Non è facile dichiarare gratitudine, per pudore si preferisce sorvolare, facendo credere sia cosa scontata. Non lo è, neppure quando le persone coincidono.
"Sono grata a me stessa perché ho superato me stessa..."
Quanto può essere difficile dire grazie alla propria madre che inconsapevolmente ti ha aiutato a metter fuori un aspetto di Te che non conoscevi. E lo ha fatto mentre Lei stessa viveva una situazione difficile, e continua ancora, sempre più non consapevole a renderti forte, a vederti capace come mai avresti pensato.
Ora dici grazie a Lei e a Te stessa, gratificandoti da sola. Perché se nessuno lo fa, è giusto darsi da sé una pacca sulla spalla.
CORSI E RICORSI (n.2) (Scrivere per riconoscersi)
Mi è sempre piaciuto scrivere, e sintetica non lo sono mai stata, neppure da bambina nello svolgimento di una "composizione".
Sono cresciuta e continuavo a scrivere per diletto. Quanti fogli di un'opera in essere, finiti in un fondo di cassetto...
Nessuno li leggeva, ma erano per me, io mi bastavo.
E fu un dicembre e quel primo foglietto del calendario si staccò a fatica. Decisi di descriverla tutta quella fatica, ogni giorno prima del riposo.
Da allora si sono alternate altre stagioni, ognuna diversa ma con qualcosa in comune, la meraviglia.
I fiori più belli, il mare più azzurro, le foglie ingiallite più accattivanti.
E l'amore per le persone, tutte indistintamente, per Chi risultavo simpatica, per Chi non mi poteva soffrire, per Chi ero così così e pur mi sopportava.
Ora che tempo è trascorso, cerco e trovo la motivazione ogni giorno, in me, in ciò che faccio, persino nell'accudire sei gatti capitati per caso. Ma penso... sarà stato davvero per caso?
"Se prendessi un gatto come tuo maestro,
ti insegnerebbe il potere che c'è nel riposo,
ti addestrerebbe nell'arte di dedicare del tempo a te stesso, ti insegnerebbe ad essere la tua priorità,
a vivere in serenità ad essere autentico.
Impareresti a scegliere saggiamente i tuoi amici,
a goderti un raggio di sole, la vita e i piccoli momenti. Ti insegnerebbe a mantenere viva la curiosità e dimenticheresti completamente cos'è la paura"
- Yazmín Domínguez -
sabato 7 dicembre 2024
CORSI E RICORSI (n.1) (L'ultimo di Novembre)
Giornata a tratti piovosa, ogni tanto con aperture di sereno, ma fredda. Domani Dicembre sarà, e pare voglia presentarsi come letteratura vuole.
In una giornata di pioggia si ha estremo bisogno di calore umano, sentir ripetere che non si è troppo sballati, le cose fatte o da fare sono più o meno giuste, e se possibile, ricevere anche qualche carezza.
Affetto, solo di affetto si ha bisogno in giornate così, per poter continuare.
Perché emergono ricordi, assalgono dubbi e timore, e poi perché... almeno per quanto mi riguarda... s'appresta Dicembre.
Vorrei che l'ultimo mese dell'anno volasse via in un soffio, perché rivivo i suoi giorni nel ricordo di quel tempo che diventa sempre più lontano ma mantiene le spigolosità dell'antico che non le perde.
E questo sarà l'ennesimo dicembre da quel dicembre... e guarda il caso com'è bizzarro,
oggi, un sabato qualunque, ho fatto la mammografia annuale.
È andata bene, e si scioglie quel nodo alla gola che prende quando i pensieri fanno ressa per la supremazia di triste presagio.
Mi scuoto, apro l'animo e respiro. Sono cresciuta ormai, e restino pure i pensieri, ne hanno tutto il diritto giacché si accompagnano ai ricordi.
venerdì 6 dicembre 2024
INCONTRI (n.100) (Corsi e ricorsi storici)
Beh, con Vico c'entra poco in verità, soprattutto perché si tratta di emozioni, comunque è un pensiero così, emerso dal profondo, e l'ho condiviso come del resto faccio per tutto ciò che vivo.
Da novembre a febbraio per me è tempo di controlli.
Bene... si comincia domani, 30 Novembre con l'esame più temuto, la mammografia.
E sarà di sabato come quattordici anni fa, ma la spesa la farò dopo, non come quattordici anni fa, ché restò nel bagagliaio per tre giorni.
Sono stata molto impegnata in questo periodo ed è stato meglio così, c'ho pensato poco, e solo ora l'ansia s'affaccia, ma non è la stessa di quattordici anni fa, quando il dubbio accelerava i battiti e tutto quel che era sembrava già non dover essere più.
Potrei più o meno farmi interprete dell'esperienze altrui, ma ognuno le vive in modo personalissimo anche se un denominatore comune c'è.
È quell'ansia del futuro che sembra minacciato.
