giovedì 6 aprile 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.9) (A capo nudo e a volto scoperto)

Stamattina ho incontrato una paziente per una parrucca... Non mi pesa tanto ciò che sto vivendo quanto perdere i capelli. Non riesco a mandarlo giù, non faccio che pensarci... L'ho ascoltata senza replicare. Aveva ragione. A me dicevano... tanto sono capelli, ricrescono. Oppure... vedrai, saranno più belli. Intanto i capelli erano miei, e in quel momento che fossero belli o brutti non m'interessava affatto. Ah, quante volte sarebbe meglio tacere piuttosto che dire tanto per dire mentre si pensa ad altro, magari al meglio per sé. Sono sensazioni ed emozioni che i volontari in oncologia spesso provano, e imparano tante volte a proprie spese quanto valga il silenzio giusto al momento giusto. Su e giù, giù e su... e rivivo sensazioni già provate e scene già viste, e pure se non mi riguardano di persona, diventano "fatti miei", valutati a giusta distanza, però "miei" a tutti gli effetti. Penso al mio vissuto e mi sento piccolissima di fronte al dolore altrui. E quasi mi vergogno di aver permesso tanto "clamore" all'epoca. È così che dalla mia immagine l'attento interesse passa alle situazioni che diventano mie di riflesso. Storie nella storia. Non so che cosa mi prende certe volte. Non mi scoraggio mai, però mi sento persa. Certe volte. Resto senza parole. Certe volte. Poi qualcosa la metto insieme, sempre, la ripeto a mente e mi convinco, certe volte. Quando vorrei fare di più e all'improvviso mi sento limitata, e lo sono, frenata ma forse è solo impressione. Osare si può senza peccare di presunzione? Sento che è in me ogni risposta. Devo solo lasciare che sia. Senza troppe verità se non quella palese. Sono quel che appare, faccio ciò che posso, e sempre spero, spero in bene per Tutti. .

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