sabato 16 dicembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n 61) (Come intorno all'albero di Natale - parte seconda)

Si continua in... condivisione "Gioiose stelle limpide e brillanti rallegrano il firmamento. Tutta la terra è un canto di festa. Tra sorrisi, danze e musiche l'anima si appresta al grande Incontro e si illumina di Fede Immensa, Speranza, Pace e Bene. Questo è l'Amore che nasce ogni volta che consentiamo al Signor Gesù di entrare nei nostri cuori pieni di emozioni subdole, ombrose e laceranti. È Natale! Tutto trema, tutto brilla, tutto cambia, tutto si trasforma, tutto è... Amore!" Un inno di gioia questi versi di Sabrina S. Rappresentazione perfetta dell'evento che cambiò il corso della Storia, pare trovarsi davanti al presente, o addirittura esserne uno dei personaggi. Il pastore dormiente Benino ad esempio, tra Cielo e terra a viverne il sogno. A conclusione la poesia proposta da Liliana C. Un classico, che un tempo tutti hanno imparato a memoria, per intero o almeno qualche strofa. LA NOTTE SANTA - Guido Gozzano - - Consolati, Maria, del tuo pellegrinare! Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei. Presso quell'osteria potremo riposare, ché troppo stanco sono e troppo stanca sei. Il campanile scocca lentamente le sei. - Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio? Un po' di posto per me e per Giuseppe? - Signori, ce ne duole: è notte di prodigio; son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe Il campanile scocca lentamente le sette. - Oste del Moro, avete un rifugio per noi? Mia moglie più non regge ed io son così rotto! - Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi: Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto. Il campanile scocca lentamente le otto. - O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno avete per dormire? Non ci mandate altrove! - S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove. Il campanile scocca lentamente le nove. - Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella! Pensate in quale stato e quanta strada feci! - Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella. Son negromanti, magi persiani, egizi, greci... Il campanile scocca lentamente le dieci. - Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname? Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente? L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame non amo la miscela dell'alta e bassa gente. Il campanile scocca le undici lentamente. La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due? - Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta! Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue... Maria già trascolora, divinamente affranta... Il campanile scocca La Mezzanotte Santa. È nato! Alleluja! Alleluja! È nato il Sovrano Bambino. La notte, che già fu sì buia, risplende d'un astro divino. Orsù, cornamuse, più gaje suonate; squillate, campane! Venite, pastori e massaie, o genti vicine e lontane! Non sete, non molli tappeti, ma, come nei libri hanno detto da quattro mill'anni i Profeti, un poco di paglia ha per letto. Per quattro mill'anni s'attese quest'ora su tutte le ore. È nato! È nato il Signore! È nato nel nostro paese! Risplende d'un astro divino La notte che già fu sì buia. È nato il Sovrano Bambino. È nato! Alleluja! Alleluja! Un pomeriggio insieme, una bellissima occasione per ritrovarsi in leggerezza e libertà, per esprimere pienamente il proprio sentire, ricordare e impegnarsi per l'immediato futuro. Abbiamo fatto programmi ma non escluso la flessibilità. Assicurato la presenza, ma sempre con l'aiuto di Dio. Unica certezza, credere in ciò che facciamo, significa che quando siamo presi nel servizio dell'Altro, quello che ci riguarda passerà in secondo piano.

2 commenti:

  1. Tu sei una persona speciale. Ma tutta la terra non è affatto un canto di festa, anzi. Quand'è che le persone speciali diverranno più influenti di quelle semplicemente non buone?

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  2. Franco, troppo buono... grazie.

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