Poi penso che si deve vivere perché ci è stato dato, ed è necessario che passo dopo passo lo si faccia come meglio si può.
Facendo altro, pensando ad altro, ché sia anche distrattore mentale, che gratifichi ma soprattutto distolga l'attenzione da sé.
Come è ora per me. Perché ho scelto o sono stata scelta e non posso deludere.
E allora... che altro dire?
Comunque domani a quest'ora tutto sarà passato, e sarà in ogni caso un nuovo inizio, con qualche imprevisto e acciacco in più, ma sempre in piedi e pronta, perché devo stare bene, tutto qui.
lunedì 2 dicembre 2024
INCONTRI (n.99) (Meravigliosa... nonostante tutto)
Stamattina ho incontrato ancora Eugenia
che rinasce ogni volta, sempre più mite e consapevole.
Era da un po' che non ci vedevamo, e per questo grande è stata la gioia nel vederla entrare nella stanza dove mi ero fermata.
Eugenia, sempre sorridente e ben "abbinata" di tutto punto...
- Ehhh, mio marito dice ogni volta come devo vestirmi, ed io anche se questo mi interessa poco o niente, lo ascolto. Si prende tanto cura di me...
Coraggiosa da sempre, forte della Sua fragilità, rivela una sensibilità fuori dal comune.
Mi raccontò la Sua storia, il Suo inizio d'insegnante, il desiderio poi di occuparsi dei ragazzi diversamente abili. Quante soddisfazioni...
Quindi l'incontro con Suo marito, e la nascita di una storia d'amore fatta di comprensione e vicinanza.
Non hanno avuto figli, ma non importa... lei dice... sono stata la seconda mamma di molti ragazzi.
Quando ci incontriamo Noi due parliamo di tutto, oggi ad esempio siamo passate con naturalezza dai primi piatti al racconto di una delusione.
Eugenia, forte e determinata, ci penso ora, da quando la conosco ha negli occhi un vivace spirito di rivalsa. Nonostante tutto. INCONTRI (n.99)
(Meravigliosa... nonostante tutto)
Stamattina ho incontrato ancora Eugenia
che rinasce ogni volta, sempre più mite e consapevole.
Era da un po' che non ci vedevamo, e per questo grande è stata la gioia nel vederla entrare nella stanza dove mi ero fermata.
Eugenia, sempre sorridente e ben "abbinata" di tutto punto...
- Ehhh, mio marito dice ogni volta come devo vestirmi, ed io anche se questo mi interessa poco o niente, lo ascolto. Si prende tanto cura di me...
Coraggiosa da sempre, forte della Sua fragilità, rivela una sensibilità fuori dal comune.
Mi raccontò la Sua storia, il Suo inizio d'insegnante, il desiderio poi di occuparsi dei ragazzi diversamente abili. Quante soddisfazioni...
Quindi l'incontro con Suo marito, e la nascita di una storia d'amore fatta di comprensione e vicinanza.
Non hanno avuto figli, ma non importa... lei dice... sono stata la seconda mamma di molti ragazzi.
Quando ci incontriamo Noi due parliamo di tutto, oggi ad esempio siamo passate con naturalezza dai primi piatti al racconto di una delusione.
Eugenia, forte e determinata, ci penso ora, da quando la conosco ha negli occhi un vivace spirito di rivalsa. Nonostante tutto.
domenica 1 dicembre 2024
INCONTRI (n.98) (Un "esercizio" di scrittura terapeutica - "paragrafo" di vita vissuta...)
"Sarà perché adesso mi conosco bene, so quali sono i miei desideri, sono consapevole delle mie possibilità. Ma prima?
Prima non era così, solo "normalità dorata" e tanta paura che qualcosa potesse costringermi a venirne fuori.
Accade che la Vita ponga di fronte a prove che non avresti mai pensato, tanto le consideravi lontane e che avresti evitato anche a costo di grande fatica... tu che credevi ogni facile cosa scontata, gratuita ed il resto che non fosse tale. Impossibile.
Quando all'improvviso la realtà appare diversa, cominci a dubitare del ruolo, persino a provar nausea per ciò che un tempo dava piacere.
Ad un certo punto vorresti dire... basta!... cadere in un sonno profondo per risvegliarti dopo aver cancellato tutto.
Resettare la propria vita e ricominciare con tanto spazio nuovo da riempire, guardarsi allo specchio e vedere quello che si era sempre pensato, un'immagine che muta naturalmente per il passar del tempo e non per uno "scherzo" del destino..."
Ognuno immagini che questi siano suoi pensieri, come si potrebbe continuare?
Comunque pure se in parte artefici della propria esistenza c'è sempre la restante che va da sé...
Che cosa ci rimane allora? Forse amarci tanto, e poi... proprio per questo guardare ogni cosa con gli "occhi sorridenti".
