venerdì 26 gennaio 2018

NEL SILENZIO CHE RIPORTA ALLE ORIGINI


E di nuovo Noi, dopo una lunga pausa coi "mercoledì", sempre e pure spesso ed anche volentieri alla ricerca di cieli azzurri, ché a ben guardare ci sono sempre, e a trovarli serve solo la buona volontà.
Così oggi verso il Molise, e precisamente diretti a Tufara, in provincia di Campobasso. Dopo circa un'ora d'auto è comparsa seminascosta tra il verde, qualche tornante in salita e ci siamo trovati dentro.
I profumi soliti delle località di montagna ed un silenzio strano per quell'ora del mattino, poiché erano le 10,30 e pareva che l'orologio fosse fermo a due ore prima, condizionando fortemente l'andamento del giorno. E' che in paesi di anime che non arrivano al migliaio, devi metterti d'impegno per scovarne una che incroci il tuo cammino, mentre di rimando ti muovi, passeggi, fai qualche scatto e senti decine di occhi addosso, come fossi sorvegliato speciale. Perché tutto è a misura d'uomo nel vero senso della parola, persino chi si trova a calcare l'asfalto della piazza, ascoltare la melodia degli zampilli nella fontana a stella di fronte al municipio, prendere un caffè nell'unico bar aperto, che pare una baita e baita non è. Per qualche ora si diventa (s)oggetti di studio di persone dai cinquant'anni in su, popolazione anziana di un paese che avvolto in un silenzio che lascia distinguere suoni, rumori e voci, pare voglia tornare alle origini ma senza fretta.
Un cane, qualche gatto... uno in particolare, seduto sulle scale di un vicolo, non si muove, sembra finto, scultura trompe l'oleil, e invece resta in posa... o scruta pure lui? Chissà... misteri di un orologio che va senza lancette.
Volo di corvi intorno al castello di origine longobarda, più in basso, all'ombra di una grande quercia, una minuscola fontana al suo confronto, con il suo bravo zampillo d'acqua quasi rumoroso in tanto silenzio. Dall'acqua si proviene, con l'acqua si conclude, nel "cerchio" reale in cui è racchiuso il paese accostato con un minimo d'azzardo a quello ideale della vita. Ecco, anche a questo porta il silenzio, a riflettere, meditare, ritrovare se stessi. Ad accantonare le recenti ansie, alleggerire il peso di fatiche e delusioni, in un limbo senza tempo.

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