sabato 18 febbraio 2023

LA VITA E OLTRE (n.62) (Ad ognuno la "sua")

Il silenzio è mio amico. Lo cerco spesso. Mi ispira, mi consola, mi tiene compagnia facendomi riflettere. Mi sostiene nel servizio in ospedale. Spesso, soprattutto ai complimenti, rispondo col silenzio. Un po' per celia, tante volte per mancanza di coraggio perché vorrei nascondermi... certe volte... perché se mi trovo lì e ancora Qui, mi pare di essere privilegiata, e allora che faccio... me ne vanto? Ogni parola potrebbe esserne espressione, perciò meglio è tacere, far intendere qualcosa e poi... silenzio. Per tutto questo tempo ho imparato a valutare il silenzio nelle sue forme. Mi piace sentirmene avvolta e non romperne l'incanto, perché mi sento protetta in uno spazio tutto mio. Non mi accorgo di essere sola... affatto... perché il silenzio ha il volto di tutte le persone care che non ci sono più, ma anche di quelle che ho conosciuto "grazie" alla malattia. In silenzio soprattutto oggi ho pensato... ricordato il "dolore" di Chi ora non è più. Quel dolore che fece scendere all'improvviso le ombre, senza tante parole per giorni... fino all'ultimo dei giorni. Per continuare ho bisogno di questo, ché mi faccia da promemoria. Anche se oggi ad un mio fiocco che così diceva... "A che serve far trascorrere i giorni se poi non si ricordano?"... Alfonso, un paziente che si racconta e cerca l'assenso ai Suoi pensieri, ha replicato... "Non pensare più alla morte, è già passata ieri". Del Passato bisogna trattenere solo ciò che serve per guardare avanti e continuare. I miei fiocchi sono frutto del silenzio. Ecco il contenuto di un altro odierno... "Se il percorso intrapreso a volte sembra duro, pensa a come sarebbe stato restare fermi". - Mi hai letto nel pensiero... Non ho aggiunto nulla, perché è ben inutile quando vedi che sei sulla strada giusta. Ad ognuno la "sua" comunque, ma insieme quanta forza.

2 commenti:

  1. Una riflessione profonda e veritiera. A volte anche dal dolore si può trovare la forza per rialzarci e andare oltre....un abbraccio grande

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  2. Percorsi duri, voglia di dimenticare, timore che il mostro ritorni.. questa la vita di chi si ammala anche solo una volta.

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