mercoledì 10 gennaio 2018

TORNANDO A NOI... CHE NON FINIAMO MAI D'IMPARARE par. 2 IN UN CERCHIO IL MIO SENTIRE


Se di fronte ad Altri può essere possibile gestire e contenere le proprie emozioni, diversamente non lo è quando ci si trova a dover fare i conti con se stessi, nell'immediatezza di un ricordo che sfora dalla memoria e di prepotenza invade l'animo.
"Mi dispiace ma non posso continuare"... a quella parola in passato pronunciata pure a sé tante volte a mezza voce, non si resiste e si getta la spugna o si cade, ma è solo per prendere coscienza di dover rialzarsi, costi quel che costi, perché bisogna andare avanti e perché tutto quel dolore non sia stato inutile.
Un abbraccio accogliente aiuta in questa fase e solo Chi lo dona e l'Altro che lo riceve possono dargli la valenza giusta, quella che serve.
I presenti, che definiremo il "pubblico" della simulata, per loro stessa affermazione hanno risentito di forte risonanza emotiva, alcuni si sono commossi, altri hanno provato compassione ovvero sono stati coinvolti empaticamente dalla situazione, altri ancora hanno criticato la scelta di questa tecnica, del gioco di ruoli, perché troppo "dura" per persone già emotivamente provate, anche se venute fuori apparentemente dal problema. Ma alla luce di quel che si è visto, si può dire che è davvero così? Si può uscire definitivamente da qualcosa che ha segnato bruscamente l'esistenza?
"Non è stata una bella cosa, questa... ha portato malinconia stasera..."
Ma non si possono fare sempre delle belle cose, non si può sempre far finta che...
Occorre anche in certe situazioni toccare il fondo, averne paura, per ritrovare poi la forza di risalire, tornare a galla e decidere di restarci.
"Io invece torno a proporre una bella cosa per stare meglio, perché ho la presunzione di poterlo fare", ed è di nuovo a parlare l'insegnante che nell'ultimo incontro prima delle festività si è proposta per un laboratorio di arte-terapia, ed intanto offre un "assaggio" tramite un test.
Un foglio bianco su cui è disegnato un cerchio. All'interno si dovrà fare un disegno nell'immediato, in modo spontaneo. In alto, nome e cognome, data e ora. In basso, una "M" e una "P" e accanto a ciascuna lettera un aggettivo che qualifichi la propria madre e il proprio padre.
La "grafica" quindi, per spiegare il carattere, mettere fuori le emozioni inconsciamente nascoste, alleggerire di un fardello. In un cerchio il più intimo sentire.

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