venerdì 31 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.28) (Ad ognuno la propria soluzione - "Problem solving")

Cambiare un'emozione tramite azione opposta comporta dei passi specifici. - Identificare e denominare l'emozione da cambiare - Controllare i fatti - Identificare e descrivere le spinte all'azione - Chiedere alla "mente saggia" se in quella situazione è conveniente seguire l'emozione del momento In caso contrario... - Identificare le azioni opposte - Compiere l'azione opposta - Ripetere l'azione opposta fino a quando l'emozione non cambia. All'ultimo incontro GAMA si è parlato di "problem solving", letteralmente "risolvere i problemi". Ad ognuno ovviamente la propria soluzione, perché problemi ne abbiamo tutti, e di certo ce ne sarà una più giusta, la migliore. Quando "succede" qualcosa di imprevedibile e spiacevole (problema)non ci si può nascondere né rifiutare di andare avanti, si deve assecondare con la giusta modalità. La fede, le passioni (possibili soluzioni) serviranno a ritrovarsi e dare concretezza alla speranza. Esempio personale... Con la malattia presi a scrivere ogni giorno. La scrittura (piano per la risoluzione del problema emotivo o strategia) mi era sempre piaciuta, ma non mi dedicavo con continuità, cominciai per contrastare l'evento inaspettato. Avevo bisogno di farmi forza, assicurarmi che fossi viva tutti i giorni (motivazione), e per me in quel momento era l'unico modo. Scrivevo di notte e mi rileggevo al mattino, a volte mi riconoscevo, altre no e prendevo le distanze da quella me che non mi piaceva. (azione opposta alla paura e alla tristezza) Testi sofferti in cui si alternava un periodare lungo a frasi brevi, quasi troncate all'improvviso. E poi... quanti puntini di sospensione... Oggi rileggo e pare tutto così strano e lontano. Ma poiché le emozioni restano come marchi a fuoco, riconosco le lacrime che smorzavano le parole, e le pause celate dal pensiero sospeso (verifica). Erano i momenti in cui cercavo con fatica la speranza, credendo averla persa definitivamente. Perché la Speranza c'è, è in ognuno, magari sotto mentite spoglie. Bisogna tenacemente esserne convinti e non abbandonerà.

giovedì 30 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.27) (Martedì: prove da sforzo per l'animo)

Comincio già dal corridoio, prima di arrivare allo spogliatoio. Sai, ti stavo pensando... dico a Francesca che aspetta di essere chiamata. Io ti ho sempre pensato... risponde e mi fermo a conversare con Lei Niente caramelle oggi...? È la paziente dalla favolosa parrucca grigia a chiedere, ed io...per Te, quante ne vuoi. Più avanti incrocio un'altra Amica che sta per andar via... Vai... ché c'è bisogno di Te. E in effetti. Volti noti e meno noti, qualcuno disposto alla condivisione, altri meno, tutto nella massima serenità e rispetto reciproco. "Della vita teniamo conto di un solo evento, magari l'ultimo, più recente e negativo e non di tutte le altre cose belle, gioiose e gratificanti vissute gli anni prima. Questo dobbiamo considerare per trovare la forza giorno per giorno, pensando comunque che il meglio per Noi ci sarà ancora. Io confido in Lui, mi affido a Lui, e di Lui mi fido". È il "pensiero eroico" di un giovane paziente, un papà con tre nomi tatuati sull'avambraccio. Parole che ho portato con me oggi, un martedì di quelli così intensi da rendere questo pomeriggio tanto simile ai miei di 14 anni fa. Grazie per il supporto e la vicinanza... mi ha salutato così, ignaro di aver donato un tassello importante per la mia esistenza.

mercoledì 29 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.26) (Vivere e non subire le emozioni)

Un'emozione è la risposta emotiva ad uno stimolo o evento. Spinta dall'azione che non sempre dà buon esito. Cambiare l'emozione si può tramite l'azione opposta alla spinta all'azione. Ansia... paura... angoscia. Pensieri incalzanti... stati d'animo... emozioni forti. Sono termini ed espressioni che ben rappresentano momenti di qualsiasi esperienza in cui l'emotività è messa alla prova. Ne siamo tutti consapevoli. Manca a tratti il respiro, come andare in apnea, perché si tocca il fondo e si fa gran fatica a risalire. Occorre convincersi che si può tornare in superficie anche col minimo delle energie, concentrandosi su un unico pensiero... Ora ci sono, e posso farcela... ce la farò. Quindi nel caso della paura, per superarla valido consiglio sarà... Fai sempre quello che hai paura di fare. Così pure emozioni come rabbia, tristezza, vergogna possono essere contrastate da azioni opposte. Ogni emozione, moneta con le sue due facce. L'ansia se non blocca può essere di stimolo, la paura è bene farsela alleata, la rabbia si vince mettendola in pausa. La rabbia, l'ansia non sono da evitare o condannare, ben vengano se fanno, adeguatamente gestite, da propellenti.

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.25) (E anche questa è fatta))

Si è conclusa la due giorni della XVII edizione della Festa del Volontariato, e da domani si riprenderà con l'attività dell'associazione. Per un veloce bilancio. La Festa del Volontariato appare come vivace vetrina della parte "buona" della città. Sessanta associazioni insieme finalizzate al cambiamento e al benessere. Allestita in pieno centro cittadino, è stata oggetto di visita da parte di persone interessate o anche semplicemente incuriosite. Importante è stato comunque farsi conoscere e restare visibili. Convegni, piacevoli incontri, concerti e danze finali. Una festa in piena regola insomma, qualcosa che desse carica, ricucisse i punti deboli della "rete" Un altro anno? Sicuramente si, e insieme. Tra una settimana intanto sarà tempo di saluti anche per il GAMA, di proposte e progetti comuni da sostenere, testimonianze ed impressioni sugli ultimi eventi cui abbiamo partecipato. Ovviamente impegni e tanto pensare tolgono energia, ma è tutto compensato da speranza di farcela ed entusiasmo a pronta ricarica. Intanto a quest'ora non potevo sentirmi diversamente, stanca veramente. L' associazione è al suo tredicesimo anno con tutti gli oneri e le responsabilità che questo comporta, inutile dire quanta visibilità meriti un gruppo di auto mutuo aiuto come questo, e quali strade a volte impervie debba attraversare. Personalmente credo che siamo Tutti maturi per un impegno serio, fatto non di "scelte" diverse ma di "una scelta" in un'unica direzione, motivata sempre da quell'Amore che fa la differenza.

lunedì 27 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.24) (Festa di Cuore)