Un po' col Cuore, un po' con la Mente, niente è impossibile. Persino librarsi in volo verso un nuovo giorno che duri il resto della vita.
sabato 30 novembre 2024
INCONTRI (n.97) (Parole che non volano via)
È tardissimo, eppure sono qui, per scrivere qualcosa di speciale. Nulla di straordinario, anzi... solo qualche riga in semplicità, una specie di ritirata con sospiro di sollievo dopo esser scesa dalle barricate.
Ovviamente si può immaginare a che cosa io mi riferisca, comunque va bene così, meglio avere le giornate piene e darsi da fare, per non pensare oppure pensare poco e bene.
Si riconferma la scrittura strategia di sopravvivenza. Un breve spazio di tempo, un luogo del Cuore per mettere a nudo le emozioni.
Non trattenerle, né mascherarle, ormai sono anni che senza falso pudore mi svelo, guardando negli occhi Chi ascolta ma soprattutto mettendo nero su bianco, e immaginando la curiosità e lo stupore di ogni lettore.
E faccio mente locale...
All'inizio della mia storia mi sentivo immobile quasi in attesa. Aspettavo che tutto finisse.
Ora il tempo è trascorso, ed io sono ancora qui. Mi sono resa conto che questo è il mio tempo, non posso aspettare perché trascorre, e potrei perderlo.
È un treno in corsa che voglio vivere, e me lo prendo al volo, a modo mio.
Parole, messe insieme, pare frase fatta.
Parole che non volano via, restano presuntuose a confortare il Cuore.
venerdì 29 novembre 2024
INCONTRI (n.96) (Una giustizia a metà)
Oggi, 25 novembre... una condanna all'ergastolo e una richiesta per la medesima pena.
Giustizia è fatta? Non completamente fino a quando il femminicidio riempirà la cronaca.
Una giornata per la donna. La donna violata, maltrattata, privata della dignità. Uccisa.
Vittima non colpevole dell'uomo che diceva di amarla, ma di un amore malato che vede il possesso e non prevede rispetto.
Una giornata per dire... basta... e riprendere un discorso mai incominciato, perché per quanto si faccia un gran parlare di emancipazione femminile, maggiore credibilità in campo lavorativo, si troverà sempre quell' unica casa di cui la donna non è regina, perché pur se continua ad amare il sentimento è mal riposto.
Già le donne sono così, "insegnano l'amore" ma quando tocca loro impararlo, hanno parvenza di toccare il cielo, anche se "gli uomini non sono angeli".
Ricordo, quando fui sottoposta al primo intervento, mi capitò d'incontrare una paziente cui piaceva raccontarsi senza omettere alcun particolare.
E un giorno...
"... quante ne ho passate nella vita mia! Gravidanze brutte, aborti... persino calci nella pancia quando ero incinta... e ho superato tutto."
Calci nella pancia?! "Sì, pure quelli... però il marito mio m'ha sempre voluto bene ed io a Lui."
Strano modo d'amare, pensai senza trovare parole adeguate per replicare.
giovedì 28 novembre 2024
INCONTRI (n.95) (Buonanotte e... abbracci)
Buonanotte stasera all'insegna della leggerezza, magari con un abbraccio, ché un abbraccio allenta la tensione e fa approcciare con delicatezza.
Per qualche anno sono mancati gli abbracci.
Ed ora?
Siamo tornati ad abbracciarci, ma a tratti pare ancora cosa strana.
O forse no, non proprio strana, è ché si era persa l'abitudine a seguire il Cuore, gli slanci, e adesso come tirocinanti timidi si stenta ad ingranare.
Che altro dire...?
Un sorriso è il più bell'approccio, una carezza mostra affetto e comprensione, e l'abbraccio...
Beh, dentro un abbraccio, a volte quale tenerezza inaspettata, puoi piangere e ridere, trovare il calore che ti manca.
In tanti anni ho conosciuto molte persone, di cui conservo il ricordo più vivo perchè tutte mi hanno donato qualcosa.
Spero aver fatto altrettanto con Loro.
Adesso anche da lontano, pure virtuale, dono ancora un abbraccio a Chi c'è e persino a Chi non è più.
Perchè è la prima cosa in cui credo, la forza dell'abbraccio.
❤ NOSTALGIA
Dimmi che ci sarai
quando ti mancherò,
e il tempo recuperato donerai
alle stanze non più visitate.
E sarà calore
per un solo abbraccio,
e dieci e cento colori,
soffusi e caldi, da me mai scordati.
Buonanotte con l'abbraccio di due dei miei gattini. INCONTRI (n.95)
(Buonanotte e... abbracci)
Buonanotte stasera all'insegna della leggerezza, magari con un abbraccio, ché un abbraccio allenta la tensione e fa approcciare con delicatezza.
Per qualche anno sono mancati gli abbracci.
Ed ora?
Siamo tornati ad abbracciarci, ma a tratti pare ancora cosa strana.
O forse no, non proprio strana, è ché si era persa l'abitudine a seguire il Cuore, gli slanci, e adesso come tirocinanti timidi si stenta ad ingranare.
