domenica 28 gennaio 2018

MEMORIE

Continuo a vivere, non sopravvivo in questo tempo che mi è dato, e a maggior ragione trovo la vita bella e ricca di significato. Perché se tanto dolore non allarga i Nostri orizzonti, liberandoci dalle piccolezze e dal superfluo, veramente è stato inutile.
Riflessioni del giorno appena trascorso, non una giornata qualunque, ma definita della "memoria".
Non mi piacciono le celebrazioni "fisse", a bella forza, come fosse possibile relegare in un breve arco di tempo un evento che causò dolore per anni, e forse dura ancora nello specifico finché saranno vivi i testimoni, allora bambini sfuggiti per miracolo alla morte. Ma ho imparato ad apprezzare la Vita e a comprenderne in pieno il valore, quindi ora più che mai non posso passare oltre e al giorno della memoria, per non dimenticare, da me qualche pensiero, forse solo un cenno ma che non siano solo tre parole fra tante.
Come spesso succede in occasioni del genere, facilmente si cade nella retorica, e ciò che provo non può essere banalizzato da frasi fatte perchè alla fin dei conti si parla sempre di Vita, di quella che fu negata a milioni di persone a causa della lucida follia di pochi, odio per falsa ideologia e sete di potere. Persero la vita, e di loro oggi si parla di memoria, il ricordo di un popolo che patì, ma di ogni singolo uomo, qualsiasi donna, indifeso bambino Chi alla fine si ricorda?
La "malattia" come la "guerra"...
E' da poco trascorso il giorno della memoria, ed è inevitabile per me un confronto del genere, ora più di prima. Da volontaria "tirocinante a vita" in un reparto di oncologia sono spettatrice di una lotta senza esclusione di colpi ove eroi speciali di una vita normale si battono per il diritto ad esistere. Perchè hanno ancora da donare... vedere, per non essere dimenticati.
Perchè è questa l'angoscia che tormenta i pazienti come Noi... essere cancellati dalla "memoria generale".
Ricordo ancora gli occhi lucidi di mia suocera quando ci chiese... mi scorderete? Quelle parole mi restarono impresse dentro, intatte anche nel suono, e nel momento che poi toccò a me ne capii ancora di più il significato.
Essere scordati... forse solo un vago pensiero ogni tanto. Il normale proseguimento di una vita frenetica, fatta di attese, progetti... realizzazioni, tempo che va via veloce, non può essere sprecato in malinconie che inseguono sagome sbiadite ed eco di voci. Giuro, durante la malattia questo pensiero mi dava il maggior dolore, mi sfiancava quasi e mentre sentivo di cedere, uno spirito di ribellione e rivalsa mi rimetteva in piedi, come un colpo di reni all'improvviso.
Forse perché ognuno è parte di un "Tutto", il dramma di uno solo pare contenere in sé le tracce di una tragedia dell'umanità. Come succede ai cerchi concentrici quando si getta un sasso nell'acqua... dal centro e poi si allargano, e dalla periferia al centro. Molti i punti in comune, tutto seguendo una logica naturale, pure se dolorosa. Ché poi è così... si accettano le cose così come sono, si vivono come momenti temporanei restando lucidi e fermi, credendo con forza che qualcosa cambierà. Non può non essere così, altrimenti non avrebbe senso una vita che continua, nonostante tutto.

2 commenti:

  1. Cara Mary, ti leggo quasi sempre, ora che è passata la grande festa del nostro 61° anniversario di matrimonio, sono qui per augurarti tanto e tanto bene!!!
    Ciao e buon inizio della settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Grazie, Amico mio.
      Auguri per il Vostro anniversario, e un abbraccio alla Tua splendida moglie.

      Mary

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