Come ogni anno, NOI... INSIEME alla Festa del Volontariato. Perché da soli non si va da nessuna parte, non solo. Tutto quello che si dà e si riceve ha un valore che non è possibile quantificare. Se più persone in cammino, casualmente o meno, cominciano e poi continuano a procedere insieme, alla fine insieme si ritrovano a condividere pause e riprese. Sono momenti di verifica che si rivelano tali e segnano tappe di crescita individuali e di gruppo. NOI... INSIEME e la modestia. Alcun gesto eclatante, solo la presenza costante, lo "stare accanto", sempre. Chi ci conosce ci apprezza soprattutto per questo. Ed io con tutto ciò che cosa c'entro? Quando la Vita decise di sfidarmi, io non ero affatto pronta a raccoglierne il " guanto", avrei voluto voltare le spalle e scappare. Chiudere gli occhi e dormire, svegliarmi quando tutto fosse finito. Impossibile, in certe occasioni significa... morire. Compresi la cosa e così accettai la sfida, e fu la svolta della mia vita. Il resto è noto, ma forse non ho mai detto che pensavo poter fare tutto da sola, realizzare qualcosa, un progetto solo intuito ma dai connotati non ben precisi. Così ancora una volta ci pensò la Vita. Mi considerò capace e decise un nuovo percorso da fare in compagnia. E condividere, sostenere, commuoversi col sorriso, e tanto ancora diventarono una nuova realtà non più di una persona sola ma di un gruppo, poi associazione. La mia, anzi la Nostra leggenda personale. A domani... perché con la Festa si continua.

❤ SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.23) (Se penso... che Tu mi pensi...)

Essere nei pensieri di qualcuno è sempre gran conforto, e a ripensarci ti senti forte, chissà perché... Stamattina, un messaggio... Ciao Maria, che ti succede? Ed io, meravigliata... Perché me lo chiedi? Ho letto i tuoi pensieri, percepisco qualcosa che non va... Ah, capisco... replico... non parlavo di me, ma di una paziente che vive la malattia come rimprovero perché era da sempre felice della Sua vita... E poi... Grazie perché sono nei Tuoi pensieri. Poi c'ho ripensato. Caspita, mi sono detta, dovrò darmi una regolata. Forse dico troppo, e pure con tanta enfasi. Non sarà meglio sfoltire parte di quelle emozioni, valutarle e se è il caso pure ometterle? E intanto nel pomeriggio sono passata ad altro, a ciò che qualcuno a me assai vicino definisce la "vita reale". Ho rassettato, rigovernato, raccolto palline di gomma e topolini di feltro. Una vita reale negli ultimi tempi po' movimentata. Ora sonnolenza latente, entusiasmo calante. All'ultimo "paragrafo" di quotidiana vita reale, un asterisco. Le parole del messaggio di stamani... Come stai? Leggo tra le righe qualcosa che non so? Allora è grave ciò che traspare. Ma come posso far comprendere quanto sia difficile regolare l'onda delle emozioni? Nulla di veramente drammatico, ma serio quello si, per me che vivo seriamente il "sentire". Perciò... alla fine riuscirò a tranquillizzare sempre Chi legge? Chissà... ps. Comunque essere nei pensieri di qualcuno mi dà sempre una grande forza.

venerdì 24 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.22) (Della Vita non si rinnega nulla, se ne fa insegnamento o ricchezza)

A volte succede che mentre si gioisce per un lieto evento o una bella novità, o addirittura quando si vive una condizione di stabile serenità, del tipo " è tutto a posto, non mi manca niente", una "tegola" arrivi tra capo e collo all'improvviso. Ecco, lo sapevo... me lo dovevo aspettare, ho avuto la presunzione che dovesse andare così, sempre tutto bene. Ma che dici... siamo stati creati per essere felici, solo siamo pure fragili... Forse meglio sarebbe prender nota e ripetere a se stessi come un mantra... non va tutto male, vedrai, il bene capita spesso. Quale sarà la forza che le alimenta anche tra alti e bassi, incredulità e certezze? È la fiduciosa curiosità, uno degli aspetti della speranza. Aspettiamo che passi ogni "momento", ché nulla dura per sempre... ... e intanto si deve continuare. Si conservi con cura il ricordo dell'evento più bello, ché tinga di rosa i momenti grigi, tutto il resto si accantona, Della Vita non si rinnega nulla, se ne fa insegnamento o ricchezza.

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.21) (Quando la gratificazione viene dalla motivazione stessa)

Stasera Francesca mi ha mandato un messaggio... "Ciao Maria, sono Francesca, volevo ringraziare per la splendida giornata di ieri, insieme a te. Sei una persona speciale". Sono parole che non hanno bisogno di ulteriore spiegazione, credo. Riuscire a rendere "splendidi" certi momenti, per Noi volontari è raggiungere l'obiettivo e superarlo, dare forza alla "mission", e personalmente sentirsi gratificati. E ancora, sempre da Francesca... "... non smetterò mai di ringraziare il nostro Signore per averti vicina" Ogni volta si evidenzia quanto sia importante per Chi si sente sospeso, la Nostra presenza, l'ascolto prestato, una mano sulla spalla. Non voglio aggiungere altro, mi rendo conto che spesso può sembrare retorica, condivido però un altro messaggio di qualche tempo fa. È una metafora che rende bene quanto sopra. È di una paziente in remissione di malattia. "Correre verso un traguardo... correre però su un binario... e sapere... che dietro di te... c'è qualcuno che ti aiuta a sostituire le scarpette da ginnastica... vuol dire già avere la vittoria in pugno" E quando si ricevono messaggi come abbracci da lontano non puoi non continuare a...

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.20) (Parola eroica del giorno: Opportunità)

Scritta proprio così, con la maiuscola. L'abbiamo ricavata insieme, Francesca ed io dopo essere state a conversare a lungo. Francesca è una giovane paziente che incontro ogni settimana, è tanto cara così solare, accogliente ed affettuosa... Oggi siamo arrivate alla conclusione di essere assai simili, come me non dimentica nessuno, ha un pensiero bello su ognuno... - Hai incontrato per caso quel ragazzo dell'altra volta...? E la ragazzina che rideva sempre? Lei ricorda tutti. La Vita offre l'opportunità di tanti incontri che lasciano più o meno il segno, ma solo poche Persone entrano nel Cuore con quell'affinità che accomuna più di un legame di sangue. E ci sono confidenze e timori condivisi, e speranze, la prima di tutte... poter rivedersi ancora, e in tal caso darsi appuntamento. Raccontarsi e tra le righe di una storia cogliere consigli utili per un progetto o un sogno nel cassetto. Tutto questo è vita. "Dietro ogni problema c'è un'opportunità". È la frase del bigliettino pescato da Francesca... - Manco a farlo apposta... Ha esclamato Lei. Già, intanto poco prima avevamo parlato proprio di questo, anche la malattia va considerata in tale ottica, un'opportunità di nuove conoscenze e relazioni, di riflessioni ed emozioni, e tanto altro ancora. L'opportunità per riportare alla luce il senso di gratitudine. Come dire... un fiore nel deserto.