Che altro dire...?
Un sorriso è il più bell'approccio, una carezza mostra affetto e comprensione, e l'abbraccio...
Beh, dentro un abbraccio, a volte quale tenerezza inaspettata, puoi piangere e ridere, trovare il calore che ti manca.
In tanti anni ho conosciuto molte persone, di cui conservo il ricordo più vivo perchè tutte mi hanno donato qualcosa.
Spero aver fatto altrettanto con Loro.
Adesso anche da lontano, pure virtuale, dono ancora un abbraccio a Chi c'è e persino a Chi non è più.
Perchè è la prima cosa in cui credo, la forza dell'abbraccio.
❤ NOSTALGIA
Dimmi che ci sarai
quando ti mancherò,
e il tempo recuperato donerai
alle stanze non più visitate.
E sarà calore
per un solo abbraccio,
e dieci e cento colori,
soffusi e caldi, da me mai scordati.
Buonanotte con l'abbraccio di due dei miei gattini.
domenica 24 novembre 2024
INCONTRI (n.94) (Prima che fosse giorno)
Sembra che pregare faccia bene. Pensiero che condivido.
Mi fece bene infatti quando mi ammalai e presi a farlo intensamente prima che fosse giorno, e sia pure a mio modo. Creando una sintonia semplice col buon Dio, poche formule e tanto Cuore.
Pregare...
È la prima cosa che fa spontaneamente Chi crede quando la misura è colma.
Qui e Ora, in silenzio per cercare la soluzione che serve, per ritrovare la pace in se stessi.
Pregare.
Una voce unica che sale dal Cuore ed entra in grande sintonia col Divino. Per me questo vuol dire Pregare.
Ci si può abbandonare nei momenti di maggiore vulnerabilità e debolezza, ed è questa la preghiera più bella, e lo si fa anche senza parole. Il Cuore parla, e Chi tutto può e sa è l'unico a poter ascoltare.
Io prego così, solo così so farlo.
"Dio parla nel silenzio del cuore. Ascoltare è l’inizio della preghiera"
- Madre Teresa di Calcutta -
Quando il contesto quasi impone la frase giusta, opportuna come da schema... io mi perdo. E mi distraggo, e poi ricomincio ma resto indietro. Non posso poi che chiedere perdono, e ricominciare di nuovo ma stavolta ascoltando le parole del Cuore. Se tutto ciò costituisce peccato, devo confessare che pecco spesso. INCONTRI (n.94)
(Prima che fosse giorno)
Sembra che pregare faccia bene. Pensiero che condivido.
Mi fece bene infatti quando mi ammalai e presi a farlo intensamente prima che fosse giorno, e sia pure a mio modo. Creando una sintonia semplice col buon Dio, poche formule e tanto Cuore.
Pregare...
È la prima cosa che fa spontaneamente Chi crede quando la misura è colma.
Qui e Ora, in silenzio per cercare la soluzione che serve, per ritrovare la pace in se stessi.
Pregare.
Una voce unica che sale dal Cuore ed entra in grande sintonia col Divino. Per me questo vuol dire Pregare.
Ci si può abbandonare nei momenti di maggiore vulnerabilità e debolezza, ed è questa la preghiera più bella, e lo si fa anche senza parole. Il Cuore parla, e Chi tutto può e sa è l'unico a poter ascoltare.
Io prego così, solo così so farlo.
"Dio parla nel silenzio del cuore. Ascoltare è l’inizio della preghiera"
- Madre Teresa di Calcutta -
Quando il contesto quasi impone la frase giusta, opportuna come da schema... io mi perdo. E mi distraggo, e poi ricomincio ma resto indietro. Non posso poi che chiedere perdono, e ricominciare di nuovo ma stavolta ascoltando le parole del Cuore. Se tutto ciò costituisce peccato, devo confessare che pecco spesso.
sabato 23 novembre 2024
INCONTRI... (n.93) ("Ognuno è nessuno senza qualcuno")
Domani il reparto sarà chiuso perché i medici saranno impegnati in un convegno, quindi giornata difficile a causa dei numerosi pazienti, e per me soprattutto intensa di emozioni.
Quando si dice accoglienza, dovremmo Noi accogliere, e a volte siamo accolti in un modo da emozionarci visibilmente.
E così tutto diventa grande responsabilità.
Impegnarsi per contenere ciò che si prova, o solo abbandonarsi ad essere se stessi, senza tante parole e più sguardi che abbracciano, quelli diretti che arrivano come carezze.
Ogni volta si evidenzia quanto sia importante per Chi si sente sospeso, la Nostra presenza, l'ascolto prestato, una mano sulla spalla.
O uno dei miei bigliettini, che ormai vengono richiesti...
Sai, ho conservato il tuo pensierino. Ne hai un altro per me?
Sempre. È la risposta.
