martedì 4 aprile 2023
NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.7) (A Vita nuova)
Son trascorsi ormai i "quaranta giorni", domani comincia la Settimana Santa.
Dell'omelia di quest'oggi, domenica delle Palme, trattengo due espressioni che sento appartenermi con forza. "Ferita risanata" e "Non c'è Pasqua senza un Venerdì".
Incoscienza e cicatrici, segni indelebili che cancellano definitivamente quel che fu e che pur superficiali restano incisi nel profondo.
Una ferita risanata, la mia, che porta una cicatrice ampia come il più bello dei sorrisi, e che mi guarisce ogni giorno. Mi fa da promemoria per mantenere la pace interiore.
Già... una verità inconfutabile, dovrebbe essere così per tutti, pure senza cicatrici visibili, ché poi Chi non ha mai vissuto un male dentro?
Le cicatrici fanno parte della Nostra vita e possono renderla più preziosa, qualcosa di nuovo.
Da una ferita risanata può rinascere una forma di bellezza e di perfezione superiore, i segni impressi dalla vita sulla nostra pelle e nella nostra mente hanno un valore e un significato, e dalla loro accettazione, dalla loro rimarginazione prendono il via i processi di rigenerazione e di rinascita interiore che ci rendono delle persone nuove e risolte.
Non esiste resurrezione o rinascita se non si passa per la "morte", magari non sarà fisica, magari sarà solo il buio di un momento o morire a se stessi per rimettersi in piedi e far frutto di un'opportunità.
Perché la Pace non si augura, si costruisce dopo aver fatto spazio ai buoni sentimenti, e si comincia da sé, dalla pace interiore frutto di gesti semplici e solidali.
Non viene chiesto l'impossibile, ma ciò che si può e rende sereni.
Con questo spirito proviamo a vivere la settimana che viene, per un memoriale unico che ci restituirà a vita nuova.
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Ci si affeziona alle cicatrici.. diventano compagne di vita, aiutano a ricordare, magari a muoverci con più accortezza..
RispondiEliminaSemplicemente... vero.
RispondiEliminaUn abbraccio.