mercoledì 22 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.19) (I miei bigliettini)

Una domanda, assurda e provocatoria. Che cosa si può temere di più da qua a... cent'anni? Rispondo per me. Io temo di essere dimenticata, come non fossi mai stata, nel bene e nel male... cancellata. È un pensiero ricorrente da un bel po', addirittura durante la malattia era la cosa che mi dava maggior dolore, mi sfiancava quasi e mentre sentivo di cedere, uno spirito di ribellione e rivalsa mi rimetteva in piedi, come un colpo di reni all'improvviso. Avevo ancora tanto da fare, da donare ma il tempo non poteva essere interamente mio. Decisi di fermarlo mettendo nero su bianco. Commentai ogni giorno di timore ma pure i giorni di speranza. Col tempo rileggendo rammentai le emozioni e guarii nell'anima. Una sorta di diario interiore quindi, come prova che non si resta fermi, non si deve quando la Vita pone un ostacolo. Solo il tempo di prenderne consapevolezza, e poi quel salto di qualità che fa la differenza. Oggi rimembro ogni cosa, essere caduta più volte e aver avuto la forte voglia di rialzarmi, aver visto tanto lontano il traguardo e poi averlo raggiunto. Un'autentica celebrazione. Con questo spirito e dal ricordo del "momento" che cambiò la mia vita, prendono corpo e parole "i miei bigliettini", si colorano di speranza, sorridono per un futuro che comunque sarà, perché... "Dio ci ha donato la memoria, così possiamo avere le rose anche a dicembre" -James Matthew Barrie -

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.18) (La differenza la fa la passione)

Proprio così, perché è con questo spirito che pure oggi ho seguito la conclusione della "Giornata Nazionale del Malato Oncologico". Dalle criticità del servizio sanitario nazionale ancora con dodici regioni che non riescono a garantire i livelli essenziali d'assistenza, al concetto di guarigione su cui si basa la legge dell'oblio oncologico, e tanto altro in tre ore circa, volate in un soffio ma fruibili nella totalità, grazie alla chiarezza e alla passione appunto dei relatori. Per me sono state due giornate intense di arricchimento durante le quali sono stati evidenziati diritti e bisogni del paziente oncologico, sempre più presente a se stesso e per questo protagonista attivo. Ogni anno il "Rapporto sulla condizione assistenziale" riporta nuove note, esiti di studio e lavoro comune, per cui è giusto affermare che "insieme si raggiunge di più". Ed insieme stamani davvero in tanti, in presenza e da remoto, i rappresentanti di associazioni federate per una festa che ogni anno celebra il volontariato e la sua gratuità. Disponibilità, Altruismo, Gratuità. Gratuità in senso lato. Aver vissuto la medesima esperienza può essere una marcia in più, come pure un limite se ci si considera "unità di misura" per ogni situazione. Ancora una volta varrà mettersi in ascolto dell'Altro e saper dare la giusta lettura ai Suoi bisogni per farsi portavoce. E ancora... slancio umanitario, equilibrio psicofisico, buona preparazione generale e "surplus" di energie e calore umano. Tante cose insomma da riprendere ogni volta per ricominciare come sempre. Difficile? Beh, non ci spaventiamo, almeno proviamoci, umili, consapevoli. Volenterosi senza alcuna aspettativa per quella gratuità che fa emozionare all'ascolto delle proprie parole lette a chiusura di un evento importante quale è la Giornata della FAVO. Un motivo in più per non considerarsi mai soli, ma un tutt'uno "insieme", anche da lontano.

lunedì 20 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.17) (La relazione è tempo di cura)

Online con la "Giornata Nazionale del Malato Oncologico" - FAVO, il mio sabato è trascorso così. Tema principale la rete delle associazioni che pone sempre più al centro il paziente come persona consapevole, attiva, formata. Dall'attivismo civico alle associazioni di volontariato oncologico, tra quest'ultime le associazioni dei malati. La Conferenza Stato - Regioni, l'accordo sottoscritto in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province Autonome, anche in campo Oncologico si realizza tramite le reti oncologiche regionali. In quest'ambito a loro volta non solo come idea, la rete dei tumori rari, dei tumori infantili, del sangue e dei tumori ereditari. Perché tutti possano essere trattati in modo adeguato e non generalizzato. Insieme, per una rete attiva che sollecita le istituzioni, e non solo, pure per quelle relazioni umane che sono il fulcro su cui fa leva la vita di ognuno. "La vera gioia si trova nelle relazioni affettuose, nel sentirsi insieme, lontano da «io» e «me», dove c'è «noi»" - Leo Buscaglia -. Parenti, amici, semplici conoscenti. Legami di sangue, legami acquisiti. Relazione lavorativa, relazione d'aiuto. La Vita ne offre di opportunità per dare senso ad un'esistenza non da spettatori ma da protagonisti. Si tratta di "seminare", "curare", "coltivare" ogni relazione, credere nel valore di ognuna, e proiettarsi nel futuro, perché qualcosa resti come esempio, "seme buono" da perpetuare. Se avrai ben seminato, il raccolto non deluderà. Cultura contadina ma anche sacrosanta verità, verificabile ogni giorno nelle relazioni umane, da quelle più strette, intime e familiari alle frequenti conoscenze. Dipenderà da come ti porgi, da quanto di Te stesso avrai dato senza nutrire troppe aspettative. Di questa giornata colgo e trattengo la parola eroica. La relazione è tempo di cura. Riflettiamo.

domenica 19 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.16) (Ad ogni cambio di stagione)

Oggi ho fatto il cambio di stagione. Anche quest'anno come ogni anno. Ad ogni cambio di stagione mi viene da pensare alle varie fasi dell'esistenza di ognuno, dalla consapevolezza in poi. Provo a condividere questa cosa e mi sento ripetere... Ma non ti puoi limitare a metter via ciò che è pesante e a tirar fuori roba leggera e magari colorata? In linea di massima è giusto, solo che tra tempo che passa ed emotività funziona diversamente. Avvertiamo dei cambiamenti, ce ne stupiamo spesso anche impauriti, e invece è tutto normale... naturale. È naturale che ad età diverse corrispondano altri sentimenti e nuove reazioni. Non si passa da insensibili a sensibili, la sensibilità è la stessa, è il bagaglio di esperienze ad avere il suo peso nel bene e nel male, è ricchezza ma anche fardello che grava. Un tramonto commuove, una scena d'amore fa piangere, personalmente mi emoziona una coccinella che mi sale sul dito e sosta, come volesse dirmi qualcosa. Fantasie, sogni ad occhi aperti? È l'età che avanza, e cerca la tenerezza perduta. Ad ogni cambio di "stagione", proviamo perciò a liberare pensieri ed emozioni. Lasciamoli alla Condivisione. Scopriremo tanto in comune e sarà aria, respiro nuovo per Anime "accoglienti".

