lunedì 25 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.60) (Spiraglio di luce)

Come iniziare il racconto? È una storia troppo bella, ha l'incanto di una favola, la concretezza della speranza. "L’ora più buia è quella che precede il sorgere del sole” - Paulo Coelho - Una citazione che è già di per sé poesia, potrebbe fare da sottotitolo... e allora qualche rigo su... e "Spiraglio di luce" sarà l'inizio della narrazione. Siamo nel 1944, manca poco al termine del secondo conflitto mondiale, ma ancora in molti vivono da sfollati in piccoli borghi o in campagna, ospitati per solidarietà o in cambio di piccoli lavori. Famiglie che ne ospitano altre, lo spazio è quello che è, il cibo non è tanto, ma ci si stringe e si condivide perché si sa, quando è guerra, già è una fortuna sopravvivere. In un piccolo paese di montagna succede che la mamma di sei piccoli è in procinto di dare alla luce la sua sesta creatura. È inverno, un inverno di quelli come una volta, con tanto freddo e molta neve. I paesini restavano isolati per giorni e giorni... La mamma è preoccupata, ma ha fede nel buon Dio, non l'abbandonerà. Cominciano le doglie, un posto idoneo ad accogliere in tranquillità la nuova piccola vita non c'è... come fare? E l'ostetrica... l'ostetrica con tutta quella neve arriverà in tempo? Intanto bisogna chiamarla, ed è già un bel problema. Keep a calm, direbbe oggi qualcuno, quella volta bastarono i sorrisi e le rassicurazioni delle belle persone del luogo a far sì che ogni ostacolo non fosse più tale. Così una stalla fu rassettata, una mangiatoia ripulita e fatta culla, e l'ostetrica? Avvisata e accompagnata pur con difficoltà a destinazione. - Per favore però prima di mettermi all'opera ho bisogno di mangiare. Con tutto questo freddo arrivare fin qui mi ha tolto le forze. Una frittata di cinque uova potrà bastare. Uova e fuoco non mancavano e la frittata fu subito pronta mentre il travaglio della nascita continuava. Arrivò il momento, fuori era freddo ma quanto calore intorno a quella mamma. Pur in una stalla, come Gesù Bambino, venne alla luce una bella bambina. Nei giorni a venire fu un gran procedere di gente. Non erano pastori, né furono Re Magi ma ognuno portò qualcosa alla bambina nata come il figlio di Dio. Carnagione rosea e bocca a cuoricino, per i sei fratellini fu gioia grande, una bambola viva che fece dimenticare i disagi di quel duro e lungo periodo lontano da casa. Sono trascorsi 80 anni da quel febbraio 1944, Antonia mi ha affidato la sua storia, da condividere e poi custodire. - Mi reputo fortunata, sono nata circondata dall'amore, un sentimento che sento forte anche oggi che vivo questo momento. Coccole e presenza non mi mancano, poi ho incontrato te e siamo in sintonia... che cosa posso desiderare di più? Spiraglio di luce. Perfetto. Un titolo migliore non avrei potuto trovare.

1 commento:

  1. Apprezzo l'equilibrio tra fatti e riflessione personale nel tuo post. Diventa un esperto di Aviator con l'aiuto del nostro blog.

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