lunedì 11 dicembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.57) (Tempo di mandarini, presepi, e...)

Ho fatto la spesa e sistemato i mandarini in una fruttiera trasparente. Lo faccio sempre e mi piace guardarli. Stasera tra i tanti mi è tornato un ricordo. "Io non butto niente", perché questa era l'espressione ricorrente in ogni discorso. Lei non buttava via mai niente, e in questo... senza neanche rendersene conto... trovava la Sua motivazione di speranza. "Io non butto niente, conservo persino i noccioli di limone, mandarino e arancia. Poi nei vasi, coperti di terra. Mi chiedono... ma che te ne fai di piante che non danno frutto? A me piacciono, uso i semi e non li butto, e poi... quando vedo spuntare la piantina in germoglio... beh, mi sento davvero rinascere!" E così ogni volta che creava una pianta, viveva un breve momento di "onnipotenza" perché in un certo senso rinnovava la vita. Una volta mi disse che per Natale aveva in progetto un nuovo presepe. Non come al solito sul camino, ma su un alberello storto che aveva visto in campagna. Lo teneva d'occhio da tempo e non lo perdeva di vista, al momento giusto avrebbe mandato uno dei figli a prenderlo e solo allora i familiari avrebbero saputo che cosa intendeva fare. E in attesa di quel periodo di festa, intanto...? Continuava col ricamo e la maglia, l'uncinetto e il cucito. Giornate di intensa e frenetica attività. Questa era la Sua vita. Lei non buttava via niente, soprattutto il tempo concessole dal buon Dio. E nel concludere questi miei pensieri, sorrido, perché torna anche un ricordo lontano, quando bambina intorno ai nove anni mi venne il desiderio di guardarmi allo specchio con i seni. Avevo preso due mandarini e li avevo messi sotto la maglietta, mi era piaciuto così tanto vedermi come sarei stata "da grande". Ma tirando giù la maglietta uno dei "seni" era sfuggito al controllo e poi caduto miseramente, lasciandomi davanti allo specchio con uno sguardo fortemente deluso. Avevo raccolto il mandarino e riprovato ancora e il sorriso era ritornato ad illuminare il mio volto di bambina. Che dire... quasi una premonizione di quello che un giorno sarebbe stato.

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