sabato 18 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.15) (Straordinaria normalità)

Che te ne fai? Eh... niente di che. Le solite cose. E spesso questa è una risposta che tradisce insoddisfazione e noia, mentre dovrebbe mostrare la gratificazione per la certezza del momento. Tante cose facciamo da mattina a sera, non ci piacciono tutte, ma tutte sono da considerare perché rappresentano la nostra normalità. Normalità. Come un vestito su misura, che per uno strappo si rattoppa, l'allarghi o lo stringi secondo il caso, ma c'è ed è tuo. Altrimenti saresti "nudo". Normalità, la senti ogni giorno, l'avverti già quando apri gli occhi al mattino, nel silenzio della vita che riprende piano. Ed è consapevolezza che giorno per giorno, saranno tanti i giorni così. Quotidianità che rassicura, comunque. Se cambiano gli scenari per forza di cose, non cambia l'andare della vita, con le attività di ogni giorno ed i suoi affanni. Monotona per i più che non vanno oltre, a cavare ciò che di buono c'è in ogni giornata, dal sorgere del sole fino al calar della notte. Vero è pure che una rassicurante normalità può diventare pesante in alcuni periodi della vita, per difficoltà di vario genere che interferiscono, ma basterebbe poco, molto poco, come guardare le proprie mani, specchiarsi e dire grazie perché ci sono, in questo contesto e di tale scenario faccio parte. Quando è sera, a volte se mi guardo allo specchio non mi riconosco, sembro stravolta ma poi penso alla notte prossima ventura e al giorno dopo, e agli altri ancora, uno alla volta... e mi incoraggio da sola. Faccio le solite cose? È straordinaria normalità.

venerdì 17 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.14) (Tutto con passione)

Ho letto un pensiero di Oriana Fallaci... "Per non assuefarsi, non rassegnarsi, non arrendersi, ci vuole passione. Per Vivere ci vuole Passione". Avvertire visceralmente di esserci. Non è un caso, bensì una scelta. Ogni giorno, giorno per giorno. Passione è sentimento che si condivide, si vive insieme. Non resta chiuso in sé ma si apre all'Altro, e se sofferenza c'è si arricchisce di una "preposizione" e diventa Compassione, nel senso etimologico e completo del termine. Vivo con Te questo "momento"... prendo su di me parte del Tuo dolore. Sono parole che possono pure non esser dette, sono i gesti, allora a venire in aiuto, persino uno stringersi nelle spalle, come dire... mi dispiace. Oppure una carezza lieve sulla guancia. Non è piacevole assistere alla sofferenza, ma è sentimento grato alleviarla per qualcuno. E alla fine è Vivere davvero. Perché non è solo per se stessi, ma fa bene perché migliora se stessi. Mi sono "appassionata" a ciò che faccio. Nonostante tutto. Non è così semplice reggere a tante storie, tenerle tutte a mente per non fare errori quando sarà. Io ci provo sempre con molta passione, perché in realtà io mi appassiono alle persone, è come fosse un forte legame di sangue. Non occorre giustificarsi, non è da nascondere ma solo da vivere, finché il tempo lo consentirà.

giovedì 16 maggio 2024

Ci sono silenzi che ricordano e si commuovono. Ci sono silenzi che ascoltano e comprendono. Ci sono silenzi che pensano ed agiscono. E poi... poi ci sono quei silenzi che prolungati, preoccupano. Presti ascolto ma non comprendi. Solo rispetto ed attesa, mentre speri. Soffermiamoci sul silenzio. Che cos'è il silenzio? È un rifugio, una strategia o qualcosa da evitare, riempiendone il vuoto con parole ad ogni costo? Ma poi è davvero vuoto il silenzio? Ognuno darà una risposta, la "sua risposta", secondo il carattere, il vissuto, il punto di vista. In realtà sono tante le tipologie di silenzio. Si fa un gran parlare ogni giorno, a tutte le ore, a volte senza nemmeno riflettere, forse per nascondere persino a se stessi ansie e turbamenti. Mentre serve uno spazio silenzioso per raccogliere le idee, correggersi e poi ricominciare. Si spera almeno sia così. Per me il silenzio è indispensabile. Me ne circondo a tarda sera quando ad occhi chiusi per un po', rivivo i momenti della giornata, lentamente alla "moviola" per non perdere alcun particolare. E l'indomani c'è bisogno di silenzio, della quiete che accompagna il giorno al suo inizio, quando raccogli i pensieri dal precedente e nascono le idee, i piccoli progetti "step by step", come ho imparato, a piccole dosi per non esagerare.

mercoledì 15 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.12) (È un bel problema!)

Quante volte davanti ad una difficoltà o ad una scelta l'abbiamo pensato. Eppure quasi sempre la soluzione è sotto gli occhi, più semplice di quanto pensassimo. Aggirare l'ostacolo ad esempio, o adattarsi al cambiamento, o ancora cercare di conoscersi per comprendere fino in fondo capacità e volontà. Importante sarà comunque non perdere di vista l'obiettivo, unica e vera motivazione. "Maestro, come faccio a risolvere i problemi?" "Diventa albero. E fatti guidare dalla sua saggezza millenaria. Devi mettere i piedi per terra. Ed ancorarti ben bene al terreno. Come le radici che si aggrappano con tutta la loro forza alla loro amata terra. E' il solo modo per far nascere le gemme. Tu pensi solo ai frutti ma sono le radici che vanno accudite." "Le radici, maestro? Ma quelle di un albero sono nascoste, nel buio. E anche le mie. Come posso prendermene cura?" "Entra in quel buio. Si trova lì il segreto della fioritura. La luce serve a far sbocciare un fiore che ha già conosciuto le tenebre ed è riuscito ad emergerne. Più forte. Più evoluto. Più vivo." - Elena Bernabè - Un problema si definisce tale perché ha una soluzione, anche se trovarla costa tempo e fatica. Affrontare un problema aiuta a crescere, è un gradino da percorrere lungo la scala della propria auto-realizzazione. Risolvere una questione ci rende più sicuri, più felici e aumenta la nostra autostima. Prendere il proverbiale toro per le corna è una netta presa di posizione nei confronti degli eventi, del fato, della vita. Più decisi a trovare una soluzione al problema di turno che ci affligge, diventiamo sottili strateghi, valutiamo le azioni da compiere, analizziamo quali scelte adottare per agire in modo efficace e raggiungere lo scopo. Il nostro atteggiamento positivo e proattivo ci rende migliori, più capaci e più sensibili verso le potenziali future avversità che dovremo affrontare. . Meno lamentele e più azione portano necessariamente alla sensibile diminuzione dei problemi.

lunedì 13 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.11) (Dedicando un ricordo...)

