sabato 20 gennaio 2018

A SERA...


E come tutte le sere sono al solito posto, e mai come stasera sono felice di esserlo, perché...
Seguono puntini, perché non sempre si può raccontare per filo e per segno, anche se si vuole per sé e gli Altri, e poi perché ognuno che legge se la defilasse dal Suo spazio per approdare qui e continuare nel racconto, il Suo che è pure il mio e di qualche altro, e poi... poi è meglio andare avanti con una metafora, quel dire e non dire che non fa nomi, non giudica né approva né condanna, ma si limita a constatare i fatti, traducendo in immagini.
A sera succede anche questo, mettersi dietro una tastiera e cercare di elaborare quel che durante il giorno è capitato, nel bene e nel male. Così stamane uno "scroscio" di parole mi ha colto di sorpresa ma neanche tanto, perché credevo occorresse più tempo per certo tipo di "intemperie", ho quindi opposto il capo scoperto e il mio animo ignudo, riparati solo dalla sincerità delle parole. E intanto il mio cielo di primo mattino era già privo del solito azzurro che gli riservo spazzando le nubi grigie dei tristi pensieri.
Di fretta e ormai col fiato corto ho poi trovato rifugio là dove pioggia leggera pure si alterna a bufere, ma tutto si vive con la speranza che spiova e ritorni il sereno, ed ogni squarcio d'azzurro vale una vittoria. E' strano come pur tra tanta incertezza io ritrovi la mia stabilità, tra ricordi e pensando al domani, a quello prossimo e al futuro lontano, senza osare troppo perché non si sa, ma vivendo il momento, ché è quello che serve e spiega e dà motivazione a ciò che è stato.
E' così che si leva un vento forte che sgombra in parte il mio cielo, e non è più grigio ma non ancora azzurro. Persiste come vortice di pensieri fino a sera, ormai è buio e la notte avanza, manca purtroppo il cielo stellato, forse sarà per domani, almeno lo spero, però intanto non desisto e mi decido. La disegno io una stella.

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