I miei fiocchi sono la nota colorata, la spiegazione sperata ed attesa a sciogliere un dubbio del momento, la parola giusta al momento giusto.
C'è Chi li porta sempre con sé, Chi li lascia per casa per trovarli quando occorre, Chi li raccoglie in barattolini e ne fa addobbi per Natale... insomma mai avrei pensato potessero essere tanto "utili".
Non aggiungo altro, perché non voglio ripetermi e mi rendo conto che spesso può sembrare retorica, però condivido la frase donata da una paziente, mentre slegava il nastrino...
"Ognuno è nessuno senza qualcuno".
Beh, forse con un po' d'impegno, costanza e ben motivati dall'Amore che non chiede, quel "qualcuno" possiamo esserlo Noi.
Colmando il vuoto in una difficile parentesi della vita.
venerdì 22 novembre 2024
INCONTRI (n.92) (La Poesia è un luogo del Cuore)
Prossima ormai la presentazione dell'Antologia Poetica, pare ancora strano essere riusciti nell'intento, raccogliere le "emozioni a nudo" di Chi avrà voluto osare.
Comunque siamo tutti poeti.
Nell'ambito delle parole che conosciamo, possiamo formulare un pensiero che descrive un sentimento, un'emozione e poi sentirci leggeri, liberi.
Un mondo, o per meglio dire, un universo di cui siamo parte e nel quale possiamo spaziare.
Allora...? Tutti poeti.
Fiduciosi prendiamo a scriver versi, prima in maniera grezza e poi ridefinendo il tutto. Alla fine tra poesie discrete e buone, sufficienti o meno, un capolavoro originale potrebbe pure venir fuori.
Non è difficile, venti o trenta versi per sentirsi liberi.
La Poesia per me è un luogo del Cuore. Solo lì e non altrove. Accoglie e non pesa, e l'animo si fa leggero.
Che poesia a quest'ora di notte, sarà perché sola, sono immersa nel silenzio. Sarà perché noto altro e vado oltre. Chissà...
Eppure non sono grandi cose quelle che mi fanno sentire ricca di tanto.
Qualcuno che chiede di me, sentire il mio nome che nessuno scorda, l'appuntamento a 7... 14... 21 giorni, e aspettare quel giorno che tanto prima o poi arriva.
E ancora...
giovedì 21 novembre 2024
INCONTRI (n.91) (Scrivere per guarire)
Al solito, è ora tarda.
Che cosa scrivere? Non importa un tema, un argomento. Seguo il Cuore o l'estro del momento, o ancora l'ansia e il turbamento. Perché scrivere per me è la più efficace medicina.
Non è abitudine, scrivo quasi senza pause, perché sono convinta.
Mi soffermo a pensare un po' per conto mio o anche dopo una conversazione avuta in ospedale, a quanta strada ho fatto e quanta ancora ne voglio fare, nonostante le spalle stanche.
Cerco intorno tutte le mie cose, libri e appunti, riviste e dispense... per me tutta la ricchezza che c'è, la certezza di un riscatto dopo la mancata laurea, il completamento di una vita.
Ha cambiato collocazione il noto diario dove tutto cominciò ad essere scritto per scaricare la tensione e perché di me qualcosa restasse nel tempo. Il posto è cambiato ma non la cura con cui lo custodisco.
Lo prendo, e comincio a sfogliarlo. Una cartolina fa da segnalibro in un punto preciso, tre pensieri quasi in successione...
Niente avviene per caso.
La mia luna di miele con il sintomo.
Voglio recuperare il tempo perduto.
Potrebbero insieme essere la sintesi di una storia, la mia come la Tua o la Sua, e ancora
quella di molte altre.
Scrivere per guarire insomma, in piena consapevolezza.
In silenzio ripasso i volti, le parole fatte di turbamenti e speranze. Mi convinco del perché ci sono ancora, e visto che non sono diversa dagli Altri, solo con il privilegio di non esserci esclusivamente per me stessa.
Narrazione veloce, a tratti sorridente di Chi al momento ha girato pagina e spera nel punto fermo, il definitivo.
mercoledì 20 novembre 2024
INCONTRI (n.90) (Chairwork)
Quarto incontro GAMA, caratterizzato da una nuova esperienza, che ci ha riportato alle origini, ovvero al gruppo di auto mutuo aiuto.
Sedie in circolo, solo tre al centro, due vicine e una di fronte per un lavoro con le sedie o Chairwork.
La “Chairwork” è una tecnica di tipo esperienziale che utilizza le sedie e le loro posizioni a fini terapeutici. Si tratta di un metodo dialogico che si basa sul parlare direttamente “con” o “come” aspetti e parti di sé.
L’estrema efficacia di questa tecnica è resa possibile dall’aspetto simbolico delle sedie che hanno una loro forma e posizione nello spazio e possono permettere un cambio di prospettiva a seconda di come vengono spostate, lasciate o scartate dal soggetto.