Per tutto il giorno si è letto e scritto della mamma... Noi mamme, la Nostra mamma, quella mamma. Tutte le Mamme... Tante affettuosità e un po' di retorica, del resto una giornata celebrativa va così, e trattandosi della Mamma, dai... si accetta volentieri. E poi si pensa, si pesca nel passato, e Chi può gioisce di un "bene" che non ha uguali. E anch'io ho pensato di chiudere questa giornata con un "ricordo", simbolicamente con un cesto di roselline rosa. La bomboniera per le nozze d'oro dei miei genitori. Mia madre fece di tutto per arrivare a quel cinquantesimo, e ci riuscì anche se in dialisi da due anni, pure acciaccata e assai sofferente. Cercò a lungo, tra tanti oggettini utili o meno, poi finalmente si fermò estasiata davanti ad un piccolo cestino di porcellana di Capodimonte con delle roselline rosa. Le contò... erano 13. Un segno del Cielo... 13 roselline come i fiori che aveva messo insieme nella Sua vita. Quattro figli e nove nipoti, la ricchezza di cui andava fiera. Dono idealmente queste roselline a tutte le mamme, a Chi ha un figlio da accarezzare, a Chi può solo ricordare e piangere e pensare. A Chi aspetta a breve una creatura da cullare e pure a Chi, svanito il sogno, non si è fermato ed ha preso ad amare, amare sempre più. Perché alla fine è qui, nell'Amore universale che la vita risiede, sempre e inequivocabilmente.

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.10) (Dedicata a me e a tutte le Mamme)

A parte l'aspetto commerciale, questa festa di Maggio è proprio bella. Mamme e Nonne, nella realtà, potenziali o meno, festeggiate tutte. E mi ci metto anch'io, mamma nella realtà, un giorno forse chissà... pure nonna. Domani è la Festa della Mamma e sto cercando da un po' di scrivere qualcosa di bello per l'occasione e per me, e non mi è venuto in mente niente che fosse tale... per me. Allora mi fermo qui. E a tutte le Mamme, soprattutto a quelle che vivono parentesi difficili, faccio gli auguri più belli e sinceri. Poi dedico un pensiero a me stessa che sono mamma di due figli, fiera di loro e poco esigente. Così... ricordando un tempo non troppo lontano, quando tra ingiusti sensi di colpa e voglia di farcela ad ogni costo... "Nonostante tutto, sempre e comunque Mamma". Non lo dimentico. E infine una timida speranza. Magari un giorno lontano, anzi lontanissimo quando mancherò, qualcuno tornerà a far visita a queste mie stanze nascoste ma vissute sempre col Cuore.

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.9) (Gli "esempi" che fanno bene)

Amo le parole e la loro utilità, la possibilità che mi offrono di rendere il bello, il buono, di accarezzare senza toccare. Ogni mattino un pensiero condiviso che a rileggerlo ha tra le righe i versi della poesia. Amo le parole, non potrei farne a meno. Le penso, le scelgo e accurate ne faccio dono. Le parole quando sono giuste ma giuste davvero, non erroneamente credute ad effetto solo perché sentite ripetere di continuo, sono preziose, e perché no anche terapeutiche. Un esempio. Lo dedico a Giovanna. Mai perdere le speranze, mai arrivare alle conclusioni, anche quando sembrano scontate. Sul mio balcone, tra le varie piante, lo scorso anno avevo un ciclamino. Non era l'unico, ma mentre per gli altri si avvicendavano molti fiori, questo ne portava uno solo, spuntato tardivo ma bello, rosso, pareva quasi finto. Chi l'avrebbe mai detto, una fogliolina dopo l'altra, lentamente da un ciclamino che consideravo perso e che tenevo da parte più per il vaso che avrei potuto riutilizzare. Si vive un giorno alla volta con curiosità e fiducia. Leviamoci al mattino senza essere proprio sicuri di vedere la pioggia solo perché lo ha decretato il meteo o il cielo era nuvoloso la sera prima. Durante la notte i venti possono cambiare e tutto rimettersi in gioco. Così nella vita di ognuno. Nel bene e nel male a questa cosa io ci penso, e sempre più spesso.

sabato 11 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.8) (Ultima chemio)

Per Caterina oggi ultima chemio e per me i ricordi che puntualmente ritornano, e passato e presente diventano risorsa sempre più importante. Per me e non solo, perché raccontare ed ascoltare suggeriscono le strategie per continuare. Il percorso finisce ed è indispensabile pensare alla ricostruzione di se stessi. - Mi chiedo, chissà se tornerò come prima. Dinamica, piena di entusiasmo... chissà... Caterina mi guardava come aspettasse da me la risposta, ovviamente affermativa. - Devi pensare solo a questo. Non sarai mai come prima, ma meglio, assolutamente meglio di prima. Perché guarderai tutto con occhi diversi, senza filtri ma in senso positivo. Si tratta di una parentesi. Si apre e sei dentro, ne uscirai, e si chiuderà. Sia lunga o breve, condenserà la storia della Tua vita intera. Eh già... è come se cominciassi a renderti conto di vivere nel momento in cui quella parentesi si apre, e alle pareti ti attacchi e ne assecondi ogni curva o piccola piega... La felicità ci sta tutta, ma col tempo si realizza che la "storia" non è finita. Perché una parentesi di vita non si conclude con un calo di sipario, si ricordano le battute, gli interpreti... i momenti significativi, e poi c'è il "dietro le quinte" con tanto lavoro e fatica perché di seguito possa venirne una rappresentazione migliore della vita che continua. Certe parentesi di vita sono come l'olio che alimenta lo stoppino della lampada. Intorno è più luce e ogni cosa è visibile. Proviamo a pensarci su, tutti anche Chi non ha vissuto questa esperienza estrema. Imparerebbe tanto, pure senza esserci passato. E continuano i ricordi...

