venerdì 1 dicembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n. 47) (L'equivoco)

Equivoco. Errore di valutazione o interpretazione. È questa la definizione letterale del termine. Per me l'equivoco è uno "scivolone" della comunicazione, una caduta di stile... Perché alla base di ogni rapporto c'è la comunicazione, purtroppo coi suoi "pro" e "contro". La comunicazione non dovrebbe avere limiti, permette di capirsi e favorisce l'arricchimento di più persone, ma tant'è che spesso e volentieri si scambino fischi per fiaschi e lucciole per lanterne. C'è poco impegno in verità, molta presunzione e scarsa pazienza, e poi ci si lamenta della mancanza di dialogo, ma se non si accetta l'Altro con le Sue opinioni o convinzioni che pretesa è? Quindi cala il silenzio o ancor peggio si arriva allo scontro. Personalmente so per certo di essere poco ferrata nella comunicazione verbale. Delle tante conquiste, la padronanza e la capacità di impormi sono ancora al di là dei miei sforzi. E il mio volto si rivela il classico libro aperto, non ho bisogno di parlare. E se pure amo conversare, molto meno mi piace discutere, eppure ho idee ed opinioni, e allora come comunico? Con la scrittura, ormai è noto, che ha pure i suoi limiti ma anche il prezioso dono dei "filtri". Si può dire di tutto ma nel modo giusto. Si può urlare in silenzio, e fare arrivare la propria voce lontano... lontanissima.

2 commenti:

  1. Tu comunichi meravigliosamente. Io faccio fatica a volte a comprendere, valutare, oggettivamente.. non è sempre semplice, ma dovremmo impegnarci tutti.. ;)

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  2. La comunicazione verbale putroppo ha dei limiti. L’ideale sarebbe poter unire i cervelli e bypassare parole, sospiri, punteggiatura e tutto l’apparato.

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