Stasera due volontari si sono proposti, e uno alla volta hanno risposto alle domande del facilitatore, rivelando dall'interiorità una "voce critica" da ascoltare, accettare ma da cui prendere anche le distanze, e una "voce positiva" da portare alla luce.
Un incontro alla fine emozionante, durante il quale ognuno ha risposto tacitamente alle domande, ritrovando un po' di sé, quella parte magari giudicata severamente, a volte tenuta nascosta e per questo ostacolo alla luce interiore.
Esperienza pienamente riuscita grazie ad un gruppo, il nostro coeso, accogliente e non giudicante.
Da ripetere senz'altro.
martedì 19 novembre 2024
INCONTRI (n.89) (Emozioni nel tempo)
Penso non ci sia età per restare orfani.
Alla mia veneranda età io mi sento così. Soprattutto di mia madre vivo la mancanza, pure se sono trascorsi quasi vent'anni.
A Lei sono molto legata, ancora e sempre. Non userò mai il passato remoto perché l'amore va oltre la morte.
Aveva la mia età attuale quando volò via, e capita sempre più spesso che io mi guardi per ritrovare qualche particolarità che fu Sua.
Le mani... alle Sue somigliano le mie mani, e mi soffermo a guardarle quando ho bisogno di carezze.
E la voce cerco di riprodurre, ripetendo la domanda sempre uguale quando mi telefonava.
E lo sguardo ogni giorno più languido, percorso a tratti da guizzi di luce, è tra i ricordi più belli e malinconici.
Se parlava di me sottolineava... questa è la mia figlia "grande", e a me piaceva pensare che mi reputasse grande per altri motivi oltre la primogenitura, anche perché lo diceva in un modo...
Sorridente ha sempre accettato quel che le toccava.
Comunque vada sarà per il bene... diceva.
Il bene... che cos'è se non amore?
E il tempo non cancella certe emozioni, e la memoria le riporta non solo come ricordi.
lunedì 18 novembre 2024
INCONTRI (n.88) (Emozione e gratitudine)
Con la celebrazione di stasera abbiamo ricordato le persone incontrate durante il servizio di volontariato e che non ce l'hanno fatta. Abbiamo ricordato e pregato.
Di sicuro ognuno di Noi presenti, avrà avuto un pensiero particolare, qualcosa di speciale da dedicare a Chi non c'è più, poi preghiere e pensieri in modo corale saranno giunti là dove si rinasce per l'eternità.
Il caso ha voluto, ma non so fino a che punto il caso c'entri, che la celebrazione fosse fissata per il 16 novembre, data che ci riporta a tre anni fa, quando la Nostra cara Lucia lasciava questa vita per andare incontro alla Luce.
"Ricordati di me", furono le Sue ultime parole, e Noi come avremmo potuto dimenticarla?
C'era anche il Suo nome scritto sul foglio portato all'altare, ma la "meraviglia" con cui visse la vita resta incisa sul Cuore e nella mente di ognuno.
Tanta emozione quindi, e poi... poi per me commozione autentica.
Al termine del sacro rito si è avvicinata per un saluto la figlia di una paziente scomparsa qualche settimana fa.
L'avevo informata infatti di questo Nostro evento...
- Sono con papà...
E ho voluto abbracciarli entrambi, forte...
Grazie... ho detto loro... non la dimenticherò, non potrei...
Grazie a te, a Voi tutti per quello che fate.
Che cosa ho portato a casa stasera? Tutto questo e le parole del celebrante.
Quello che ci unisce a Chi non è più. Una dimensione speciale, l'Amore.
L'Amore di Dio è cosa vera, e le cose vere sono sempre per sempre.
Per me un promemoria direttamente da lassù. Il sentire la pienezza di questo Amore infinito.
domenica 17 novembre 2024
INCONTRI (n.87) (Parole poco pensate portano peso)
Ieri per un turbinio di ricordi ed emozioni non mi sono sentita giusta, e mi sono accorta che quasi per sfogo qualche parola non giusta mi è scappata. È vero, succede. Poi consapevole ho preferito il silenzio.
Non mi sono affatto piaciuta.
Perché solitamente e nonostante lo stato d'animo penso prima di parlare o scrivere.
E trovo per esprimere i pensieri del momento
parole moderate e pacate... garbate, insomma giuste.
Già... il rischio di dire corbellerie fuori luogo o che feriscono è sempre molto elevato.
Nel contesto a me abituale ne sento un bel po'... e poi noto in Chi le ha dette pure una certa soddisfazione, convinto com'è di aver parlato giusto, magari pure aiutato. E nell'altra persona invece, prima sbigottimento a stento celato per educazione, poi indifferenza cui segue cambio d'argomento. A questo punto cala pesante l'imbarazzo.
Bisognerebbe pensare prima di parlare. Tempo non c'è? Allora che fare...? Se provassimo a ripeterle quelle parole come fossero a Noi rivolte, chissà...