GLI OBIETTIVI DELLA REGOLAZIONE EMOTIVA

La regolazione emotiva non implica la soppressione delle emozioni negative, ma piuttosto la capacità di comprendere, accettare e gestire i propri sentimenti in modo sano ed equilibrato. Quali saranno allora gli obiettivi della regolazione emotiva? 1) Comprendere le emozioni 2) Ridurre la frequenza delle emozioni indesiderate 3) Ridurre la vulnerabilità emotiva 4) Ridurre la sofferenza emotiva. Le emozioni ci motivano e ci preparano all'azione. Abbreviano i tempi della nostra reazione e ci vengono in aiuto quando non abbiamo tempo per riflettere bene sulle cose. Le emozioni forti ci aiutano a superare gli ostacoli. Nella nostra mente e nell'ambiente esterno. Le emozioni comunicano agli altri. Le espressioni facciali comunicano più velocemente delle parole. Linguaggio non verbale e tono della voce possono tradire le nostre emozioni. Cercare di cambiare le nostre emozioni comunicando con gli altri o con un messaggio potrebbe risultare difficile. Comunicare le nostre emozioni influenza gli altri. Le emozioni comunicano a noi stessi. Le reazioni emotive possono dare informazioni importanti sulla situazione. Le emozioni possono essere segnali o allarmi che indicano che sta per succedere qualcosa. Attenzione però a non convincersi che certe emozioni siano basate su fatti concreti. Cosa rende difficile regolare le emozioni? - Biologia - Mancanza di abilità - Rinforzo del comportamento emotivo - Umore basso - Sovraccarico emotivo - Miti sulle emozioni Questi ultimi soprattutto sarebbero da confutare perché creano convinzioni dannose nella relazione con gli altri. Per cambiare le risposte emotive bisogna controllare i fatti. - Qual è l'emozione che voglio cambiare? - Qual è l'evento che ha attivato la mia emozione? - Quali sono i miei pensieri assunti e interpretazioni in relazione all'evento? - Sto ipotizzando una minaccia? - Qual è la catastrofe? - La mia emozione è commisurata ai fatti?

venerdì 10 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.7) (A colori)

Quando la mia mente è stanca di tanti pensieri, dubbi, domande e risposte, mi piace mandarla a ricreazione inventandomi dei giochi, degli scherzi di fantasia, così riposa per ricaricarsi e poi riprendere la sua frenetica attività. In una di queste divagazioni ho pensato se per assurdo si potesse definire ogni nostra giornata con un colore o un aggettivo, o magari con entrambi. Da una tavolozza degna di un artista, con il sottofondo di un allegretto ma non troppo verrebbe fuori una magnifica sintesi di stati d'animo ed emozioni, la tela su cui è rappresentata la nostra vita. Ad esempio, per una domenica di primavera come colore, "rosa" e l'aggettivo giusto sarà, "dolce" . Non può essere che rosa e dolce un giorno di festa, con un cielo azzurro, con l'affetto e il calore di chi ti sta intorno e ti vuole bene. Il grigiore eventuale sarà ridimensionato dalla speranza che si ravviva di colore. Pensieri propositivi, piccoli progetti e presenze soprattutto, riportano alla normalità. Il "Qui e Ora" sarà la giusta sfumatura di colore. E gli altri giorni della settimana non li consideriamo? Io qualche idea l'avrei, e Voi?

giovedì 9 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO ( n.6) (Compostezza nel Dolore)

Le difficoltà, i dispiaceri, il Dolore. Sono cose dietro l'angolo per tutti, eppure bisogna vivere come non esistessero, giorno per giorno, prendendo il meglio che si presenta. Poi però arriva il giorno che ci si sente persi. La mancanza all'improvviso, l'impossibilità di un futuro da vivere da soli, ed è... pressione alle tempie, nodo alla gola, viso infuocato e mani fredde. È l'immediata reazione fisica. E il Cuore? E la Mente? I battiti sono così veloci che pare fermarsi. La Mente perde la lucidità ma può trovare pure nuova consapevolezza. Mille e mille volte ancora si ripeterà quanto importanti siano dignità e compostezza, e soprattutto allenarle nel tempo perché appaiano del tutto naturali. Il pianto è rifugio per nascondere prima a se stessi la vulnerabilità che ancora una volta prende. E dopo ci sarà il desiderio di stare da soli a pensare ed elaborare. Niente e nessuno all'esterno sarà mai responsabile di quello che purtroppo accade. Per ognuno c'è un percorso, diverso che si ferma per un ostacolo che lo è altrettanto. Convincersene sarà conforto prima che accada, durante e dopo. E torneranno il sorriso, la comprensione, la fiducia quando finalmente si lenirà il Dolore. Poi la Vita procede in ogni caso, non aspetta. "Niente impedirà al sole di sorgere di nuovo, neppure la notte più oscura. Poiché oltre la nera cortina della notte c’è sempre un’alba che ci aspetta". - Khalil Gibran -

mercoledì 8 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.5) [(Ri)conoscersi]

Era la fine di gennaio quando abbiamo iniziato questo nuovo percorso di supporto e auto mutuo aiuto per pazienti oncologici e caregiver. Un progetto che ha un costo in termini economici e non solo, pure umani. Un'opportunità, ne siamo convinti, da cogliere al volo. Un percorso insieme per "riconoscersi" e continuare. Riconoscersi appunto, come conoscersi nel profondo per la prima volta. Oggi si è parlato degli obiettivi della regolazione emotiva, delle emozioni che arrivano come un fiume in piena, condizionando a volte pure le relazioni. Quanta vita c'è in un gruppo come il Nostro, di auto mutuo aiuto. C'è Accoglienza, Ascolto, Supporto, che non restano solo a Chi riceve ma tornano indietro pure a Chi dona. Tutto questo per invitare ancora una volta alla partecipazione, stasera, ahimé... eravamo pochini. Possibile non comprendere i benefici del progetto? Ci si può aprire totalmente perché non esistono giudizi, qualche consiglio forse, e poi è "percorso insieme". Molti spunti su cui lavorare per aiutarsi e aiutare. (Ri)conoscersi quindi, colmare quel senso latente di vuoto o meglio incompletezza che rende incapaci di affrontare le difficoltà della vita. Restano due soli incontri. Speriamo (Ri) trovarci, con gioia ed entusiasmo. Come fosse la prima volta.

martedì 7 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.4) (La Vita... viaggio vacanza)

