lunedì 11 dicembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.56) (L'armonia dei caratteri diversi)

Oggi... giorno dell'Immacolata, festa che apre ufficialmente il periodo natalizio, pure se già da un mese abeti e luci, oro e argento, rosso e blu hanno imposto di cambiare l'ottica delle cose. Avvento prima e festa dopo, si vuole tutti più buoni, solidali, comprensivi e accomodanti, quindi meglio anticipare. Sarà così, oppure no? È che ci lasciamo condizionare da accidenti ed incidenti, così che finiamo se non in panico, ché sarebbe troppo, almeno in panne e la gioia della festa va a guastarsi. Nulla di più sbagliato, considerando che i suddetti accadimenti in realtà costituiscono un non-problema A proposito, ho trovato una storia che ben si adatta come metafora ad essere di insegnamento per un'unione fraterna, perché ognuno pur nella sua diversità è utile all'economia di una piccola realtà in un grande universo. L' OCCHIO DEL FALEGNAME C’era una volta, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, la bottega di un falegname. Un giorno, durante l’assenza del padrone, tutti i suoi arnesi da lavoro tennero un gran consiglio. La seduta fu lunga e animata, talvolta anche veemente. - Dobbiamo espellere nostra sorella sega, perchè morde e fa scricchiolare i denti. Ha il carattere più mordace della terra. Un altro intervenne. - Non possiamo tenere fra noi nostra sorella pialla, ha un carattere tagliente e pignolo, da spellacchiare tutto quello che tocca. - Fratel martello... protestò un altro... ha un caratteraccio pesante e violento, lo definirei un picchiatore. E' urtante il suo modo di ribattere continuamente e dà sui nervi a tutti. Escludiamolo. - E i chiodi? Si può vivere con gente cosi pungente? Che se ne vadano! E anche lima e raspa. A vivere con loro è un attrito continuo. E cacciamo anche cartavetro, la cui unica ragion d’essere sembra quella di graffiare il prossimo. La riunione fu bruscamente interrotta dall’arrivo del falegname. Tutti gli utensili tacquero quando lo videro avvicinarsi al tavolo del lavoro. L’uomo prese un’asse e la segò con la sega mordace, la piallò con la pialla che spella tutto ciò che tocca, sorella ascia, sorella raspa e sorella cartavetro, entrarono in azione subito dopo. Il falegname prese poi i chiodi e il martello. Si servì di tutti i suoi attrezzi di brutto carattere per fabbricare una culla. Una bellissima culla per accogliere un bambino che stava per nascere. Che dire, alla fine...? Non lasciamo che si perda lo spirito del Natale, il Bambino ha bisogno di sentirsi accolto nel calore e in armonia. Non pensiamo più a niente, perché Natale è... non pensarci più.

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