Forse scopriremmo che non sono appropriate e manco dette con la giusta modalità. Così eviteremmo il danno più frequente e grave... sconvolgere alcune certezze che aiutano ad andare avanti.
Quando proprio si vuol dire qualcosa e non si sa cosa, meglio una parola gentile e affettuosa, anche sui generis va bene uguale.
sabato 16 novembre 2024
INCONTRI (n.86) (Quando cadono le foglie)
Noi... volontari in oncologia non faremo mai l'abitudine. Alle lacrime e ai
sorrisi forzati, all'euforia strana come ai volti preoccupati. Alla notizia
improvvisa che lascia senza parole. Quando fioriscono le rose o cadono le
foglie, quelli sono i mesi in cui maggiormente terminano i percorsi più tortuosi
e difficili, le lunghe malattie. Ogni volta è un conflitto di sentimenti. Timore
e senso di colpa. Paura di un ritorno e peso di un privilegio senza un perché. E
dolore. Perché ognuno ha significato molto per me. Ma perché soffrire...? Ancora
me lo chiedono. Dimentica. Dimenticare cosa...? Non si può, ho le cicatrici, e
quelle dentro bruciano sempre. Dimenticare Chi...? Sono Persone, una parte di
me. Sarebbe come voltare le spalle al mio passato. Non posso, non me la sento
proprio. Così continuo, per metà acciaccata, e poi di scatto dritta per non
farmi cogliere impreparata. Il Dolore piega, ed io non posso permettermelo, ho
una grande responsabilità. In questo periodo dell'anno ne ho persi di "Amici
speciali", che comunque mi sono rimasti dentro per tutto ciò che mi hanno
lasciato, esempio ed insegnamento. Ed è stato così anche oggi, quando ho provato
la sensazione di essere arrivata troppo tardi, e non trovarti. Avrei voluto
abbandonare tutto, mi sono sentita sbagliata, poi... ancora una volta, come
sempre una "nota tra le righe", e allora ho compreso di dover andare a capo per
ricominciare.
INCONTRI (n.85) (Siate gentili... siamo gentili)
Una giornata dedicata alla "gentilezza" ? Perché?
Dovrebbe essere peculiarità dell'essere umano, una cosa normale.
C'è forse un momento dedicato all'intelligenza?
Vero è che la gentilezza in alcuni è talento spiccato, in altri meno, ma solo perché sono inconsapevoli e quindi ignorano poter coltivarlo. Perché i talenti come ogni bene o dote possono diventare ricchezza e non solo per se stessi.
Quindi coltiviamo la gentilezza.
Come fosse un fiore di cui farsi ornamento o ancor più medicamento naturale per curar ferite.
La Gentilezza, impareggiabile rimedio.
Siate gentili... siamo gentili. Non pensiamo se valga la pena o meno, piuttosto alleniamoci ad esserlo, gentili.
Se la gentilezza fosse presente a tutti i livelli, questo mondo andrebbe certamente meglio pur con l'imperfezione e gli errori umani. Si riuscirebbe persino ad accettare l'eventuale incertezza del futuro, se gentilmente presentata... non sarebbe incoscienza ma propensione ad aprire uno spiraglio alla speranza.
Quando tutto cominciò presi ad accorgermi che la gentilezza è proprio un dono di quelli più importanti che "aggiustano" una vita mentre sta crollando o aiutano a trovare il verso giusto per la lettura di un foglio lungamente alla rovescia.
Vero è che non del tutto fu gratuito, sentivo il bisogno di un appoggio e umilmente mi predisponevo, ma la cosa non era forzata perché l'arroganza restava lontana da me un po' per indole ma anche per necessità.
Concludo con un pensiero che trovo calzi a pennello, è di persona degna di fede, Madre Teresa di Calcutta...
"Preferirei commettere degli errori con gentilezza e compassione, piuttosto che operare miracoli con scortesia e durezza".
giovedì 14 novembre 2024
INCONTRI (n.84) (Le conoscenze quelle belle)
Conquistano da subito.
Perché c'è la sintonia che nasce dalle stesse note dentro, ci si racconta per una familiarità... chissà perché, stabilita dal cielo.
Sapevo che l'avrei incontrata, era giorno suo.
Sono entrata nella stanza e aveva gli occhi chiusi. Dormiva.
Lei sorride sempre, ma davvero dico... sempre.
Oggi aveva gli occhi chiusi e dormiva.
Non avrei voluto disturbarla, così mi sono soffermata a guardarla.
Un'espressione serena, come quella dei bambini mentre dormono.
Perché i bambini non hanno cognizione
del passato, non pensano tanto al futuro.
È tutto concentrato nel momento presente.
Un minuto prima è il passato, l'attimo dopo è già futuro. Intanto vivono, e alla fine mai così male. Neppure quando cadono, perché si rialzano subito, né se hanno la febbre, perché tanto passa.
Il volto della giovane esprimeva tutto questo, e sorrideva tra le righe dei Suoi pensieri sereni.