Una domenica trascorsa così, non saprei definirla, indaffarata sempre, coi miei pensieri altrettanto, conclusa poi tra i ricordi. La buona memoria può anche non essere amica. Stasera perciò sento il bisogno di un ricordo sereno. Ed anche se tempo è passato, ritorna la seraficità di Gerardina, un'anziana paziente conosciuta anni fa. Lei paragonava questa vita ad una vacanza. Trovai l'immagine, poetica e la feci mia. Sapete, mi ci rifugio in certi momenti. Una vacanza non dura per sempre, conviene viverla al meglio, aggiustarsela per coglierne i momenti più belli. Tristezza mai, nessun disagio perché tutto passa. Perciò, la vita viviamola così, come una vacanza... prima di tornare a casa. È così che si rinasce ogni volta, e poi si riparte. Sorseggiando una camomilla penso ancora tante cose. Alla vita pure come viaggio, ai panorami persi e alle stazioni recuperate. È strano come questi pensieri possano rendere sereni. Potrebbe sembrare rassegnarsi a qualsiasi tipo di destino, e invece è solo vivere nella consapevolezza, senza disperarsi. Alla fine si tratta di farlo al meglio questo viaggio... adattandosi, cercando di ricavarne il maggior bene possibile. "Il viaggio all'interno di noi stessi è il più bello, il più godibile, il più duraturo di tutti i percorsi che abbiamo occasione di seguire nel corso dell'esistenza". - Leo Buscaglia - La Vita, un viaggio a tappe con compagni sempre diversi, con alcuni in sintonia, con altri meno, mai soli comunque. Si parte al mattino, si arriva a sera con la speranza di poter ricominciare.

lunedì 6 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.3) (Mai dire mai)

Non avrei mai pensato di non dar cenno di me per l'intera giornata, eppure è successo, succede, probabilmente succederà ancora. Come pure Chi l'avrebbe detto mai che un giorno mi sarei ritrovata accerchiata da sei gatti e un cane davanti alla porta del bagno. Eppure capita ogni giorno, più volte al giorno. È così. Nella vita non va quasi mai come pensi, tranne poche cose, in verità importanti. Un matrimonio, dei figli, il completamento nell'età matura. Scelte, situazioni ed emozioni che non si cancelleranno neanche quando sarà... la fine. Ché fine non sarà, ma nuova vita nel ricordo e poi... si vedrà. Certo, sono soddisfazioni... essere ricordata con un sorriso pur collegando la mia faccia a una "storia" non proprio allegra sia pure a lieto fine. Sospesa tra il "come sempre" e il "non per sempre". Col piede saldo e fermo sulla terra, e nello stesso tempo vista Cielo, continuando a guardarmi dentro, severa. Non fantasie, ma pensieri in volo. E poi riflettendo... la Vita è una lunga storia ad episodi, ognuno con un inizio, diciamo... normale, e una fine che è sempre lieta, per tutto il tempo che se ne mettono insieme e si possono raccontare. Se poi non manca qualche illustrazione e un pizzico di suspence si aggiunge anche vivacità. Tutto sommato, niente male. Non vi pare?

domenica 5 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.2) (Rifugiarsi per evitare)

Si dice sempre più spesso... niente avviene per caso. Io ne sono convinta, altri la reputano frase fatta, tanto per, quando non si ha niente da dire e nemmeno pensare per dare o darsi conforto. Eppure un disegno deve esserci perché una tal cosa vada in un certo modo invece che un altro, ed anche che cambi "corso" inaspettatamente, smentendo i presupposti. Intanto meglio non pensarci, anzi non sapere di più. Va bene, è successo ma c'è altro da fare, mentre altri pensano al da farsi per "me". Io resto tranquillamente a guardare. Questi più o meno i pensieri alla base dell' "evitamento". Ricordo una paziente a suo modo speciale, con una fede così grande da non pensare ad altro. Mai vista giù di morale, ancor meno in lacrime... nessun effetto collaterale per la terapia. Le chiedevo... come ti senti oggi? Bene, benissimo... rispondeva sempre... il dottore si meraviglia, non capisco perché. Mi voleva spiegare nel dettaglio gli esami, ma a me non interessa, non voglio sapere. Adorava i fiocchi di tenerezza che sceglieva sempre con fiduciosa perspicacia, e c'azzeccava sempre. Se li trovava "cuciti addosso" su misura, perché ci credeva come pochi. È proprio per me... esclamava ogni volta, e commossa per la gioia riponeva il bigliettino con cura. Acciaccata ma affatto abbattuta, nonostante le difficoltà motorie si mostrava sorridente e spiritosa sempre. Anche quando fu operata di mastectomia. Meh, sai come ho intenzione di farmi aggiustare? "Alla Belen", non ho la stessa età ma non importa, ci voglio provare. Tanto sono convinta che ci pensa tutto Lei, la Madonnina mia. Mi avevano dato tre mesi, ma non c'ho mai creduto e neppure pensato. Poi le capitò un bigliettino dal nastrino giallo.. "Stupore per quanto Dio compie. Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente..." Non aggiunse parola, sorrise ad occhi lucidi. Nulla di nuovo, era solo un'ulteriore conferma. Meglio non pensarci, anzi non averlo fatto mai.

sabato 4 maggio 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.1) (Tanto per incominciare...)

Anche oggi in reparto si è parlato di creatività, quindi "coping orientato al compito", fare per non pensare ma anche rilassarsi e sedare l'ansia. Ripenso ad un incontro di qualche tempo fa con un paziente che si dilettava creando con il rame bouquet di fiori, e poi ai presepi artistici di un'altra Amica, e viene naturale considerare quanto sia terapeutica la creatività... "C'è una fonte della resilienza: è nella tua mente, nei tuoi talenti, nella creatività che porti nella vita. Quando impari ad attingere a questa sorgente, avrai davvero sconfitto ciò che ti vorrebbe perdente". (cit.) La Creatività. Quanto bene fa? A giudicare da certi esiti, risulta grandiosa terapia di supporto. La creatività. Mi cimento anch'io. Scrivo per diletto e per infondere speranza, per condividere la vita, la mia che poi non è così diversa da quella altrui, coi momenti difficili, tra gioie, preoccupazioni, un dolore importante, una caduta e una rinascita. Colmo di poesia gli spazi liberi. Ogni volta metto un punto e vado a capo o volto pagina per ricominciare. Sono sufficienti pochi minuti per cogliere ed apprezzare l'entusiasmo creativo di qualcuno mai incontrato prima. Sarà per l'immediata sintonia che rende se non uguali, simili esseri umani assai speciali. Lui, lei... tu ed io, parti di un tutt'uno specialissimo.

venerdì 3 maggio 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.100) (Buon lavoro prima di cominciare)

