In realtà dell'apparente cambiamento apportato dalla "malattia" c'è una spiegazione puramente scientifica, che in un certo senso fa riferimento alla teoria di Mendel, il quale coi suoi studi sui piselli gettò le basi per la conoscenza dei complessi meccanismi dell'ereditarietà.
Il genotipo è il corredo genetico di un individuo. Ogni organismo eredita dai genitori il corredo genetico e possiede una specifica combinazione di geni, che in parte sono alla base della sua unicità. Ogni gene contribuisce in maniera diversa allo sviluppo e alla fisiologia dell’organismo e l’interazione dei prodotti genici è responsabile della formazione dell’intero organismo e di tutte le sue caratteristiche.
Dal genotipo e dalle interazioni tra geni e ambiente dipende il fenotipo che è l'insieme dei caratteri che l'individuo manifesta anche a livello psicoemotivo in maniera più o meno evidente. Quando nella vita fa irruzione un evento traumatico, la risposta dei fenotipi predominanti per numero ne determinerà la risposta. Ciò spiega come in presenza di uguale malattia, stesso percorso terapeutico e identica evoluzione si possa osservare un atteggiamento diverso da parte di due amici e persino di fratelli.
Allora verrà da chiedersi, chi dei due vive meglio? L'ansioso che si premura con scrupolo di sottoporsi ad ogni esame di controllo prescritto ed anche oltre, o il fatalista... chiamiamolo così... che si gode il momento "felice" senza preoccuparsi di quel che potrebbe essere di nuovo, pensando che "tanto quando deve morire, muore lo stesso", controlli o meno. E' filosofia di vita o questione di carattere? Diremo che una filosofia di vita dipende dal carattere, facendo però delle distinzioni perché il termine, carattere, espresso così è alquanto generico. Distingueremo il temperamento dal carattere e pure dalla personalità, perché spesso si fa confusione pensando di esprimere con tre termini diversi lo stesso concetto.
Il TEMPERAMENTO è una tendenza di costituzione, geneticamente predisposta, poi mediata dal carattere e da fattori ormonali e da neurotrasmettitori. Per temperamento si può essere estroversi o introversi, timidi o sicuri di sé e perciò spigliati, docili o tendenzialmente ribelli.
Il CARATTERE riassume i comportamenti abituali e distintivi di una persona, ovvero descrive il suo modo peculiare di interagire con l'ambiente e gli eventi.
La sintesi tra temperamento e carattere è la PERSONALITA', frutto dell'interazione tra fattori innati e appresi.
Per rendere in immagine ciò che è stato detto, immagineremo una matrioska di tre elementi, la bambolina più piccola è il temperamento, la seconda sarà il carattere, la terza le conterrà entrambe, e alla vista infine eccone una sola, comunque con le altre in armonia.
Il genotipo è il corredo genetico di un individuo. Ogni organismo eredita dai genitori il corredo genetico e possiede una specifica combinazione di geni, che in parte sono alla base della sua unicità. Ogni gene contribuisce in maniera diversa allo sviluppo e alla fisiologia dell’organismo e l’interazione dei prodotti genici è responsabile della formazione dell’intero organismo e di tutte le sue caratteristiche.
Dal genotipo e dalle interazioni tra geni e ambiente dipende il fenotipo che è l'insieme dei caratteri che l'individuo manifesta anche a livello psicoemotivo in maniera più o meno evidente. Quando nella vita fa irruzione un evento traumatico, la risposta dei fenotipi predominanti per numero ne determinerà la risposta. Ciò spiega come in presenza di uguale malattia, stesso percorso terapeutico e identica evoluzione si possa osservare un atteggiamento diverso da parte di due amici e persino di fratelli.
Allora verrà da chiedersi, chi dei due vive meglio? L'ansioso che si premura con scrupolo di sottoporsi ad ogni esame di controllo prescritto ed anche oltre, o il fatalista... chiamiamolo così... che si gode il momento "felice" senza preoccuparsi di quel che potrebbe essere di nuovo, pensando che "tanto quando deve morire, muore lo stesso", controlli o meno. E' filosofia di vita o questione di carattere? Diremo che una filosofia di vita dipende dal carattere, facendo però delle distinzioni perché il termine, carattere, espresso così è alquanto generico. Distingueremo il temperamento dal carattere e pure dalla personalità, perché spesso si fa confusione pensando di esprimere con tre termini diversi lo stesso concetto.
Il TEMPERAMENTO è una tendenza di costituzione, geneticamente predisposta, poi mediata dal carattere e da fattori ormonali e da neurotrasmettitori. Per temperamento si può essere estroversi o introversi, timidi o sicuri di sé e perciò spigliati, docili o tendenzialmente ribelli.
Il CARATTERE riassume i comportamenti abituali e distintivi di una persona, ovvero descrive il suo modo peculiare di interagire con l'ambiente e gli eventi.
La sintesi tra temperamento e carattere è la PERSONALITA', frutto dell'interazione tra fattori innati e appresi.
Per rendere in immagine ciò che è stato detto, immagineremo una matrioska di tre elementi, la bambolina più piccola è il temperamento, la seconda sarà il carattere, la terza le conterrà entrambe, e alla vista infine eccone una sola, comunque con le altre in armonia.
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