Poi si è svegliata, uno sbadiglio anche questo da bimba, e raccontare e raccontarsi con la saggezza e la perspicacia di donna adulta.
Sei serena e rasserenante... le ho detto, e poi... grazie, per quello che mi regali ogni volta.
mercoledì 13 novembre 2024
INCONTRI (n.83) (A Loro... perché non li abbiamo dimenticati)
SABATO 16 NOVEMBRE - ORE 18,30
SAN GIOVANNI DI DIO -
POLICLINICO RIUNITI
SANTA MESSA IN MEMORIA DEI NOSTRI DEFUNTI
Coloro che perdiamo sono sempre uniti dalle corde del cuore nell'infinito
- Terri Guillemets -
Novembre non passerà senza dedicare un pensiero agli Amici che abbiamo conosciuto e non ce l'hanno fatta. In realtà sono ancora con Noi, accanto e il ricordo è di esempio e motivazione, ugualmente uniti, tra Cielo e terra.
Su un foglio solo alcuni nomi, gli altri ognuno di Noi li porta incisi nel Cuore.
Parole, e saranno preghiera, ricordo, e sarà speranza.
È facile proclamarsi cristiani, esserlo davvero lo è molto meno, perché quando le cose non vanno bene rabbia, rancore e persino aggressività prendono il sopravvento.
E la fede allora...?
La fede è quella cosa che nelle difficoltà di qualsiasi tipo e nella malattia in particolare fa dire, ai piedi della Croce... "non accetto ma sopporto per Te", perché c'è passato prima Lui per la sofferenza e la morte e poi è risorto, e aver fiducia in questo aiuta per tutta la vita, fino all'ultimo respiro.
Questo... un ricordo sereno di Chi non è più.
A Loro... perché non li abbiamo dimenticati.
martedì 12 novembre 2024
INCONTRI (n.82) (Ancora e sempre la scrittura)
Il 4 Dicembre per il GAMA, un importante evento.
La presentazione dell' "ANTOLOGIA POETICA", raccolta di testi e versi di pazienti e caregiver, a testimonianza della scrittura come forma di terapia.
È superfluo ripetere come e quanto io sia d'accordo.
Scrivere mi è sempre piaciuto, ma non l'avevo fatto mai con continuità.
Cominciai perché all'improvviso provai un gran vuoto, ho continuato per il bisogno di essere ascoltata.
Perché la malattia o comunque un'esperienza estrema fa sentire soli, circondati da un ostinato silenzio.
È vero, una grande mano la si dà a se stessi con l'ottimismo e la fiducia, ma non basta. C'è bisogno di concretezza e confronto per poter vivere in qualche modo il presente e cercare di guardare al futuro.
Così un giorno, dopo una crisi di pianto presi a parlarmi. Proprio così, come fosse ad un'altra persona, una molto cara...
"A questo punto mi sento costretta, devi fare qualcosa, non puoi continuare così.
Ti senti sola? Hai la compagnia di te stessa.
Nessuno ti ascolta e capisce? Di certo tu sei la sola che può capire. Parla o meglio scrivi, ascolta le tue emozioni. Dai libero sfogo alla voce del Cuore, fai emergere angoscia e ansie... dai un nome a tutto questo..."
Timidamente cominciai, e ben presto mi accorsi di sentirmi meno pressata, distante come vivessi un sogno e non la realtà.
Avevo assunto la lucida distanza, quella che non guasta il giudizio critico e potenzia la volontà.
Fu la cura? Non saprei, sicuramente mi aiutò a vivere il momento, e ancora continua, considerando che la vita è fatta di momenti.
E così continuando, magari ne verrà fuori una storia o una poesia, non importa se non c'è rima o dimentico qualche punto fermo. Forse per il Cuore colmo e l'emozione che straripa, ma va tutto bene purché io stia bene.
INCONTRI (n.81) (11 Novembre 1999)
Venticinque anni da allora.
Una palazzina implode nella notte, e 67 vite non esistono più.
Chissà quante storie sospese, rancori non superati, sogni svaniti nel nulla.
Se solo ogni tanto pensassimo che tutto può finire in un attimo, certamente andremmo al recupero.
Del tempo, delle occasioni perse, di qualsiasi tipo di relazione conclusa senza un vero motivo.
Venticinque anni da allora. Venticinque rintocchi per ricordare alla fine Chi siamo e perché siamo.
"Il tuo prossimo
è lo sconosciuto che è in te, reso visibile.
Il suo volto si riflette nelle acque tranquille,
e in quelle acque, se osservi bene,
scorgerai il tuo stesso volto..."
- Kahlil Gibran -
Siamo per amare la vita, voltar pagina, e perdonare noi stessi e gli altri.
Solo per riprendere il cammino.
Perché il Tuo prossimo è pure quello che conosci bene da una vita, con cui hai condiviso tante cose, e che aspetta un cenno per ricominciare.
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