Buon lavoro... mi ha salutato così qualche giorno fa una persona incontrata poco prima di entrare in reparto. Buon lavoro... e mi è suonato strano perché ciò che faccio lavoro non è ma vivere la vita cercando di dare un po' di respiro alla vita altrui, forse non sempre riesco al meglio, poi mi perdono ma continuo, lavorando su me stessa, e mai paragonandomi ad altri. Perché poi se lavoro fosse stato... non è certo, ma forse per me sarebbe già finito da tempo. Non Tutti lavorano con la passione dovuta, solo perché costretti per vivere, e finiscono inconsapevolmente col sentire la vita stessa come costrizione. Molto triste. Voglio migliorarmi, ma non per superare o credere di poterlo fare. E la cosa che mi anima più di tutte è la "passione", innamorarmi di ogni pensiero, iniziativa e azione che passano per la mente e lì non sostano più di tanto, perché diventino bene concreto per Chi incontro o anche mi vive accanto. Già, visto che pure in famiglia è per me lo stesso, devo ricaricarmi di entusiasmo più spesso, questo è vero, soprattutto ora, con sei gatti e un cane. Essere considerata scontata penalizza, ma l'amore per un principio, il valore di una promessa che si rinnova ad ogni ricordo, sono sufficienti perché possa augurarmi da sola... buon lavoro, prima di cominciare. Ah... dimenticavo. Oggi 1° Maggio, Festa del lavoro, ho celebrato a dovere. Lavorando ancora di più, e pensando che domani è un altro giorno... di lavoro. Ma va bene cosi.

mercoledì 1 maggio 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.99) (E domani Maggio sarà)

Un incontro, delle parole dal Cuore accompagnano al nuovo mese. Dove non arrivo io arrivi Tu, un patto di stima ed affetto, tutto compreso. Sai di quegli incontri che ti segnano la giornata, e fai fatica a non pensarci, ed ogni azione pur semplice e normale ti riporta lì, in quel posto e a quelle parole... - Sono non vedente da poco, l'ultima volta di Te vedevo l'ombra, oggi di Te vedo la voce. - E come ti sembra la mia voce? - Mi sembra ruvida. Togli la mascherina ché io possa ascoltarla meglio. Quanto affetto in quelle parole, soprattutto in quelle cinque..."ti ho riconosciuta dalla voce". - Lo sai, non mangio caramelle, ma posso dare la mano, e Tu ancora non mi hai offerto la Tua. Allora sono andata incontro a quel bisogno di contatto, e la mano ho stretto forte. E sono stata ad ascoltare di un tempo senza fine e senza luce, e del desiderio di continuare a... Nonostante tutto.

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.98) (Le strategie del Coping)

Interessante anche questo 15 ° incontro, tema il "Coping", ovvero le strategie mentali e comportamentali che una persona mette in atto per gestire o fronteggiare situazioni problematiche. La vulnerabilità ci appartiene e lo stress è compagno di vita, quando questo supera il livello di guardia, ad esempio per malattia, lutto, perdita di lavoro, allora stiamo male. Cinque sono le fasi di reazione ad un evento negativo. - Shock/stordimento - Negazione - Struggimento - Rabbia - Disorganizzazione - Contrattazione - Depressione - Organizzazione - Accettazione Il Coping allora potrà venire in aiuto orientato al compito, orientato alle emozioni o evitante. Ma qual è il problema? Un Coping maladattivo. Essere inclini alla ruminazione. Reagire nell'immediato in modo esagerato Biasimarsi e colpevolizzarsi Evitare i problemi e nascondere i problemi Cercare di sopprimere i pensieri negativi. Lo stile di Coping dipende dalla valutazione cognitiva dell'evento e delle proprie risorse, dal comportamento adottato (attivo o passivo) dalla persona per far fronte all'evento, dal tipo di controllo emotivo utilizzato. Per la Nostra esperienza di volontari in campo Oncologico ne avremmo da raccontare di esempi di coping. Uguale patologia, diverso modo di affrontarla, cercando il miglior "adattamento". "A un metro da te" è il titolo di un film ove si evidenzia una diversa modalità di Coping. Due giovani, affetti da fibrosi cistica, s'incontrano in un centro per una terapia sperimentale. Si innamorano, ma devono fare i conti con le regole dell'ospedale in cui sono ricoverati: i due sono, infatti, costretti a stare ad una distanza di almeno un metro e mezzo l'uno dall'altra. Lei è ligia alle regole, scrupolosa nell'osservare la terapia, lui al contrario affronta tutto credendoci poco, quindi con sfrontatezza e a tratti con cinismo. Respirano entrambi "aria in prestito", ma nessuno dei due si gode il momento sia pure per motivi diversi. La fibrosi cistica è una malattia genetica con aspettativa di vita breve, in un certo senso, idealmente può essere messa a confronto con una patologia oncologica. Come affronterà il tutto un paziente oncologico già al momento della diagnosi? Raggiungerà alti livelli di ansia e depressione. Si sentirà incapace di mettere in atto strategie cognitive finalizzate all'accettazione. Si convincerà di poter controllare dall'esterno la malattia. Oppure assumerà un atteggiamento positivo e costruttivo, convincendosi di poter controllare dall'interno la malattia. Se assumerà invece un atteggiamento evitante allontanerà ogni pensiero negativo, vorrà restare all'oscuro nel caso di eventuali evoluzioni della malattia, e per questo solo raramente soffrirà di ansia e depressione. La creatività, la scrittura soprattutto autobiografica, la condivisione sono ottime strategie per affrontare l'evento e giungere alla consapevolezza. L'evitamento non è proprio consigliabile, ciò nonostante nulla da eccepire se Chi sceglie questa modalità di coping riesce a vivere il momento con una buona qualità di vita.

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.97) ("E all'improvviso hai pace dentro, e capisci che fuori e intorno non comprendono")

Propongo di nuovo il primo pensiero sottovoce, accogliendo il suggerimento di un'amica... ogni pensiero sia la didascalia di una storia tra quelle che contano. Storia di malattia e guarigione sempre. Guarigione interiore soprattutto. Ed essendo l'incipit di tutto tutto quanto, la storia nell'immediato sarà quella che mi riguarda. Un evento triste è spesso preceduto da un sentimento latente che viene interpretato come "inquietudine", in realtà è la percezione che qualcosa manchi o sia prossima a mancare all'improvviso, e allora ci si chiede di continuo... che cosa non ho, oppure non avrò, per cui sentirò la mancanza? che cosa mi fa stare così, apparentemente senza motivo? Le risposte per me arrivarono con la comparsa improvvisa del tumore e la morte della mia cagnolina nello stesso periodo. E fu messaggio da interpretare. Poi compresi che avrei dovuto calarmi completamente nella situazione, e prendere il coraggio che da sempre mi era mancato. Valutare la cosa così com'era, affrontarla, senza pensare a quel che sarebbe stato. Contava solo quel momento. E finalmente fu "pace dentro" mentre "fuori e intorno" non comprendevano quell'improvvisa serenità, nonostante tutto. Perché se nulla avviene per caso, la malattia fu l'occasione giusta per riabilitarmi soprattutto ai miei occhi e cominciare a credere finalmente in me stessa. Ritrovare l'autostima porta a capacitarsi poter fare sempre di più, ad osare... A non rinunciare ancor prima di tentare.